Governo, le Bcc cercano compattezza
Roma, vertice fra capogruppo e associazioni. A Bolzano c’è Bagnai
TRENTO Cassa centrale banca Trento, Iccrea e Cassa centrale Raiffeisen compatte nel chiedere al governo di proseguire con l’attuazione della riforma del credito cooperativo, arrivando a gennaio alla nascita dei tre gruppi. La questione più grossa è legata alle forti spese sostenute per l’attuazione della riforma, che solo per Ccb e Iccrea valgono insieme oltre i 40 milioni di euro.
Questo sembra essere il risultato di minima scaturito ieri dal vertice che ha visto le future capogruppo discutere con Federcasse e con Confcooperative, dopo le numerose prese di posizione del governo Conte, concretizzate sia dal premier, sia negli interventi di M5s e Lega. Si va dalla richiesta di una moratoria di 18 mesi (Lega) alla volontà di procedere all’abolizione o alla profonda riscrittura della norma (M5s).
Le capogruppo nazionali sono ovviamente le più impensierite da questa svolta, dopo che hanno impostato tutta la riorganizzazione, speso più di 20 milioni ciascuna, rispettato i tempi imposti da Bce e Bankitalia. Ora la prospettiva di ripartire daccapo sembra disastrosa, non solo alle capogruppo, ma anche alle singole Bcc. Alcune delle quali, magari per proteggere «potentati» locali, hanno suggerito a Lega e M5s che la norma debba essere fermata, con quali conseguenze però non è dato sapere. Dato che i soggetti coinvolti sono cinque, Ccb, Iccrea, Raiffeisen, Federcasse e Confcooperative, ora si sta cercando una posizione comune, per poter discutere con l’esecutivo. Da cui comunque per ora non sono arrivati segnali. L’impressione è che si voglia sì cambiare qualcosa, cercando però di proteggere l’investimento fatto dalle capogruppo.
Intanto domani a Bolzano, al convegno organizzato all’Università sulla riforma del credito cooperativo, parteciperà anche Alberto Bagnai, il senatore della Lega primo firmatario (con Giorgetti alla Camera) della mozione che chiede la moratoria di 18 mesi per attuare la riforma.