Gli albergatori alzano la voce «Garantire la raggiungibilità creando alternative valide»
BOLZANO Gli albergatori del Trentino Alto Adige chiedono più raggiungibilità e anche più collaborazione tra i territori.
Per Manfred Pinzger, presidente dell’Unione albergatori altoatesini (Hgv), la ricetta giusta è la cooperazione. «Il tema si inquadra nel contesto di un turismo ecosostenibile al quale ormai tutti guardiamo con grande interesse — ha dichiarato nei giorni scorsi ad un workshop dedicato proprio alla raggiungibilità. Dobbiamo fare tutti la nostra parte per assicurare la raggiungibilità e la mobilità che sono un elemento cardine per il turismo della nostra zona e dobbiamo lavorare su due fronti, quello dell’allargamento dell’offerta delle varie soluzioni di trasporto pubblico e soprattutto sul fronte della comunicazione. Dobbiamo far arrivare le informazioni sulle modalità di trasporto alternativo all’automobile, a coloro che vogliono venire da noi, altrimenti ogni sforzo sarà vano e le limitazioni al traffico finiranno per orientare i turisti verso altre mete».
Liberare l’Alto Adige dal trasporto privato è un obiettivo di Hgv che ne ha discusso proprio in occasione di quel workshop. «Gli esperti sono concordi – continua Pinzger – nell’affermare che l’elemento trainante di questo progetto è il treno. Trasporti ferroviari veloci e comodi sono la base alle quale collegare poi una rete di trasporto locale anche innovativa come il carsharing e l’offerta di shuttle a basso impatto ambientale verso gli alberghi. Giocano un ruolo importante anche le piste ciclabili che richiamano un numero sempre maggiore di appassionati e che contribuiscono a spostamenti ecosostenibili all’interno del territorio. Anche la politica del prezzo ha il suo peso: offerte allettanti sul piano economico per chi accetti di servirsi di una mobilità alternativa, sono un’ulteriore elemento da mettere in campo». E l’aeroporto in tutto questo contesto che fine fa? «Essere raggiungibili con l’aereo rimane per noi molto importante per conquistare nuovi mercati soprattutto se lontani – afferma Pinzger. Va gestito in maniera oculata per raggiungere la necessaria redditività senza trasformarlo in una fonte di inquinamento». Secondo alcuni studi e rilevazioni citati da Pinzger, gli aerei che possono atterrare a Bolzano, inquinano in termini di rumore e di scarichi, molto meno dei tir che viaggiano in A22 e degli scarichi da riscaldamento.
Gianni Battaiola, Presidente dell’Associazione albergatori del Trentino parla di attenzione molta alta sul tema del trasporto pubblico. «Il nostro prodotto è il territorio ancora prima dell’offerta alberghiera in se e —esordisce — per noi ecosostenibilità e tutela della natura sono fondamentali per mantenere quell’appeal che il Trentino e le nostre valli sono in grado di offrire e senza i quali perderemmo diversi punti nel gradimento del pubblico. É evidente che dobbiamo però essere raggiungibili e non possiamo trasformare il territorio
Pinzger «I visitatori vengono in treno se c’è una rete efficiente di servizi shuttle e carsharing» Battaiola «Non si può agire da soli se le scelte hanno un impatto così forte sui Paesi confinanti»
in una riserva. Fondamentale è perciò una visione d’insieme del problema, che coinvolga tutti i mezzi e le vie di comunicazione. A questo proposito — aggiunge Battaiola — abbiamo già avviato con la nostra omologa associazione della provincia di Bolzano e con quella del Veneto, un tavolo comune al quale, avvalendoci di esperti del settore, si possa fare un’analisi completa e si possano trovare le soluzioni giuste in tema di traffico e inquinamento. Trasporto pubblico, mezzi ecologici, sistemi cadenzati e interconnessi, in sostanza un ragionamento organico e non a spot come sta facendo in questo momento il Tirolo in Austria. L’Austria – sostiene Battaiola in evidente opposizione alle scelte tirolesi – non può agire autonomamente quando le sue decisioni condizionano pesantemente i confinanti. A Pentecoste ne abbiamo avuto un esempio lampante. Le scelte – devono essere coordinate e condivise».