Tesoretto del Carroccio Blitz della Finanza alla Carispa di Bolzano
Bankitalia ha segnalato alla procura di Genova un movimento sospetto di 3 milioni in arrivo dal Lussemburgo Ieri mattina le fiamme gialle hanno sequestrato i documenti. Fermati 3 giornalisti, Fnsi e Unci: un’intimidazione
La Finanza ha perquisito ieri gli uffici bolzanini di Carispa. Nel mirino, il tesoro scomparso della Lega nord. Le fiamme gialle hanno sequestrato i documenti. Fermati tre giornalisti, cosa che ha fatto infuriare il sindacato giornalisti e l’Unione cronisti. «Quei soldi non sono loro» precisa Gerhard Brandstätter, il presidente dell’istituto.
BOLZANO Il tesoro scomparso della Lega nord potrebbe essere transitato dai conti della Cassa di risparmio. Proprio per questo la procura di Genova ha ordinato una perquisizione negli uffici bolzanini di Carispa. Nel quadro dell’operazione sono anche stati identificati tre giornalisti, cosa che ha fatto infuriare il sindacato giornalisti e l’unione cronisti.
L’inchiesta è quella che ha portato al sequestro dei conti della Lega e nasce quando Umberto Bossi è ancora segretario. Il tesoriere Francesco Belsito compie operazioni spregiudicate — i diamanti africani, per citare la più nota — e il 26 luglio dello scorso anno viene condannato per truffa ai danni dello Stato insieme a Bossi e ai revisori del partito. L’accusa è di aver ottenuto indebiti rimborsi tra il 2008 ed il 2010. La condanna prevede anche la confisca di 48 milioni che però nel frattempo si sono volatilizzati. I pm genovesi Paola Calleri e Francesco Pinto iniziano a ricostruire tutti i movimenti e scoprono che 19,8 milioni sono transitati attraverso la filiale milanese della Cassa di risparmio di Bolzano. I conti del Carroccio rimangono aperti soltanto pochi mesi, infatti nel 2014 entrambi i conti vengono chiusi e tutti i fondi rimanenti sono trasferiti in Banca Intesa. Il trasferimento nasce a causa degli interessi troppo bassi:Carispa aveva garantito un tasso del 2,5% sceso poi all’1,9%.
La questione sembrava chiusa ma nelle scorse settimane l’inchiesta ha avuto una svolta. Bankitalia infatti ha trasmesso alla Procura di Genova una segnalazione su un movimento di denaro sospetto proveniente dal Lussemburgo. Circa 3 milioni arrivati a Carispa.
Il sospetto degli inquirenti è che sia stato messo in atto un tentativo di far rientrare il tesoro nascosto della Lega. Ma il fatto che la segnalazione si arrivata proprio a ridosso delle elezioni politiche lascia perplessi, c’è infatti il rischio che qualcuno voglia colpire politicamente il Carroccio. La segnalazione però merita di essere verificata. Dalla procura di Genova è partita una rogatoria internazionale all’indirizzo del Lussemburgo, nel frattempo scattano anche le verifiche su Carispa. Ed è proprio per questo che una squadra di finanzieri è partita da Genova e ieri mattina si è presentata alla sede centrale della Cassa di risparmio di Bolzano ed ha perquisito gli uffici del presidente Brandst€atter e di diversi alti dirigenti. La notizia della perquisizione era però già trapelata e i finanzieri hanno trovato i giornalisti davanti alla sede della banca. I cronisti de Il Fatto quotidiano, La Stampa e La Repubblica sono stati invitati a presentarsi in caserma per evitare di intralciare l’operazione. Una decisione che ha fatto infuriare la categoria
«Il sindacato dei giornalisti e l’Unione cronisti condannano il comportamento intimidatorio nei confronti dei colleghi impegnati a illuminare una delle vicende più oscure di questi ultimi anni, riportando aggiornamenti i di sicuro interesse pubblico su un’indagine per truffa ai danni dello Stato. Sorprende la scelta muscolare di magistratura e polizia giudiziaria, il loro tentativo di imbrigliare la libertà di stampa, che è tutelata dall’articolo 21 della Costituzione italiana».