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Nuova sinistra tra passato e presente «Diritti civili? Sono centrali»
n laboratorio aperto, per parlare della sinistra di un tempo e di quella di oggi. Uno spazio di discussione politica che, almeno apertamente, non sembra voler essere finalizzato alla costituzione di soggetti nuovi. Anche se il dubbio sorge spontaneo. L’incontro: «1978-2018: la politica e la storia che cambiano-progettare il futuro: 40 anni da Nuova Sinistra/Neue Linke Trentino-Südtirol» organizzato dall’avvocato Fabio Valcanover sabato al Centro servizi culturali Santa Chiara, riunirà alcune delle voci più autorevoli dello scorso quarantennio. Da Marco Boato a Gianfranco Spadaccia, da Franca Berger ad Alberto Robol a Paolo Vigevano con la possibilità che intervenga anche Emma Bonino. Ma a partecipare saranno anche alcuni esponenti della politica contemporanea come Lucia Coppola, Elisabetta Bozzarelli, Giovanni Scalfi. Con loro, altri rappresentanti della società civile, a vario titolo interessati alle vicende politiche passate e contemporanee come Mario Raffaelli, Roberto Toniatti, Giuseppe Ferrandi. «Non è una rievocazione né una riunione di reduci, vogliamo ragionare con le persone che vissero il ‘78 e con coloro che sono arrivati dopo per parlare, in modo non urlato, di cosa accade oggi, anche in vista delle prossime elezioni» annuncia Valcanover. Ed è proprio la scadenza ottobrina a destare più di un sospetto circa la finalità dell’incontro. «Se sta per nascere una nuova forza politica? Il convegno di sabato non è un luogo in cui nessuno formalmente trarrà delle conclusioni. Se degli esiti diversi ci saranno — risponde Valcanover — dipenderà dall’esclusiva volontà dei presenti non in questa, ma in altre sedi». Non nega invece il desiderio che possa nascere qualcosa di nuovo la storica radicale Franca Berger: «Nel ’78 una mobilitazione straordinaria cambiò la cultura del Trentino, oggi dovrebbe accadere la stessa cosa. Se in val di Non e in val di Sole, grandi bacini del Patt, il voto ha cambiato direzione, vuol dire che troppe cose non vanno». Secondo Berger la sconfitta alle politiche dimostra chiaramente che «il centrosinistra autonomista, per com’è oggi, non rappresenta più i trentini i cui voti sono stati assorbiti in larga parte da Lega e M5s». Per ripartire c’è un punto da cui non si può prescindere: «I diritti civili. E non patrocinando il gay pride si è dimostrato di non averlo ancora capito».