Movimento, rispunta l’ipotesi «Provinciarie»
Verso ottobre, si teme il «piano Friuli Venezia Giulia». Per la presidenza ballano sei nomi
TRENTO Un breve dialogo a margine della manifestazione del Movimento «Il mio voto conta», in piazza Bocca della verità a Roma il 2 giugno, durante le giornate intense della formazione del nuovo governo Conte. Nel quale si è parlato anche di 5 stelle trentini ed elezioni provinciali.
Uno dei presenti è Maurizio Dal Bianco, consigliere pentastellato nel Comune di Levico, una sorta di «emissario» dei grillini trentini per capire come muoversi per le amministrative dell’autunno, in mezzo ad una fase di potenziale riposizionamento sul territorio della forza politica dopo l’avvio del governo e la sintonia innegabile con la Lega. L’altro è Riccardo Fraccaro, ora ministro, uno dei fedelissimi di Luigi Di Maio e che ufficialmente ha sempre tenuto il basso profilo sulle questioni trentine. I due però si sono salutati, hanno parlato, e Dal Bianco stesso, che preferisce non esternare ora, ha annunciato che maggiori dettagli sulla proposta del M5s per l’autunno saranno comunicati più avanti.
Finora i grillini trentini hanno parlato di lista unica, nulla nella fase pre-elettorale riguardo ad intese con la Lega, partita invece aperta nel post-elezioni, come sia Andrea Maschio che Cristiano Zanella hanno specificato nei giorni scorsi. E anche il leghista Erminio Boso è apparso sulla stessa lunghezza d’onda.
In una fase di riserbo sui contenuti del dialogo tra Dal Bianco e Fraccaro restano le interpretazioni. I maligni nel movimento notano che mentre prima di scendere a Roma Dal Bianco premesse per incontrare lo staff a Milano, dopo l’incontro la fretta è scomparsa. E sempre i sostenitori di Filippo Degasperi, unico consigliere provinciale M5s, continuano a temere «manovre» per escluderlo o ostacolare il suo bis nel ruolo di candidato presidente. In attesa di comunicazioni certe si fanno delle ipotesi: a partire da quella più probabile delle classiche «provinciarie», le consultazioni per gli iscritti sulla piattaforma Rousseau. Ma qui ci potrebbero essere delle incognite e in più d’uno a Trento guardano a quanto avvenuto in Friuli Venezia Giulia, dove a sorpresa è stato escluso uno dei nomi più in vista (Fabio Luches, per un doppio incarico a quanto pare) a favore di un profilo vicino a Di Maio.
Secondo punto che si interpreta localmente è che la mancata risposta dei vertici nazionali alla richiesta fatta alcuni mesi per alcune deroghe specifiche pensate per la realtà trentina, avanzata da Degasperi e altri consiglieri comunali, è da leggere come un no. Istanza che arriverebbe da chi vivrebbe il movimento «come una civica», è il commento critico sotto traccia. Quanto alle voci su possibili candidati, si mormora di Cinzia Boniatti, Cristiano Zanella, Gianni Marzi, Mario D’Alterio. Andrea Zanetti, consigliere circoscrizionale dell’Oltrefersina, avrebbe chiesto una deroga e sempre un lasciapassare vorrebbe Giovanna Giugni, candidata in altre liste dopo la costituzione del M5s.