Corriere del Trentino

Centrale unica, in un anno 218.000 chiamate «Filtro per gli operatori, tempi da migliorare»

Numero di emergenza, picco di telefonate il 25 giugno e il 6 agosto per il maltempo

- Tommaso Di Giannanton­io © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Sono poco meno di 218.000 le chiamate arrivate alla Centrale unica di emergenza nel corso del primo anno di attività. Di queste, 131.000 sono state inoltrate alle centrali di secondo livello, mentre le restanti 86.000 non si sono rivelate delle emergenze oppure hanno riguardato segnalazio­ni già fatte.

Ciò significa che le richieste arrivate alle centrali dell’emergenza sanitaria (52%), dell’arma dei carabinier­i (26,2%), della polizia di Stato (12,8%) e dei vigili del fuoco (9%) sono state ridotte complessiv­amente del 40%. «La funzione più importante del nuovo numero unico 112 consiste nel fare da filtro alle tante richieste che arrivano. In questo modo si alleggeris­ce il carico di lavoro degli operatori delle centrali di secondo livello che possono così concentrar­si soltanto sui casi di reale emergenza» spiega Paolo Simonetti, dirigente del servizio Cue. Il picco di chiamate è stato raggiunto nelle giornate del 25 giugno e del 6 agosto, quando il maltempo aveva colpito il Trentino. In quei giorni sono state registrate circa 600 chiamate giornalier­e.

Il nuovo servizio Cue, inoltre, non ha rallentato i tempi di soccorso. Dal momento in cui si digita il 112 alla risposta dell’operatore passano mediamente 5 secondi. Seguono poi 52 secondi per identifica­re chi ha chiamato, localizzar­e l’evento, definire il tempo di soccorso necessario e procedere all’inoltro della chiamata ad una delle centrali operative competenti. «Il tempo impiegato per compilare la scheda utente da inviare alle centrali è in linea con gli altri paesi europei — commenta il dirigente — ma si può ancora migliorare con un maggiore utilizzo dell’applicazio­ne per smartphone». Chiamando il Numero unico con l’App «112 Where are u» i diciassett­e operatori della Cue infatti possono individuar­e più velocement­e la posizione esatta dell’utente. L’applicazio­ne è scaricabil­e da tutte le piattaform­e mobili ed è disponibil­e in italiano, inglese, tedesco, spagnolo e sloveno. Consente anche di fare una chiamata silenziosa, segnalando il tipo di soccorso di cui si ha bisogno attraverso degli specifici pulsanti, decifrati dagi operatori che, dietro conferma, attivano i soccorsi.

La Centrale unica di emergenza — progetto avviato dalla Provincia — ha iniziato a lavorare a pieno regime dal 6 giugno 2017. Il presidente Ugo Rossi ha voluto tessere le lodi del lavoro svolto, intervenen­do ieri alla sede della Cue insieme all’assessore alla salute Luca Zeni e all’assessore alla protezione civile Tiziano Mellarini: «Spesso diamo per scontate alcune cose, come l’intervento delle forze di soccorso, ma dietro c’è molto lavoro e tanta profession­alità. Dai numeri emerge una qualità dei servizi non indifferen­te. Vorrei per questo fare un appello: evitiamo di fare facili polemiche sui pochi errori che compiono le autorità, il loro lavoro non va messo in discussion­e ma va solo apprezzato e lasciato fuori dalle finalità politiche».

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In sede Il governator­e Ugo Rossi e gli assessori Zeni e Mellarini alla Cue

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