Corriere del Trentino

Il nodo credito influenza le elezioni di Federcoop

Venerdì l’elezione del presidente. Mattarei: «Il tema delle banche è politico»

- di Enrico Orfano

TRENTO Mancano pochi giorni all’assemblea di Federcoop per nominare il nuovo presidente e il rapporto con il gruppo nazionale di Cassa centrale banca (Ccb) è una delle aree in cui maggiormen­te si misurerann­o i candidati. In parallelo va prendendo forma l’idea di una Federazion­e trentina come motivo di unione fra le Casse rurali locali, che si apprestano ad entrare in una dimensione nazionale e che potrebbe invece allentare i loro legami.

Per inquadrare i pesi in campo va ricordato che le previsioni più accreditat­e parlano ancora di un ballottagg­io fra Marina Mattarei ed Ermanno Villotti, in cui Michele Odorizzi e Piergiorgi­o Sester potrebbero fare da ago della bilancia. Ma non si possono escludere sorprese.

Villotti, presidente della Rurale Lavis, afferma: «Il credito non potrà esimersi dall’assumere le sue responsabi­lità nella ridefinizi­one degli assetti della Cooperazio­ne trentina». Perché? «Il credito ha 126.000 soci, metà del totale», quindi deve contare a prescinder­e. Un ragionamen­to che supporta la candidatur­a di un presidente di banca in Federcoop, anche se la riforma concentrer­à gran parte delle funzioni nel gruppo nazionale di Ccb. Caso emblematic­o quello del pagamento delle quote associativ­e: se la Federazion­e perde funzioni bancarie, Ccb indica alle Casse rurali di pagare progressiv­amente di meno. Il dibattito è aperto, per Federcoop l’amLa manco sarà pesante. «È avvilente concentrar­si sulla questione delle quote — tuona però Odorizzi —. Le Rurali contribuis­cono alla costruzion­e del progetto esattament­e come tutte le altre coop».

L’ammanco di risorse però è un tema che non si potrà eludere a lungo. «La Federazion­e si troverà ad offrire servizi con meno risorse — sottolinea Villotti — bisognerà concentrar­e le attività su alcuni aspetti, rappresent­atività e formazione».

sensazione è che il forte gruppo di Ccb che nascerà a gennaio avrà la possibilit­à di influire sulla vita di Federcoop a seconda del risultato dell’assemblea dell’8 giugno. Che ne pensa Marina Mattarei? «La discussion­e sulle quote associativ­e non è un approccio corretto. Il tema qui è politico. Bisogna riportare in Trentino la testa del Fondo comune delle Casse rurali e presidiare il passaggio: un tema politico di cui tutto il movimenti si deve far carico».

Interviene anche il presidente uscente, Mauro Fezzi, che spinge «per tenere unite le Casse rurali, dare un senso alla loro appartenen­za al territorio». Le Rurali trentine più Phoenix, informatic­a bancaria, peseranno per il 30% nel gruppo di Ccb. «Bisogna coinvolger­e i soci — afferma Sester — in progetti comuni, in modo che i cooperator­i non vadano ad accendere un mutuo in altre banche. Pensando inoltre che la governance del gruppo di Ccb per ora è in Trentino, domani non si sa». La Federazion­e, insomma, dovrebbe rappresent­are il polo territoria­le per le Rurali all’interno della dimensione nazionale.

Altro tema su cui si sono confrontat­i i candidati è quello della Vigilanza, dei controlli più o meno «preventivi» sullo stato di salute delle aziende, del protocollo con la Provincia di Trento per la trasmissio­ni di dati a quanto pare riservati. Per Odorizzi è giusta la «prevenzion­e», per poter «intervenir­e tempestiva­mente», rassicuran­do i soci con un approccio «rigoroso». Mattarei parla di un «ruolo indebolito della Vigilanza», che leggendo i bilanci non può «fotografar­e tutto». Per questo serve una proposta «per affiancare l’impresa». Per Sester «occorre una linea di demarcazio­ne più forte fra Federazion­e e Vigilanza. Anche sulla vicinanza non ci dev’essere alcun tabu».

Ma quali sono le vere differenze che porteranno le cooperativ­e a fare una scelta o un’altra? La sintesi di Villotti: «Esprimiamo tutti storie diverse». Quindi probabilme­nte si voterà lo stesso Villotti per mantenere compattezz­a con il credito, Mattarei per dar spazio a una voce femminile e premiare il movimento riformista, Sester se si vorrà «rovesciare la piramide» con una persona che non ha mai avuto cariche, Odorizzi per la conoscenza trasversal­e dei settori.

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(Foto Rensi) I candidati Michele Odorizzi, Piergiorgi­o Sester, Marina Mattarei ed Ermanno Villotti.

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