«Architettura, volgari epigoni distruggono i centri storici»
Il j’accuse di Toffolon: spacciano per novità idee prese da internet
TRENTO «Siamo impegnati a promuovere la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale del nostro fragile e meraviglioso lembo di territorio alpino». Ora più che mai. Il ruolo e il compito della sezione trentina di Italia Nostra sono stati al centro dell’assemblea svoltasi ieri a Levico, che ha rieletto il consiglio uscente con una sola sostituzione: Fabio Chiaro, giurista, al posto di Vincenzo Calì. Si attende ora una riunione che indìca le elezioni presidenziali.
Intanto il presidente in carica, l’architetto Beppo Toffolon, ha le idee chiare sulla funzione dell’associazione: «La situazione attuale ci chiede di essere presenti e di intervenire su molti fronti, spesso di supplire all’intervento degli stessi enti pubblici, ma per farcela dobbiamo strutturarci al meglio. Intervenire su cosa? Sull’aggressione al patrimonio artistico e ai centri storici da parte di una cultura progettuale sempre più disinibita, di cui la futura riqualificazione di piazza Mostra a Trento è un caso emblematico: sarà un intervento dissennato, aggravato da un concorso bandito richiedendo un mero elenco di obiettivi funzionali, prescindendo dai caratteri storico culturali del luogo e dei monumenti circostanti, primo fra tutti ovviamente il castello del Buonconsiglio. Ma penso anche alla situazione del centro storico di Arco — continua Toffolon — dove un terzo degli edifici potrebbe essere demolito e sostituito da costruzioni architettonicamente “alla moda”». Su questo punto Toffolon è amareggiato: «Queste posizioni pseudo-liberalizzatrici e disinibite hanno determinato un passo indietro di dimensioni enormi che dieci anni fa non avrei mai ritenuto possibile. Siamo di fronte a un pessimo cambiamento del clima culturale sul fronte della sensibilità e della conoscenza: i cosiddetti innovatori — conclude — non sono altro che imitatori, volgari epigoni che seguendo un’ipocrita concezione del moderno come progresso replicano sempre le stesse idee prese da internet e dalle riviste spacciandole per novità, senza tener conto del contesto storico culturale, senza alcuna regola, senza alcun galateo architettonico, producendo solo fuffa: la pena minima per tutto ciò dovrebbe essere il ridicolo».
All’ordine del giorno anche la Masera di Levico: secondo Toffolon «vi sono mille modi diversi per riqualificarla — a mio giudizio per scopi culturali e associativi, altro che centro wellness — ma in ogni caso non vedo il problema: andrebbe ristrutturata a seconda delle esigenze che via via si presenteranno».
La critica C’è un’aggressione in atto al patrimonio artistico da parte di una cultura progettuale sempre più disinibita Piazza Mostra a Trento è un esempio