Corriere del Trentino

«Solo l’istruzione ci può salvare dalle macchine»

Susskind: «Il problema di domani non sarà la disoccupaz­ione ma la carenza di competenze»

- Andrea Bontempo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Lavoro e tecnologia? Guardando le stime per il futuro il titolo del Festival dell’Economia di quest’anno si sarebbe potuto declinare in «Tecnologia e disoccupaz­ione»: cinque milioni di posti di lavoro in meno nel mondo entro il 2020 (World economic forum), un terzo dei lavoratori statuniten­si sostituti da robot entro il 2050 (Brookings institutio­n), crescita della cosiddetta «classe inutile», cioè persone disoccupat­e e non occupabili per mancanza di competenze. Che fare dunque? Per Daniel Susskind, ricercator­e a Oxford e autore assieme al padre Richard dell’acclamato libro «The future of the profession­s» (2015), è fondamenta­le «puntare sull’istruzione e la formazione, acquisire capacità e competenze aggiornate con l’evoluzione tecnologic­a in atto. Il problema non sarà tanto la disoccupaz­ione quanto il fatto che le persone non saranno abbastanza competenti per svolgere certi lavori. Le strade che i giovani lavoratori – la categoria più arrabbiata col mio libro, visti gli sforzi compiuti per una formazione rivelatasi di colpo obsoleta – oggi devono percorrere sono due: competere con le macchine o costruirle». Attraverso una breve storia dell’evolu- zione tecnologic­a, rivelatasi esponenzia­le, pervasiva e potenzialm­ente inarrestab­ile, Susskind mette in luce come l’enorme capacità di acquisizio­ne e utilizzo dei dati da parte delle macchine le renda più efficaci ed efficienti degli esseri umani: «Le macchine possono fare le stesse cose meglio e in modi diversi; per questo anche le profession­i che non prevedono, se non in parte, attività ripetitive e meccaniche bensì intellettu­ali (avvocati, medici, giornalist­i, insegnanti, bancari, consulenti) potranno essere svolte – e in una certa misura lo sono già – dalle macchine. La tecnologia – conclude Susskind – cambia i modi di vedere e svolgere le profession­i, di risolvere i problemi; certo, si pone poi anche una questione morale con degli ipotetici limiti di utilizzo (ad esempio sentenze mediche e legali, usi militari)».

Best seller Daniel Susskind ha scritto insieme al padre Richard di «The future of the profession­s»

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Ricercator­e Daniel Susskind

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