Lo gioia di Rosa: «È finito un incubo»
La mamma ieri è tornata a casa con i due figli. «Ringrazio i carabinieri e chi mi ha sostenuto» Il marito ora ha il divieto di avvicinarsi. Il colonnello Paolucci: «Lungo lavoro di mediazione»
BOLZANO «Dopo 41 lunghissimi e atroci giorni, con le lacrime agli occhi di immensa gioia posso finalmente urlare al mondo intero la mia gioia». Sono queste le prima parole, a caldo, di Rosa Mezzina, che ieri ha fatto ritorno a Bolzano con i suoi due bambini. «Ho realizzato il sogno più bello — afferma la donna — ed ho potuto finalmente riabbracciare i miei figli, che stanno benissimo e sono in piena salute. Ci tengo a ringraziare i carabinieri di Bolzano, l’ambasciata italiana a Tunisi, il mio avvocato Nicodemo Gentile, l’associazione Penelope e tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo periodo difficile». Poi, su Facebook, Rosa Mezzina aggiunge: «L’incubo è finito. Amori miei siete tornati tra le mie braccia, siete tornati a farmi vivere, a farmi respirare a darmi la voglia di andare avanti. Non ci sono parole per descrivere il sentimento che sto provando. Il mio cuore è tornato a battere, vi guardo dormire e ancora non ci credo. Ogni singolo giorno passato senza di voi — scrive la donna rivolgendosi ai figli Yassine e Yasmine, di 2 e 4 anni — l’ho vissuto con la speranza che prima o poi sarebbe arrivato questo momento. Ora siete qui al mio fianco a scaldarmi il cuore, adesso che ci siamo ritrovati vi prometto che niente e nessuno potrà più dividerci. Vi amo da morire».
Mentre la madre cerca di tornare alla normalità, recandosi al parco giochi e cercando di condurre la vita di sempre, proseguono le indagini sulla vicenda del rapimento dei due bimbi da parte del padre, Jamel Methenni, 33enne di origini tunisine, che era scappato da Bolzano con i piccoli la sera di domenica 22 aprile.
Ieri il colonnello Stefano Paolucci, comandante provinciale dei carabinieri, ha spiegato i retroscena dell’operazione che ha consentito di riportare i bambini a Bolzano. «L’operazione è frutto del grande coraggio e pazienza di una madre, di un lungo lavoro di mediazione e di uno sforzo ininterrotto nel cercare di mantenere aperto il canale di dialogo tra la madre dei bambini e il marito che era in Tunisia. Dal momento della sottrazione dei due bambini non si è mai interrotta la nostra attività, in collaborazione con l’ambasciata d’Italia a Tunisi, sotto il coordinamento del Ministero degli Esteri, e con l’Interpol. Siamo così riusciti a convincere l’uomo a rientrare in Italia, dopo aver studiato molto, affiancando un nostro negoziatore, come parlare e cosa dire, affiancando la signora Rosa nelle sue interlocuzioni con il marito». Il comandante Paolucci aggiunge: «La priorità per noi, così come per le autorità giudiziarie ordinaria e minorile di Bolzano, che hanno coordinato da subito le indagini, era la sicurezza e l’incolumità dei bambini che ora stanno bene: le loro condizioni psicofisiche sono ottime e sono con la mamma ed i nonni». Il padre dei bambini era rientrato venerdì con una nave a Genova ed aveva trovato al porto (dove era convinto di trovare solo la moglie) i carabinieri della compagnia di Bolzano, guidati dal maggiore Giovanni Burgio, che gli hanno notificato un provvedimento emesso dal Tribunale dei minori di Bolzano, che limita temporaneamente la responsabilità genitoriale dell’uomo: Jamel Methenni non potrà avvicinarsi alla famiglia sino alla decisione sul caso del Tribunale di Bolzano, ma resta comunque a piede libero. L’uomo è anche indagato dalla Procura ordinaria di Bolzano per sottrazione internazionale di minori.
Ieri, sulla vicenda, il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi si è detto «molto felice» di questo lieto fine, augurandosi che Rosa Mezzina ed i suoi due figli «possano tornare il prima possibile ad una vita normale e serena nella nostra città».
Il sindaco L’augurio di Caramaschi: «Spero che possano tornare presto alla normalità»