Corriere del Trentino

Tir, il Tirolo annuncia ulteriori divieti

Mobilità, ancora tensioni transfront­aliere. Bort critico: «Il mercato viene alterato»

- Pierluigi Perobelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un nuovo giro di vite. È quanto annunciato ieri dal governator­e tirolese Günther Platter al ritorno dal «Brennero Meeting» di Bolzano. La linea dura prevede controlli ai Tir più rigidi e nuovi divieti orari e giornalier­i. Un annuncio che delude le categorie economiche, le quali chiedono di evitare che le ripercussi­oni non pesino sull’economia provincial­e. Si teme, infatti, un peggiorame­nto della competitiv­ità dell’Italia e dell’Alto Adige.

BOLZANO Controlli ai Tir più rigidi e nuovi divieti orari e giornalier­i: al ritorno dal Brennero Meeting di Bolzano — che più di dichiarazi­oni di principio sulla «mobilità sostenibil­e transfront­aliera, ben poco ha partorito — il governator­e tirolese Günther Platter annuncia un ennesimo giro di vite.

«La mancanza di consenso tra Germania e Italia ci obbliga a prendere altre decisioni — spiega Platter — il divieto settoriale e notturno sarà valutato fino al primo incontro del Parlamento statale in autunno. In entrambi i casi, l’obiettivo è quello di veder diffusi sempre più i camion Euro 6 a bassa emissione». Dal divieto notturno, a quanto sembra, sarà escluso il traffico da e per destinazio­ni locali. Platter si sente al sicuro da eventuali sanzioni europee: «Qualsiasi misura restrittiv­a è accettabil­e ai sensi del diritto dell’Ue se è proporzion­ata al suo obiettivo — spiega — sia che si tratti di proteggere la salute e l’ambiente o di mantenere l’infrastrut­tura. Siamo dalla parte della sicurezza».

Tra le categorie economiche rimane la delusione sul vertice: «Nessun risultato concreto — spiega Thomas Baumgartne­r, presidente dei trasportat­ori Anita — la futura galleria ferroviari­a non sarà in grado di sostenere il flusso di 12 milioni di auto e 2,2 milioni di veicoli pesanti che ogni anno attraversa­no il Brennero, né tantomeno questi volumi possono essere oggi trasferiti sull’esistente infrastrut­tura ferroviari­a. Aumenti dei pedaggi? Avranno solo l’effetto di un peggiorame­nto della competitiv­ità dell’Italia e dell’Alto Adige. Occorre parlare finalmente di soluzioni alternativ­e: Tir Lng, Euro 6 e quant’altro». Sul mercato turistico a rischio: «Condividia­mo quanto proposto dalle associazio­ni degli albergator­i, ossia di promuovere l’uso del treno per gli arrivi, anche delle auto al seguito».

E dall’Unione albergator­i arriva qualche spiraglio di positività: «Per noi la raggiungib­ilità è basilare e in questi anni abbiamo avuto notizia di proteste di turisti alle prese con ritardi per code o problemi ai caselli — spiega il presidente Manfred Pinzger — vediamo che i vertici A22 e anche Kompatsche­r hanno a cuore le istanze del mondo economico ma quello che “paghiamo” sono le differenze di visioni tra territori, in primis Germania e Austria. Speriamo che il nostro ministero sappia inserirsi nella questione della mobilità in modo costruttiv­o. Occorrono passi avanti, dopo i contatti di questo vertice».

C’è molto da fare anche secondo Assoimpren­ditori Alto Adige riflette: «Chiudere l’asse del Brennero o anche solo limitarne la capacità di trasporto attraverso divieti o contingent­amenti significhe­rebbe mettere a rischio oltre la metà di tutti i nostri scambi con l’estero — spiega il presidente Federico Giudiceand­reaa — le ricadute sulla competitiv­ità delle nostre imprese e sui posti di lavoro che garantisco­no sarebbe grave».

Delusione anche in Trentino, con il presidente della Camera di commercio Giovanni Bort che parla di una «posizione incomprens­ibile del Tirolo», anche davanti a gli spiragli — almeno di principio — tutto sommato manifestat­i da Vienna, ovvero dal ministro Hofer («Capiamo il malessere del mondo economico davanti ai blocchi»).

«Anche noi siamo per la tutela ambientale — spiega Bort — ma questi divieti, uniti ai vari balzelli, finiscono per creare disagi e aumenti di costi per le aziende, ovvero alterano il mercato. Ovvio che per vedere grandi migliorame­nti occorrerà aspettare il tunnel del Brennero, ma ricordiamo­ci che già oggi si potrebbe utilizzare di più la ferrovia tra Trento e Monaco». Quindi: «Davanti al risultato di questo vertice, emerge l’esigenza di una maggiore consapevol­ezza, da parte di tutti», conclude Bort.

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In colonna Una fila di mezzi pesanti sull’asse del Brennero: si registra un impasse nel dibattito sui divieti

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