«Salvini capisca che al governo serve rispetto»
«Salvini deve capire che la campagna elettorale è finita e che essere al governo è cosa diversa dal fare comizi per raccogliere voti. Servono conoscenza, diplomazia, rispetto». È durissima l’ex ministro ed europarlamentare Cécile Kyenge nel valutare le prime uscite del segretario della Lega e neo titolare del dicastero dell’Interno. «Salvini è solito parlare per slogan, ma la politica è qualcosa di diverso. Significa cambiare le cose nei luoghi deputati» afferma Kyenge, intervenuta ieri a Trento per presentare il nuovo progetto per la cooperazione Europa Africa. «Certo — riconosce — la crisi ha messo a dura prova l’Italia e la gente è provata, ma proprio per questo non abbiamo bisogno di qualcuno che fomenti il malessere. Abbiamo bisogno di pace e inclusione, ma sento parlare solo di espulsioni e conflitti». Insomma, le cose andrebbero gestite in modo diverso, passando per sedi istituzionali e diplomatiche. Proprio come Kyenge punta a fare con EuropAfrica: «Abbiamo avviato un piano di investimento che mobilita 4 miliardi sotto forma di fondi di garanzia. Una misura che dovrebbe generare investimenti per 44 miliardi. Il tutto nell’ottica di un partenariato win-win che esca dall’assistenzialismo e punti a una reale crescita» spiega. Il fondo è destinato ad amministratori, dirigenti, operatori, imprenditori, associazioni che intendano avviare nuove imprese in territorio africano con la creazione di nuova occupazione giovanile seguendo tre ambiti: agricoltura e allevamento, energie rinnovabili e blue economy, telecomunicazioni e digitalizzazione. Ed è proprio sul digitale che si è concentrata l’attenzione dell’ex ministro e del Centro di cooperazione internazionale. Sono diversi i progetti già attivati dal Centro con Fbk e Università. Ma per quanto l’Africa oggi sia il più grande mercato della telefonia mobile, ancora grande è il digital devide rispetto ai Paesi sviluppati. «Per questo — precisa Kyenge — è importante che i progetti prevedano delle attività formative che assicurino la crescita di competenze in loco».