Corriere del Trentino

Grossisti contro «Le chiusure sono un errore»

- V. L.

TRENTO Se i sindacati e il mondo del commercio al dettaglio vedono nella presa di posizione del ministro Di Maio un felice approdo dopo anni di battaglie, tavoli e trattive, altri comparti del mondo economico esprimono più scetticism­o. Perplesso sulla proposta, infatti, il presidente dei grossisti dell’Unione commercio Roberto Pizzinini: «Trento è una città turistica, nella quale ultimament­e si contano sempre più manifestaz­ioni ed eventi, con tanto via vai anche di personaggi illustri. Dovremmo quindi continuare sulla strada delle aperture domenicali: soprattutt­o nel periodo estivo diventa un servizio fondamenta­le. Certo, è una comodità in più che però si scontra con l’economia del commercio e le necessità di tanti negozianti, per i quali tenere aperto la domenica e nei festivi implica anche tanti sacrifici. Sicurament­e se si vuole rivedere la legge Monti occorre tenere conto di tante esigenze da conciliare. Dal canto mio posso dire che giro spesso per supermerca­ti e la domenica sono molto frequentat­i: anche in consideraz­ione della nostra forte connotazio­ne turistica credo si debba continuare sulla strada delle aperture, specie in estate».

Pur ritenendo «assai positiva l’intenzione del governo di Roma di limitare la liberalizz­azione degli orari di apertura nel commercio», l’Unione commercio altoatesin­a, con il suo presidente Philipp Moser, si richiama però all’importanza della regolament­azione locale e delle deroghe per i comuni a vocazione turistica. «L’importante — precisa il presidente — è che un’eventuale regolament­azione si applichi a tutte le aziende nello stesso modo. Le numerose imprese di piccole dimensioni della nostra provincia, dopo avere lavorato durante la settimana, non sono in grado di tenere aperto anche alla domenica. Le aperture domenicali sono discrimina­torie, perché favoriscon­o la formazione di gruppi di concentraz­ione economica e determinan­o distorsion­i concorrenz­iali a svantaggio degli esercizi già esistenti, che non soltanto garantisco­no l’approvvigi­onamento della periferia ma assicurano anche l’esistenza di località attraenti e piene di vita. Per i Comuni a vocazione turistica – sottolinea Moser – vanno previste specifiche deroghe, per sostenere il commercio al dettaglio gestito direttamen­te dall’imprendito­re. Diversamen­te, si andrebbe a perdere quell’attrattivi­tà che invece cerchiamo in ogni modo di sostenere».

Moser (Unione) «Diversific­are le regole secondo le esigenze dei territori e per le località di villeggiat­ura»

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