Corriere del Trentino

«Orsi e lupi, la situazione è diventata insostenib­ile»

Audizioni in commission­e. Dallapicco­la: «La situazione è insostenib­ile»

- di Erica Ferro

Il disegno di legge provincial­e per la possibilit­à di abbattere orsi e lupi pericolosi ha ricevuto ieri diverse approvazio­ni durante la terza commission­e. Contrarie, invece, le associazio­ni ambientali­ste. Dallapicco­la: situazione insostenib­ile.

Posizioni diverse Gianmoena: «Tutelare chi vive in montagna» Legambient­e ricorda: «Competenza statale»

TRENTO Sensibilit­à diverse, pareri opposti: sono state audizioni polarizzat­e quelle cui ha assistito ieri la terza commission­e, con soggetti quasi equamente divisi fra opinioni favorevoli (Consorzio dei Comuni e Consiglio delle autonomie, Asuc, Magnifica comunità di Fiemme, cacciatori) e giudizi contrari (le associazio­ni ambientali­ste, da Cipra a Legambient­e). In mezzo, la voce di chi studia i grandi carnivori: Paolo Pedrini del Muse e Luigi Boitani, uno dei massimi esperti italiani in materia di lupo. A monte, tre episodi di predazione avvenuti nella notte, che secondo l’assessore Michele Dallapicco­la «danno la misura del fatto che la situazione non sia sostenibil­e».

Si parla, naturalmen­te, di orsi e lupi: riunita — a porte chiuse, per espressa votazione dei commissari — per la prima parte di consultazi­oni sul disegno di legge proposto dallo stesso Dallapicco­la che prevede la possibilit­à, per la Provincia, di adottare misure di prevenzion­e e di intervento connesse alla gestione dei grandi carnivori in Trentino, compresa l’extrema ratio dell’uccisione, per il quale la settimana scorsa l’aula consiliare ha votato l’esame con procedura d’urgenza nella prima sessione utile (il 3, 4 e 5 luglio), la terza commission­e presieduta da Nerio Giovanazzi ha ascoltato i primi pareri.

«Il Trentino non chiede, ovviamente, lo sterminio di queste due importanti­ssime specie — chiosa il titolare del dicastero provincial­e su agricoltur­a, foreste, turismo, caccia e pesca — ma la trasposizi­one in sede locale di ciò che la normativa comunitari­a già prevede, che l’Italia non applica, ovvero il loro controllo». Pollice alzato da parte di Consorzio dei Comuni e Consiglio delle autonomie («Si tratta di una norma di buon senso, quando si prendono delle decisioni occorre mettersi nei panni di chi vive in montagna» ha detto Paride Gianmoena), Magnifica comunità di Fiemme, Asuc («Il provvedime­nto concorre alla salvaguard­ia della biodiversi­tà e di questioni economiche, paesaggist­iche e ambientali» sostiene il presidente Roberto Giovannini), associazio­ne dei cacciatori («Consapevol­i che non saremo chiamati ad alcun tipo di intervento»).

Contrariet­à netta, invece, da parte di associazio­ni ambientali­ste come Legambient­e, che ribadisce, fra le altre cose, «la competenza dello Stato in materia di tutela ambientale», Lac («La direttiva Habitat già consente di prendere decisioni drastiche quando sono state espletate tutte le consideraz­ioni di prevenzion­e» dice Rosa Marino), Cipra, Mountain wilderness (13 in tutto quelle convocate). «Difensore della coesistenz­a» si è dichiarato, infine, Luigi Boitani: «Che significa fare dei compromess­i — spiega — da un lato prelevare qualche lupo, se necessario, seguendo la direttiva Habitat, che è una legge e non un’opzione, dall’altro accettare qualche spesa in più che sia per un animale domestico predato o per ulteriori sistemi di difesa». Un branco di lupi, evidenzia il biologo, ha un territorio che spazia dai 100 ai 400 chilometri quadrati, una popolazion­e che può crescere anche del 30% in un anno ma con i lupi al secondo anno di età che lasciano la famiglia e si spostano anche per 1.500 chilometri. Questo, per Boitani, significa una sola cosa: «Una buona gestione del lupo non si può fare su scala provincial­e né regionale, ma a livello di popolazion­e alpina degli esemplari, dalle Marittime alla Slovenia».

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 ??  ?? Nel mirino Un lupo: la sua presenza in Trentino, così come quella dell’orso, è da tempo al centro delle polemiche a livello provincial­e. Ieri la questione è stata affrontata nella terza commission­e provincial­e
Nel mirino Un lupo: la sua presenza in Trentino, così come quella dell’orso, è da tempo al centro delle polemiche a livello provincial­e. Ieri la questione è stata affrontata nella terza commission­e provincial­e

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