Raiffeisen: l’Antitrust fa dietrofront Posizione dominante, non c’è rischio
Per l’Autorità il gruppo può nascere. Ora nel mirino finisce Cassa centrale
BOLZANO L’Antitrust dà il via libera alla costituzione del gruppo provinciale del credito cooperative delle Raiffeisen altoatesine, a conclusione di un’istruttoria aperta lo scorso 14 marzo, poiché «l’operazione di concentrazione» avrebbe potuto determinare «la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante». Sentita Cassa centrale Raiffeisen e i concorrenti (Sparkasse, Volksbank, Intesa Sanpaolo e Unicredit) l’Agcm ha decido di autorizzare l’operazione di concentrazione. Un segnale positivo che fa ben sperare anche per le sorti dell’operazione nazionale di cui è protagonista Cassa centrale banca a Trento, altro tema su cui l’Agcm ha acceso il faro. Segnale di come la costituzione dei gruppi del credito coop (da gennaio 2019) stia proseguendo, mentre da parte del Governo Conte arrivano indicazioni in senso contrario, non ultimo quella del ministro M5s Riccardo Fraccaro che ha affermato che la riforma Renzi è da «abolire o quantomeno da riscrivere a fondo».
Le Raiffeisen sono in procinto di far nascere l’unico gruppo provinciale italiano del credito cooperativo. Avrà 39 banche affiliate (dati 2016), un patrimonio, senza considerare la capogruppo, di 1,775 miliardi di euro, 175 filiali, 1520 dipendenti e circa 63mila soci.
In avvio di procedimento l’Antitrust ha sottolineato che l’aggregazione non impensieriva sul fronte delle imprese medio grandi o degli enti pubblici. Però poteva creare una posizione dominante in merito a raccolta e impieghi di famiglie consumatrici, famiglie produttrici e piccole imprese, «tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza».
L’istruttoria però ha fatto emergere «la peculiarità del territorio della provincia di Bolzano». Inoltre le Casse Raiffeisen dai concorrenti sono già avvertite come un unico aggregato, «composto da più soggetti dotati di autonomia, ma che esercitano una pressione concorrenziale reciproca limitata». A ciò si aggiunge che il 50% dell’attività di rischio è destinata ai soci (mutualismo) e che il 95% dell’attività deve essere effettuato nella zona di competenza territoriale.
L’Agcm ha chiesto alla società di sondaggi Nielsen di analizzare la possibile evoluzione del comportamento dei consumatori in caso di aumenti dei costi: non emerge però un fattore importante di sostituibilità delle banche online e di Bancoposta con le banche tradizionali.
L’Autorità ha chiesto anche a Sparkasse e Volksbank un giudizio sul gruppo provinciale Raiffeisen (i tre si dividono l’80% del mercato altoatesino). La risposta: non si attendono effetti rilevanti nell’assetto concorrenziale a seguito dell’operazione di concentrazione. Solo i consumatori del Ctcu hanno riferito che «l’operazione può condurre in prospettiva un peggioramento delle condizioni offerte all’utenza finale».
Bankitalia poi ricorda che la concentrazione non è frutto di una scelta strategica delle Raiffeisen, «ma è volta a ottemperare un obbligo di legge». Nemmeno Ivass ritiene che possa turbare «l’equilibrio concorrenziale nei mercati assicurativi». Conclusioni dell’Agcm: «Sono superate le criticità concorrenziali ravvisate nel provvedimento di avvio». Quindi niente «costituzione o rafforzamento di posizione dominante tale da eliminare o ridurre la concorrenza». Da qui la delibera che autorizza l’operazione di concentrazione.
Sempre ieri intanto, sul versante romano, Bce e Bankitalia hanno fornito pareri positivi per l’ingresso di Mediocredito Friuli in Iccrea.