Sul patrocinio Collini è deciso «Scelta giusta»
L’università di Trento, secondo il suo rettore, è «quella che in tanti Paesi si chiamerebbe un’istituzione che pone la parità di trattamento fra i suoi valori fondanti. Fa parte delle nostre politiche e ci crediamo molto» spiega Paolo Collini. Per questo la decisione del Senato accademico di concedere il patrocinio al Dolomiti Pride (decisione deliberata all’unanimità non più tardi di due settimane fa) non stride in alcun modo con la mission dell’ateneo. E porta il rettore ad accogliere con una certa sorpresa l’attacco del consigliere provinciale della Lega, Alessandro Savoi, perpetrato tramite un’interrogazione.
«Sorprende che un consigliere pensi e scriva che l’università è un ente provinciale e sia assoggettata a ciò che un altro organo decide: è la Costituzione in Italia che sancisce la libertà degli atenei, che sono organi autonomi — dichiara Collini — in Trentino, poi, il concetto di autonomia dovrebbe essere abbastanza radicato».
Ma non è l’unica riflessione del rettore. «La tutela delle pari opportunità è tra gli obiettivi fondamentali dell’università, che promuove una cultura di tolleranza e di valorizzazione delle differenze — conclude — il nostro sostegno va all’evento nel suo complesso, fatto di molte iniziative cui anche personale dell’ateneo ha concorso».