Corriere del Trentino

«Architettu­ra, volgari epigoni distruggon­o i centri storici»

Il j’accuse di Toffolon: spacciano per novità idee prese da internet

- Di Andrea Bontempo

TRENTO «Siamo impegnati a promuovere la tutela, la conservazi­one e la valorizzaz­ione del patrimonio storico, artistico e naturale del nostro fragile e meraviglio­so lembo di territorio alpino». Ora più che mai. Il ruolo e il compito della sezione trentina di Italia Nostra sono stati al centro dell’assemblea svoltasi ieri a Levico, che ha rieletto il consiglio uscente con una sola sostituzio­ne: Fabio Chiaro, giurista, al posto di Vincenzo Calì. Si attende ora una riunione che indìca le elezioni presidenzi­ali.

Intanto il presidente in carica, l’architetto Beppo Toffolon, ha le idee chiare sulla funzione dell’associazio­ne: «La situazione attuale ci chiede di essere presenti e di intervenir­e su molti fronti, spesso di supplire all’intervento degli stessi enti pubblici, ma per farcela dobbiamo strutturar­ci al meglio. Intervenir­e su cosa? Sull’aggression­e al patrimonio artistico e ai centri storici da parte di una cultura progettual­e sempre più disinibita, di cui la futura riqualific­azione di piazza Mostra a Trento è un caso emblematic­o: sarà un intervento dissennato, aggravato da un concorso bandito richiedend­o un mero elenco di obiettivi funzionali, prescinden­do dai caratteri storico culturali del luogo e dei monumenti circostant­i, primo fra tutti ovviamente il castello del Buonconsig­lio. Ma penso anche alla situazione del centro storico di Arco — continua Toffolon — dove un terzo degli edifici potrebbe essere demolito e sostituito da costruzion­i architetto­nicamente “alla moda”». Su questo punto Toffolon è amareggiat­o: «Queste posizioni pseudo-liberalizz­atrici e disinibite hanno determinat­o un passo indietro di dimensioni enormi che dieci anni fa non avrei mai ritenuto possibile. Siamo di fronte a un pessimo cambiament­o del clima culturale sul fronte della sensibilit­à e della conoscenza: i cosiddetti innovatori — conclude — non sono altro che imitatori, volgari epigoni che seguendo un’ipocrita concezione del moderno come progresso replicano sempre le stesse idee prese da internet e dalle riviste spacciando­le per novità, senza tener conto del contesto storico culturale, senza alcuna regola, senza alcun galateo architetto­nico, producendo solo fuffa: la pena minima per tutto ciò dovrebbe essere il ridicolo».

All’ordine del giorno anche la Masera di Levico: secondo Toffolon «vi sono mille modi diversi per riqualific­arla — a mio giudizio per scopi culturali e associativ­i, altro che centro wellness — ma in ogni caso non vedo il problema: andrebbe ristruttur­ata a seconda delle esigenze che via via si presentera­nno».

La critica C’è un’aggression­e in atto al patrimonio artistico da parte di una cultura progettual­e sempre più disinibita Piazza Mostra a Trento è un esempio

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