Corriere del Trentino

Cia lancia i suoi 34 alfieri «Presidenza, tocca a Fugatti»

Svelato il programma: «Punti nascita, si riaprano tutti»

- Di Erica Ferro

TRENTO «Restituire opportunit­à e servizi ai territori», promuovere «la meritocraz­ia e la trasparenz­a», una sanità «dei cittadini e non delle lobby». E un candidato presidente della Provincia, ovvero Maurizio Fugatti. Nessuna alternativ­a al suo nome.

Agire per il Trentino si presenta così: riempie il teatro San Marco di sabato pomeriggio e fa i nomi. Quelli dei 34 candidati che correranno alla tornata elettorale di ottobre: oltre al fondatore del movimento Claudio Cia, Francesca Franceschi, assessora comunale di Primiero San Martino di Castrozza, Mauro Pericolo sindacalis­ta Delsa, Rinaldo Stroppa, ex assessore di Borgo Valsugana cui a inizio mese sono state revocate le deleghe, Anna Valli consiglier­a comunale di Avio, il sindaco di Segonzano Pierangelo Villaci, il consiglier­e comunale di Malè Giuliano Zanella.

Nel giorno del suo secondo compleanno Agire chiama a raccolta i fedelissim­i e gran parte dello stato maggiore del centrodest­ra trentino: sul palco si danno il cambio le deputate della Lega Giulia Zanotelli e Stefania Segnana, i senatori Andrea De Bertoldi e Elena Testor, prendono la parola Giacomo Bezzi, Alessandro Savoi, la consiglier­a comunale di Trento Claudia Postal e lo stesso Maurizio Fugatti, che tuttavia schiva la questione candidatur­a ripetendo il mantra che lo vuole «esponente della Lega che farà ciò che il partito ritiene giusto»: «Sono a disposizio­ne — sintetizza brevemente — se devo dimettermi dalla carica di sottosegre­tario al ministero della salute lo farò, ma ritengo giusto che a fare questa scelta siano la Lega e la coalizione».

Dal palco ricorda che la coalizione di centrodest­ra «sarà competitiv­a se avrà la capacità di fare squadra e di far capire ai trentini che avranno la possibilit­à di avere una proposta seria»: «Teniamo i piedi per terra — raccomanda e poi, passando al dialetto — ma stavolta forse ghe demo un giro». «Speriamo che Salvini non ti trattenga a Roma» gli dice Claudio Cia durante la sua relazione.

Il fondatore di Agire non avrebbe dubbi nel seguire il sottosegre­tario nemmeno se la Lega e i Cinque stelle decidesser­o di replicare sul territorio il tandem gialloverd­e del governo: «Non avrei nessuna difficoltà a lavorare con loro — dice — molte battaglie che mi contraddis­tinguono, come quelle per la trasparenz­a, l’onestà e la sobrietà, le riconosco fatte anche dai Cinque stelle. Con Filippo Degasperi, oltretutto, ci siamo trovati più volte insieme dalla stessa parte della barricata».

«La politica del centrosini­stra — ancora per Cia — ha chiuso il cuore ai suoi cittadini: non li ascolta, non li capisce, pensa solo alle poltrone e ad accaparrar­si il potere. Alla meritocraz­ia si è preferito il favoritism­o».

Scorrendo il programma di Agire per il Trentino si legge che il movimento si dichiara favorevole al mantenimen­to di tutti gli ospedali periferici, alla riapertura dei punti nascita di Cavalese, Arco e Tione, all’eliminazio­ne delle Comunità di valle e al ripristino della Conferenza dei sindaci, alla fusione dei Comuni con meno di mille abitanti, «evitando la forzatura delle gestioni associate e i tagli nei bilanci».

Per Agire — ed ecco uno dei punti programmat­ici da sempre cari al consiglier­e provincial­e Cia — «la famiglia è una realtà che origina dall’unione tra un uomo e una donna aperti alla vita» e per favorire la natalità pensa, ad esempio, al «potenziame­nto dell’offerta degli asili nido» con una maggior flessibili­tà negli orari o alla «modifica dei parametri valutati in sede di compilazio­ne dell’Icef che tenga conto delle chiare differenze che esistono tra famiglie trentine e famiglie straniere».

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(foto Rensi) Sala gremita Il teatro san Marco, Cia parla alla platea di Agire

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