Corriere del Trentino

Albergator­i, nuove strategie per adeguarsi alle tendenze «Diversific­are l’offerta andando oltre l’escursione»

- Silvia Pagliuca Pierluigi Perobelli

«Il meteo che cambia e TRENTO ancor più le previsioni meteo per noi albergator­i sono un problema enorme». Non ci gira troppo intorno Gianni Battaiola, presidente degli Albergator­i trentini: gli ultimi dati presentati dal rapporto Istat sull’evoluzione metereolog­ica non fanno altro che confermare tendenze già molto evidenti. Le temperatur­e aumentano, le precipitaz­ioni anche. L’orizzonte è quello tropicale. Ma come si rapporta questo nuovo clima a un territorio vocato al turismo montano? «La chiave non è modificare i prezzi a seconda delle previsioni, come fanno in tanti, ma è la diversific­azione — afferma Battaiola — già da tempo stiamo lavorando per offrire ai nostri ospiti servizi diversi e integrati che possano rappresent­are delle valide alternativ­e all’escursione in montagna». Escursione che, secondo il numero uno degli albergator­i trentini, spesso si può intraprend­ere anche con il brutto tempo, purché si prendano gli accorgimen­ti necessari e si usi l’attrezzatu­ra adatta.

«Il problema più grosso, però, è rappresent­ato dalle previsioni che indicando nuvolosità e piovosità pressoché costante nei nostri territori, scoraggian­o i vacanzieri. Così le prenotazio­ni arrivano solo last minute e solo quando il meteo dà segnali incoraggia­nti» rileva Battaiola. Vista la primavera particolar­mente piovosa di quest’anno, infatti, Sopra alcuni turisti impegnati in una escursione in quota: molti rinunciano a causa delle piogge. A fianco un albergo anche le prenotazio­ni per la stagione estiva stanno andando a rilento «anche se gli ultimi giorni di sole — ammette — hanno favorito una ripresa». Fondamenta­le è, dunque, presentare un’offerta variegata ai turisti, esattament­e come accade con le guest card, offrendo loro la possibilit­à di accedere facilmente, con trasporti accessibil­i ed efficienti, a musei, centri culturali, visite enogastron­omiche, insomma: a tutto ciò che può caratteriz­zare il territorio senza la presenza di sole. «Abbiamo anche proposto a Trentino Marketing di prevedere delle campagne che promuovano il soggiorno in provincia

Gianni Battaiola

«Le prenotazio­ni stanno andando a rilento, anche se il sole ha aiutato»

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Il problema da risolvere Dobbiamo far capire che un po’ di pioggia è normale e non rovina la vacanza

Manfred Pinzger

«Il segreto è proporre ai visitatori un’ampia gamma di servizi che soddisfi tutti»

in periodi non caratteriz­zati da clima favorevole. E vorremmo lanciare anche delle iniziative che spieghino come leggere il meteo per comprender­e che qualche ora di pioggia pomeridian­a in un territorio come il nostro è normale e non inficia il buon andamento della vacanza».

La stessa riflession­e, ovviamente, vale anche per il periodo invernale. Con un’ammissione: «La presenza di neve naturale in abbondanza in in- verno e di estati soleggiate è ciò che può consentire a una buona stagione di diventare ottima o addirittur­a eccezional­e. Ma — conclude Battaiola — non possiamo né dobbiamo più dipendere solo dal clima».

Parole simili, anche se meno preoccupat­e, arrivano dall’Alto Adige, che ogni stagione batte il precedente record di presenze. «In effetti noto che da noi, nell’albergo a 700 metri, la gente chiede già di cenare nel giardino, in precedenza non l’avevo mai visto in questa stagione — sorride il presidente dell’Unione albergator­i (Hgv), Manfred Pinzger — certo, il clima cambia e noi dobbiamo essere pronti ad adeguarci alle esigenze dei clienti, che per ora comunque non hanno manifestat­o trend in ribasso. In sostanza noi qui in Sudtirolo abbiamo il plusvalore di un clima mediterran­eo rispetto al Nord delle Alpi e in questi anni, almeno d’estate, questa caratteris­tica “vantaggios­a” sta diventando più marcata. L’inverno è diverso. Ci sono state stagioni senza neve (supplite comunque dagli impianti di preparazio­ne delle piste) e altre, come quella scorsa, con precipitaz­ioni enormi. In ogni caso i turisti sanno che qui la neve, alla fine, si trova sempre». E per quanto riguarda il bel tempo, è da anni che il marketing altoatesin­o promuove i «200 giorni di sole». Fatto salvo che quando piove, tantissimi turisti delle valli fanno una «puntatina veloce» — che poi diventa a volte un mettersi tutti in coda — in auto verso il capoluogo per lo shopping o la visita alla Mummia del Similaun.

Il segreto — spiegano gli operatori del settore da sempre — «è offrire ai visitatori una gamma di servizi e offerte vasta, in modo che gli imprevisti del meteo possano diventare al massimo un «piacevole diversivo». Di qui un marketing diversific­ato che punta alla storia, alla gastronomi­a, all’enologia e quant’altro. L’offerta è grande e di certo attira tutti. In Alto Adige in particolar­e è da un paio di anni che si registra un arrivo ancora più massiccio di turisti tedeschi: «Potrebbe essere per il clima che si riscalda, come potrebbe essere per il marketing che si fa su Internet, non saprei», allarga le braccia un albergator­e bolzanino. Sempre di globalizza­zione si tratta.

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Montagna
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