Una bella differenza
Aproposito del «Gay Pride», a cui ha negato il patrocinio, e di fronte alla domanda se farà almeno una telefonata di augurio agli organizzatori, Rossi dice: «Una telefonata non si nega a nessuno (sic!); su questi temi c’è il nostro impegno e abbiamo fatto atti concreti, per quanto riguarda le dichiarazioni del ministro Fontana (che ha dichiarato che le famiglie gay non esistono, ndr) mi astengo dal commentare». Anche noi vorremmo astenerci dal commentare e forse basterebbe. Ma proprio non ci riusciamo. L’elemosina di una telefonata, l’impegno per atti concreti quando non si è riusciti ad approvare una legge contro l’omofobia in provincia di Trento, l’astensione dal commentare: non sembrano a dir poco coerenti con la Costituzione italiana e i diritti di ogni persona alla libera espressione di se stessa, né tanto meno con la carica istituzionale di governatore della Provincia autonoma di Trento, presidente di tutti. Per non parlare del dato evidente di civiltà presente nell’iniziativa del «Gay Pride» e riconosciuto in tutto il mondo civile, che provoca alla realtà trentina una distinzione che non sembra onorevole. La differenza ci fa paura e si può comprendere, ma abbiamo la responsabilità di viverla e riconoscerne le opportunità e la bellezza.