Toninelli e l’apertura al Bbt che spiazza i grillini locali Gaianigo: restano criticità
BOLZANO C’è Tav e Tav, anche per i grillini. A differenza del collegamento in val di Susa, il tunnel di base del Brennero (Bbt) piace al neo-ministro dei trasporti Danilo Toninelli. «L’opera darà un forte impulso all’economia — ha dichiarato l’esponente M5S —, considerato che il 70% circa dell’import-export italiano passa da questo valico».
Una dichiarazione che spiazza l’ala ecologista dei Cinque Stelle locali, storicamente critici sul Bbt. Pierluigi Gaianigo, consigliere comunale di Bolzano conferma le riserve: «Da tempi ormai remoti sono sempre stato contrario al tunnel del Brennero — esordisce —, ma in questo momento non mi sento di criticare l’intervento di Toninelli che avrà agito nel contesto di un discorso più ampio e la cui condotta in questa prima fase, risente ancora della passata gestione del suo ministero. Può essere che più avanti il ministro possa acquisire gli elementi per valutare diversamente il problema». Secondo Gaianigo il problema del traffico sull’A22 non si risolve con il tunnel ferroviario del Brennero e soprattutto è un tema che ha bisogno di soluzioni in tempi più brevi di quelli prospettati. «Sono ancora convinto — aggiunge — che si debba insistere sul progetto “Rola” del trasporto dei Tir su rotaia, passando dagli attuali due transiti al giorno ad almeno una quindicina. Un progetto fattibile anche con l’attuale linea ferroviaria. A breve e medio termine la Rola può diventare un’interessante alternativa al trasporto su strada, senza che la mano pubblica debba fare ulteriori investimenti sulla ferrovia».
Paul Köllensperger, consigliere provinciale dei pentastellati, puntualizza: «Il ministro ha parlato in generale della necessità di collegamenti veloci e di trasferire il traffico dalla gomma alla rotaia e in merito al tunnel di base del Brennero ha fatto anche tre importanti precisazioni. Ha affermato che va anche considerata la linea ferroviaria “storica”, da potenziare e sfruttare meglio, perché non possiamo pensare di aspettare 12 anni perché arrivi il tunnel. Dice anche che si deve lavorare sull’aumento dei pedaggi autostradali perché è noto che buona parte dei transiti sull’A22 sono di cosiddetto traffico deviato, fatto di mezzi pesanti che cercano di evitare i pedaggi salati della Svizzera. Infine il ministro avverte che vanno ripensate le tratte d’accesso rifacendo un’analisi dei costi e benefici di quest’opera faraonica».
Cauta Francesca Schir, presidente del consiglio comunale di Merano: «La linea ecologista del Movimento è nota — afferma —, così come quella sulle Tav. Sono certa che il ministro Toninelli non le voglia smentire. D’altro canto, una dichiarazione generica sull’utilità di un’infrastruttura non significa nulla se non la si pone in relazione con le altre dichiarazioni che il Ministro ha fatto in questo contesto e che pongono già dei paletti ben precisi».