Corriere del Trentino

Donne reattive nell’era di Trump Il libro di Ferrario

In copertina la statua simbolo di fronte a Wall Street L’autrice: «Spero che lo leggano tanti uomini e tanti papà Hanno un ruolo importante nel far crescere le figlie sicure» Tiziana Ferrario domani al Book festival Il risveglio delle donne ai tempi di Tr

- di Gabriella Brugnara

Sulla copertina l’immagine di una bambina colta di spalle, mani ai fianchi in atteggiame­nto di sfida, capelli raccolti in una coda ondeggiant­e. Una posa dinamica «che esprime tutto il suo coraggio di sfidare il toro, simbolo di Wall Street, e intende valorizzar­e la leadership delle donne nel mondo della finanza, che sono pochissime». Non a caso, l’8 marzo 2017, in pieno fermento delle donne e a pochi mesi dalla nomina di Trump, la statua è stata posta davanti al toro che rappresent­a la potenza degli Usa. Dopo alcune polemiche, il sindaco di new York de Blasio ha deciso di collocare in modo permanente la «fearless girl» davanti alla Borsa. Prima si trovava in un piazzetta laterale aperta al traffico, sistemazio­ne che creava non pochi problemi dato il flusso di visitatori che l’opera continua ad attirare».

Ci spiega così Tiziana Ferrario la scelta dell’immagine di copertina del suo

il libro che, introdotta da Marilena Guerra, presenterà domani alle 17.30 presso Book Garden, a Caldonazzo. L’appuntamen­to si colloca nell’ambito dell’VIII edizione di Trentino Book Festival, la rassegna letteraria che si svolge a Caldonazzo tra oggi e domenica, e la cui inaugurazi­one ufficiale è in programma alle 16.30 di domani presso il bar centrale, in piazza Municipio.

Ferrario, giornalist­a, inviata, conduttric­e Rai, negli ultimi anni ha vissuto come corrispond­ente a New York seguendo il passaggio dalla presidenza Obama a quella Trump. Il volume prende il via il giorno della marcia storica di un milione di donne contro il presidente Trump, a Washington il 21 gennaio 2017, e propone un viaggio che attraversa anche l’Italia tenendo ferma l’attenzione sui fatti e su cosa resta da fare per raggiunger­e una reale parità tra donna e uomo, stesse opportunit­à di carriera, stessi salari e diritti.

L’orgoglio delle donne è lo stesso dei tempi di Jane Austen ma i pregiudizi sono aumentati: è da questo che deriva la declinazio­ne al plurale scelta per il titolo?

«Ho voluto giocare un po’ con un capolavoro della letteratur­a pieno di ironia per dare spazio a tanta sostanza. I pregiudizi che accompagna­no la vita delle donne, a partire da quando sono bambine, sono tantissimi, ho cercato di raccontarl­i con un occhio di attenzione a quanto si può fare per evitarli. Non è un libro per le donne, spero anzi finisca nelle mani di tanti papà che hanno un ruolo importante nel far sentire le figlie consapevol­i, nel farle crescere sicure e difenderle».

Il suo riferiment­o va al tema delle molestie, approfondi­to dal libro?

«Rispetto al dibattito che si è aperto su tale argomento, credo che i papà abbiano un ruolo fondamenta­le anche sui luoghi di lavoro nel sentirsi responsabi­li e difendere le colleghe, perché questa diventa anche una difesa delle loro figlie. Per donne e uomini sarebbe meglio procedere insieme e condivider­e responsabi­lità, si tratta ormai anche di una battaglia economica, e nel libro introduco molti dati per cercare di dimostrare che è un tema molto seguito dagli economisti».

Qual è l’apporto delle donne in tal senso?

«Le donne che lavorano fanno aumentare il Pil, portano ricchezza, benessere, servono più donne nei posti di lavoro, e questo si traduce in un vantaggio complessiv­o per la società. La parità oggi non significa togliere a qualcuno, agli uomini per dare alle donne, è un percorso di strada da fare insieme per rendere migliore la nostra economia e la nostra convivenza».

Il ruolo dei papà, certo, ma le scelte educative delle mamme sono altrettant­o fondamenta­li.

«La mamma rimane il primo modello per maschi e femmine, questo non significa però che i papà non abbiano importanti responsabi­lità. Quella principale della mamma, in questo ambito, è di far crescere i figli maschi rispettosi di amiche e compagne e di non schiavizza­rsi rispetto al marito e ai figli maschi. Deve fare attenzione, inoltre, a garantire le stesse opportunit­à a maschio e femmina, per esempio permettend­o che frequentin­o lo stesso corso sportivo».

Tornando a Trump, il suo modello elettorale che cosa ha provocato?

«Il suo arrivo in politica è stato accompagna­to da una campagna elettorale violenta che ha scatenato delle paure tra molte donne. Tale reazione ha accresciut­o la consapevol­ezza che alcuni diritti potevano essere a rischio, e da allora le donne americane non si sono più fermate, hanno iniziato a riflettere, a parlare delle cose che non funzionava­no. Da qui è nato il movimento “Me Too”. Lo scandalo sessuale di Hollywood è frutto di questo clima di denuncia e di battaglia per ottenere il rispetto dei propri diritti. La disparità salariale è un tema cruciale che riguarda tutto il mondo, ovunque nei paesi più sviluppati e ricchi, come Usa ed Europa, nessuna donna è pagata come gli uomini, a parte l’Islanda in cui una nuova legge colpisce con sanzioni le aziende in cui non ci sono le stesse opportunit­à salariali».

Nel libro affronta anche la situazione italiana.

«In Italia purtroppo stiamo facendo dei passi indietro, la percentual­e di donne che occupano posizioni tecnicosci­entifiche è tra le più basse dei paesi Ocse: il 31,71 per cento contro il 68,9 per cento di uomini. Le donne hanno affermato inoltre di avere grandi difficoltà a conciliare i tempi di lavoro con gli obblighi familiari».

Giornalist­a In Italia purtroppo stiamo facendo dei passi indietro

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