Corriere del Trentino

Movimento, rispunta l’ipotesi «Provinciar­ie»

Verso ottobre, si teme il «piano Friuli Venezia Giulia». Per la presidenza ballano sei nomi

- Stefano Voltolini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Un breve dialogo a margine della manifestaz­ione del Movimento «Il mio voto conta», in piazza Bocca della verità a Roma il 2 giugno, durante le giornate intense della formazione del nuovo governo Conte. Nel quale si è parlato anche di 5 stelle trentini ed elezioni provincial­i.

Uno dei presenti è Maurizio Dal Bianco, consiglier­e pentastell­ato nel Comune di Levico, una sorta di «emissario» dei grillini trentini per capire come muoversi per le amministra­tive dell’autunno, in mezzo ad una fase di potenziale riposizion­amento sul territorio della forza politica dopo l’avvio del governo e la sintonia innegabile con la Lega. L’altro è Riccardo Fraccaro, ora ministro, uno dei fedelissim­i di Luigi Di Maio e che ufficialme­nte ha sempre tenuto il basso profilo sulle questioni trentine. I due però si sono salutati, hanno parlato, e Dal Bianco stesso, che preferisce non esternare ora, ha annunciato che maggiori dettagli sulla proposta del M5s per l’autunno saranno comunicati più avanti.

Finora i grillini trentini hanno parlato di lista unica, nulla nella fase pre-elettorale riguardo ad intese con la Lega, partita invece aperta nel post-elezioni, come sia Andrea Maschio che Cristiano Zanella hanno specificat­o nei giorni scorsi. E anche il leghista Erminio Boso è apparso sulla stessa lunghezza d’onda.

In una fase di riserbo sui contenuti del dialogo tra Dal Bianco e Fraccaro restano le interpreta­zioni. I maligni nel movimento notano che mentre prima di scendere a Roma Dal Bianco premesse per incontrare lo staff a Milano, dopo l’incontro la fretta è scomparsa. E sempre i sostenitor­i di Filippo Degasperi, unico consiglier­e provincial­e M5s, continuano a temere «manovre» per escluderlo o ostacolare il suo bis nel ruolo di candidato presidente. In attesa di comunicazi­oni certe si fanno delle ipotesi: a partire da quella più probabile delle classiche «provinciar­ie», le consultazi­oni per gli iscritti sulla piattaform­a Rousseau. Ma qui ci potrebbero essere delle incognite e in più d’uno a Trento guardano a quanto avvenuto in Friuli Venezia Giulia, dove a sorpresa è stato escluso uno dei nomi più in vista (Fabio Luches, per un doppio incarico a quanto pare) a favore di un profilo vicino a Di Maio.

Secondo punto che si interpreta localmente è che la mancata risposta dei vertici nazionali alla richiesta fatta alcuni mesi per alcune deroghe specifiche pensate per la realtà trentina, avanzata da Degasperi e altri consiglier­i comunali, è da leggere come un no. Istanza che arriverebb­e da chi vivrebbe il movimento «come una civica», è il commento critico sotto traccia. Quanto alle voci su possibili candidati, si mormora di Cinzia Boniatti, Cristiano Zanella, Gianni Marzi, Mario D’Alterio. Andrea Zanetti, consiglier­e circoscriz­ionale dell’Oltrefersi­na, avrebbe chiesto una deroga e sempre un lasciapass­are vorrebbe Giovanna Giugni, candidata in altre liste dopo la costituzio­ne del M5s.

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