Aquila, una serata magica Milano ko: giochi riaperti
Basket La Dolomiti Energia tiene Milano a 65 punti e porta la finale scudetto sul 2-1 Sutton e Hogue risorgono. Forray: «Solo con questa intensità possiamo vincere»
Pronta la reazione dell’Aquila che batte con merito Milano (72-65) davanti a un pubblico eccezionale. Distanze adesso accorciate, con l’Olimpia che conduce 2-1. La squadra di Buscaglia ha svoltato nella terza frazione.
Due a uno e tricolore ancora in ballo. La Dolomiti vince più che meritatamente (72-65 il risultato finale) contro Milano giocando con l’energia e il dinamismo a cui aveva abituato tutti. Giornata «no» per i cecchini biancorossi e zero gioco di squadra a supplire la loro mancanza.
È la partita più delicata della serie. Perdendo l’Aquila andrebbe sotto tre a zero, una sorta di punto di non ritorno, vincendo rimetterebbe la questione scudetto in discussione dimezzando lo svantaggio. I bianconeri si presentano alla sfida senza Diego Flaccadori, la guardia bergamasco dovrà subire un intervento al cuore che non comprometterà in alcun modo la sua salute né la sua carriera, mentre Milano può contare su tutti i propri effettivi. La Blm Group Arena è completamente esaurita (e così sarà anche lunedì per gara 4) ed è inviolata dall’inizio dei playoff: quattro vittorie per la Dolomiti Energia tra Avellino e Venezia. Coach Maurizio Buscaglia schiera inizialmente il quintetto tipo formato da Forray, Sutton, Shields, Silins e Hogue, il primo canestro della serata è di Micov dal perimetro per l’Aquila è Sutton a schiacciare, Goudelock esce dopo aver commesso due falli in quattro minuti e a metà prima quarto Milano conduce 10-5. Tarczewski sotto canestro fa quello che vuole, Hogue dá almeno segnali di vita (10-7), escono Forray e Silins entrano Gutierrez e Beto e la Dolomiti piazza un mini parziale di 8 a 2 portandosi in vantaggio (1513) e costringendo l’allenatore ospite, Simone Pianigiani, a chiamare il timeout. Bertans non sbaglia dai 6.75 e al termine del primo quarto si è sul 17 pari. Si va avanti a colpi di triple ma l’equilibrio permane (24-24), Trento ci prova ma Goudelock risponde presente (28-27), Sutton è ancora l’ombra di se stesso mentre Beto predica basket. L’Armani perde un paio di palle banali (3027), Pascolo entra e porta i suoi a meno uno e Jerrells firma il sorpasso (31-30), il match regala poco spettacolo con le due formazioni poco lucide in attacco. A metà partita l’Aquila torna negli spogliatoi forte del massimo vantaggio (35-31).
Si torna sul parquet e Trento vola sul più nove con Silins e Hogue (40-31), Goudelock non sbaglia però dalla distanza, ancora Silins conferma di avere la mano caldissima (4334). Gli ospiti non sono quelli visti al Forum, Shields per il più undici (47-36), Jerrells non ne azzecca più una, la difesa di Trento ha sempre la meglio e con Forray il vantaggio sale addirittura a quota 13 (49-36). L’Olimpia è in completa balia (53-38), anche Sutton si risveglia dal lungo torpore (miglior marcatore con 19 punti), Milano prova quantomeno a riaprire il match (55-45) ma il capitano argentino non ci sta e a tre quarti di partita i padroni di casa mantengono saldamente in mano le redini del gioco (58-48). Sutton commette il quarto fallo personale, Beto è immarcabile e costringe Bertans ad un antisportivo (60-48). Pianigiani non sa più che pesci prendere e chiama timeout, neppure Hogue non sbaglia dalla lunetta ma proprio Bertans scuote i suoi (63-55). Jerrells da tre (63-58), Trento sembra impaurita ma Hogue guadagna un rimbalzo di importanza capitale (66-59). Domani gara 4 per pareggiare.
«Milano è super e noi possiamo batterla solo giocando con questa intensità — analizza a fine partita capitan Forray — Non avevamo paura perché non ci diamo mai per vinti».