Corriere del Trentino

Il lavoro per la riforma rafforza le Rurali

Bankitalia: nel 2017 il credito coop trentino è tornato all’utile. Ma la quota di mercato ha perso il 3% Raiffeisen: conti in ordine e presenza salita al 44%. Produttivi­tà: le due province riducono il gap

- Enrico Orfano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Che ne pensa Banca d’Italia Trento dell’iniziativa del governo Conte che mira a bloccare la riforma del credito cooperativ­o, ormai a un passo dal far nascere le capogruppo il prossimo gennaio? Ovviamente per il direttore Pierluigi Ruggiero non è possibile entrare nel merito, ma un ragionamen­to viene fornito in questi termini: «Il credito cooperativ­o si sta rinforzand­o per merito del lavoro che si è avviato a partire dal 2015 e che sta per terminare. Un’iniziativa importante e faticosa che sta portando risultati». Il punto di vista, importante anche per la nascita del gruppo altoatesin­o delle Raiffeisen a livello provincial­e, è emerso ieri nel corso della presentazi­one del rapporto «L’economia delle provincie autonome di Trento e Bolzano» relativo al 2017. Un altro versante significat­ivo è il migliorame­nto della produttivi­tà, che porta Trento e Bolzano a convergere per quanto riguarda l’efficienza tecnica delle imprese manifattur­iere: per Trento però il balzo in avanti è dovuto in particolar­e al fatto che le realtà «meno buone» sono uscite dal mercato, spiega il responsabi­le della ricerca economica Antonio Accetturo.

Per l’economia del Trentino si tratta di un ritorno alla crescita: cresce l’attività industrial­e e dei servizi, si stabilizza il comparto delle costruzion­i, l’occupazion­e cresce e cala la disoccupaz­ione, il Pil 2017 viene preventiva­to a un livello simile rispetto all’Italia: +1,5%. In Alto Adige si dà conto di un ulteriore aumento dei parametri, che partono da una situazione che ha visto comunque una crescita in tutto lo scorso decennio, a differenza delle difficoltà patite dal Trentino. Anche in Alto Adige la previsione del Pil 2017 è a +1,5%. Gli investimen­ti delle imprese crescono, in entrambe le province, e ci sono meno domande di ristruttur­azione del debito. La richiesta di credito cresce per le aziende medio-grandi, mentre è in calo costante per quanto riguarda le realtà medio piccole.

La produttivi­tà, intesa come capacità di generare più valore aggiunto a parità di valore capitale, è in aumento in entrambe le province. Un parametro chiave è quello dell’efficenza tecnica delle imprese manifattur­iere, che ha visto un balzo in avanti del 7,8% per Trento, mentre Bolzano, già a un livello alto, è cresciuta del 2,8%. Un andamento che ha portato alla «chiusura del gap della produttivi­tà» fra i due territori, come spiega Accetturo. Migliora l’organizzaz­ione, la managerial­ità, il capitale umano, ma soprattutt­o «in Trentino c’è stata una pulizia, una selezione che ha posto fuori mercato le aziende meno buone. Una fenomeno che deve tenere conto del costo sociale di questa pulizia (chiusure e perdita di posti di lavoro, che però non è stato troppo pesante, per cui il fenomeno è da considerar­si globalment­e virtuoso». «In Alto Adige invece c’è stata pulizia: la crescita è globale, non ci sono state fusioni, ma semmai qualche fusione» aggiunge.

Virando sulla situazione del credito, la concession­e di prestiti al settore privato non finanziari­o in Trentino è cresciuta del 2,2%, mentre in Alto Adige del 2,9%. Il credito cooperativ­o trentino continua a calare, ma si tratta di un «riposizion­amento» verso i segmenti di elezione, come famiglie e piccole imprese, come sottolinea il direttore Ruggiero. Così facendo, però, un po’ alla volta le Rurali trentine perdono fette di mercato, ora sono al 47% per quanto riguarda gli impieghi, -3% sull’anno precedente e -10% rispetto al 2009. Le Raiffeisen invece a Bolzano trascinano l’aumento di impieghi, tanto da far aumentare la quota dello 0,6% e da portare la fetta di mercato al 44%, ormai a ridosso del 47% trentino.

Secondo Bankitalia però a breve i crediti delle Rurali smetterann­o di diminuire, anche per effetto del migliorame­nto della qualità: il tasso di deterioram­ento è del 1,7%, mentre è dell’1,6% in Alto Adige. L’incidenza è del 16% in Trentino (rispetto al 20% precedente, per un ritorno alla media nazionale), in Alto Adige del 7,7%.

Importante il dato che riguarda la redditivit­à: senza le rispettive Casse centrali, le Rurali Trentine chiudono il 2017 con 38,4 milioni di utile lordo, dopo aver toccato il fondo nel 2015 quando furono ai massimi le rettifiche di valore imposte dalla vigilanza; le Raiffeisen presentano un utile lordo di 88,8 milioni, dato che presenta una certa continuità negli anni.

Nel settore la riforma del governo Renzi ha imposto la creazione di capogruppo, nazionali o provincial­i, per rafforzare la solidità del credito coop. Ora il nuovo governo sta valutando di abolire la riforma, oppure di riscriverl­a. Ruggiero non commenta in modo diretto, ma si rifà ai dati: «Gli effetti del lavoro fatto sono questi, per le rettifiche sui crediti si è speso un miliardo. Il sistema si sta rinforzand­o, grazie al lavoro che è in corso dal 2015. Parlare della riforma della riforma esula dal tavolo degli economisti. È evidente però che la riforma è un’iniziativa importante e faticosa, lo dicono i risultati».

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(Rensi) Filiale di Trento La presentazi­one del rapporto con Locatelli, Cascarano, Degasperi, il direttore Ruggiero, Modena e Accetturo

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