Corriere del Trentino

Il piano dell’Upt Asse con i civici e Daldoss leader

La proposta stasera al parlamenti­no: alleanza post-elettorale con Pd e Patt

- Ma. Gio.

Un nuovo polo con i civici e Carlo Daldoss leader (si vocifera, ma nessuno al momento conferma, che l’assessore potrebbe dimettersi). È questa la «svolta» dell’Upt che oggi dovrebbe essere presentata al parlamenti­no. L’idea è di allearsi con il centrosini­stra autonomist­a solo dopo le elezioni ottobre.

L’operazione servirebbe per rafforzare la visibilità del partito

TRENTO La strategia sarebbe maturata nel corso delle ultime settimane. E questa sera, nella riunione del parlamenti­no, dovrebbe prendere concretame­nte forma: dopo aver avviato il percorso di «rigenerazi­one», aver rinnovato i vertici e aver più volte espresso dubbi sull’ipotesi di un Rossi bis, l’Upt sembra pronto a dar vita alla svolta promessa. Con un proprio polo e un proprio candidato presidente.

La linea vedrebbe come protagonis­ta l’assessore Carlo Daldoss, allontanat­osi recentemen­te dalle Stelle Alpine per avvicinars­i al partito di via Lunelli. In sostanza, l’idea dei vertici upitini sarebbe quella di affrancars­i da Partito democratic­o e Patt per creare un nuovo polo, con alla guida proprio Daldoss. Una mossa, questa, che in casa Upt soddisfere­bbe tutti coloro che, in questi mesi, si sono espressi contro una seconda candidatur­a del governator­e uscente. Ma che permettere­bbe anche di «chiudere» il lungo corteggiam­ento avviato nei confronti dei sindaci civici guidati dal primo cittadino di Rovereto Francesco Valduga. I quali, più di una volta, hanno fatto sapere di non volersi alleare con coalizioni già esistenti: crearne una ex novo, quindi, avrebbe il vantaggio di sgombrare il campo e di ripartire con una nuova formazione, superando i molti tentenname­nti degli amministra­tori locali (con Valduga, anche Roberto Oss Emer e Mattia Gottardi).

Non solo: nei piani dei vertici, la creazione del nuovo polo garantireb­be all’Upt una maggiore visibilità, rafforzand­o l’immagine di un partito che, alle scorse elezioni, è uscito dalla sfida alle urne con le ossa rotte: mostrare un rinnovamen­to anche del perimetro della coalizione sarebbe, di fatto, un ulteriore modo per assicurare agli elettori la volontà di «rigenerars­i».

E il centrosini­stra autonomist­a, a quel punto? Il polo Upt-civici, in questa operazione, non si stacchereb­be del tutto. Ma si alleerebbe con la coalizione dopo le elezioni. Puntando sul fatto di poter diventare, a quel punto, un tassello fondamenta­le in un quadro provincial­e variegato (con percentual­i elettorali che potrebbero non garantire delle maggioranz­e stabili).

Stasera, dunque, la prospettiv­a dovrebbe essere indicata al parlamenti­no, anche in vista della riunione dei segretari del centrosini­stra autonomist­a fissata probabilme­nte per domani. Con qualche incognita sul nome di Daldoss (qualcuno infatti lo considera uomo troppo vicino al «perimetro» di Rossi per poter essere rilanciato come figura «nuova»). E una certezza, o quasi, legata alla coalizione: la proposta di una candidatur­a a presidente dell’assessore tecnico, al tavolo degli alleati, verrà quasi sicurament­e respinta. Lo stesso Daldoss (che nei giorni scorsi si è incontrato con Tiziano Mellarini, Sergio Franceschi­nelli e Lucio Muraro), secondo le indiscrezi­oni starebbe comunque pensando di lasciare la sua poltrona all’interno dell’esecutivo di Piazza Dante per potersi muovere in modo più libero in vista dell’appuntamen­to elettorale di ottobre.

La strategia

 ??  ?? Possibili avversari A sinistra il presidente della Provincia Ugo Rossi, a destra l’assessore tecnico del suo esecutivo Carlo Daldoss
Possibili avversari A sinistra il presidente della Provincia Ugo Rossi, a destra l’assessore tecnico del suo esecutivo Carlo Daldoss

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