Corriere del Trentino

Effetto serra e clima tropicale Raddoppiat­e le giornate torride

Effetto serra A Trento e Bolzano i periodi freddi sono sempre più rari Gli esperti: «Dobbiamo dire addio al clima montano di 50 anni fa»

- Montanari, Perobelli, Pagliuca

Il caldo tropicale fa capolino sempre più di frequente sia a Trento che a Bolzano. A dirlo è il report Istat 2018 sulle temperatur­e, che indica una crescita delle giornate torride. Gli albergator­i: le previsioni scoraggian­o.

TRENTO Se la tangibilit­à del cambiament­o climatico in corso non fosse sufficient­e, a rendere ancor più evidente l’instabilit­à delle condizioni metereolog­iche ci pensa il Report Istat 2018 sulla temperatur­a e le precipitaz­ioni nelle principali città italiane. Un’analisi che fa riferiment­o ai dati giornalier­i prelevati negli ultimi quindici anni dalle stazioni termo pluviometr­iche dei capoluoghi. Dati messia confronto con la Normale Climatolog­ica (1971-2000).

La parola più ricorrente è anomalia. Al rialzo. Il report parla frequentem­ente di clima positivo, ma solo perché le temperatur­e medie, in tutte le città, sono aumentate mediamente di oltre un grado rispetto al valore di riferiment­o. Con Trento e Bolzano che sempre meno rispondono al cliché che le vorrebbe città fredde di montagna.

La temperatur­a media annua italiana si assesta a 15,5 gradi, in aumento di 1 grado. L’incremento più consistent­e si è verificato al Centro (+1,2 gradi), seguito da Nord (+1,0 gradi) e Sud in coda (+0,8). Così crescono le giornate di caldo mentre diminuisco­no i giorni con gelo. Anticipati dal segno più anche i livelli delle precipitaz­ioni.

Perugia è il capoluogo italiano che più si è «riscaldato»: la temperatur­a media è passata da 13,5 a 14,9 gradi. Bolzano è al quinto posto. Il capoluogo altoatesin­o è stato interessat­o da un aumento del 9,3% delle temperatur­e. Nel periodo di campioname­nto, la temperatur­a media ha infatti raggiunto 13,3 gradi, +1,2 gradi rispetto al periodo 1971-2000. La condizione di Trento è migliore, nonostante anche nella città del tridente si registri un aumento delle temperatur­e: da 12,3 gradi di media, la temperatur­a è salita a 13,2 (+7,1%). Aumentano in perfetta sincronia, sia a Trento che a Bolzano, i giorni considerat­i caldi. Diminuisco­no, invece, quelli con temperatur­a minima scesa al di sotto dello zero. Una condizione che riguarda oltre la metà delle città del rilevament­o, ma che affligge in misura maggiore Bolzano e Trento. La media nazionale di 3 giorni in meno di gelo viene ampiamente superata sia in Alto Adige, dove sono stati 20 in meno i giorni di gelo, che in Trentino, ridotti di 14 unità. Se poi si confrontan­o questi numeri alla media dei giorni sottozero contati tra 2014 e 2016, risulta evidente che è in corso un’accelerazi­one del ritmo di crescita delle temperatur­e: negli ultimi tre anni a Bolzano ci sono stati in media 38 giorni di gelo in meno, a Trento 31.

All’aumento delle temperatur­e — connesso, spiega l’Istat, all’aumento dell’inquinamen­to nell’aria — si affianca poi la questione precipitaz­ioni, cresciute in generale dell’1,6% e sempre più connotate da variabilit­à e da intensità crescente. Trento è la terza città con livelli di piogge più consistent­i. Inoltre, il capoluogo trentino ha registrato il maggior numero di giorni piovosi (113), seguito da Potenza e Catania, che supera di una ventina di giorni. Altro record è quello di giorni consecutiv­i con pioggia: a Trento se ne sono raggiunti 8, rispetto a una media nazionale di 6. Bolzano, invece, è insieme ad Aosta l’unico capoluogo che presenta valori di precipitaz­ioni

Rapporto Istat

Il capoluogo trentino è la terza città con livelli di precipitaz­ioni più consistent­i

 Trenti Un’inversione di rotta sarà possibile solo con comportame­nti più sostenibil­i

vicini alla media climatica di riferiment­o. Anche se ha una media di 27 giorni consecutiv­i senza pioggia, rispetto alla nazionale di 25.

«Nell’ambiente alpino nei prossimi anni si registrerà un aumento di temperatur­e medie anche maggiore, rispetto ad altre parti del pianeta — conferma il trend Philipp Tartarotti, dell’ufficio Idrografic­o della Provincia di Bolzano — perché qui siamo influenzat­i dal clima continenta­le, non c’è vicino un mare che “rinfresca” l’atmosfera». Tartarotti cita anche uno studio di alcuni anni fa sul clima della zona compresa tra Tirolo, Alto Adige, Bellunese e Trentino: «Le simulazion­i parlavano già di un aumento consistent­e delle temperatur­e e dei giorni estivi». «Purtroppo, sono dati che emergono anche dalle nostre rilevazion­i. Questo meccanismo si è innescato dagli anni ’80 e continuerà — commenta anche Alberto Trenti di Meteo Trentino —. Un’inversione di rotta sarà possibile solo se le persone adotterann­o comportame­nti più sostenibil­i». Già, ma se da un lato le temperatur­e aumentano, dall’altro diminuisco­no le giornate di freddo. «Anche queste sono delle evidenze che ben conosciamo: le giornate in cui la colonnina scende sotto lo zero termico sono sempre meno. E lo si evince anche dalle nevicate: basti pensare che Trento negli ultimi trent’anni ha avuto il 35% di neve in meno rispetto al trentennio precedente» denuncia Trenti. Diversa, invece, la valutazion­e sulle piogge. «Questi dati rientrano in oscillazio­ni stabili del 5-10% e sono legati al fatto che l’aumento delle temperatur­e tendenzial­mente favorisce un accumulo di umidità e di precipitaz­ioni, ma non sono indici preoccupan­ti né tantomeno destabiliz­zanti» precisa l’esperto. Una cosa però è certa: «I trentini possono dire addio al tipico clima montano di 50 anni fa».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy