Albergatori, nuove strategie per adeguarsi alle tendenze «Diversificare l’offerta andando oltre l’escursione»
«Il meteo che cambia e TRENTO ancor più le previsioni meteo per noi albergatori sono un problema enorme». Non ci gira troppo intorno Gianni Battaiola, presidente degli Albergatori trentini: gli ultimi dati presentati dal rapporto Istat sull’evoluzione metereologica non fanno altro che confermare tendenze già molto evidenti. Le temperature aumentano, le precipitazioni anche. L’orizzonte è quello tropicale. Ma come si rapporta questo nuovo clima a un territorio vocato al turismo montano? «La chiave non è modificare i prezzi a seconda delle previsioni, come fanno in tanti, ma è la diversificazione — afferma Battaiola — già da tempo stiamo lavorando per offrire ai nostri ospiti servizi diversi e integrati che possano rappresentare delle valide alternative all’escursione in montagna». Escursione che, secondo il numero uno degli albergatori trentini, spesso si può intraprendere anche con il brutto tempo, purché si prendano gli accorgimenti necessari e si usi l’attrezzatura adatta.
«Il problema più grosso, però, è rappresentato dalle previsioni che indicando nuvolosità e piovosità pressoché costante nei nostri territori, scoraggiano i vacanzieri. Così le prenotazioni arrivano solo last minute e solo quando il meteo dà segnali incoraggianti» rileva Battaiola. Vista la primavera particolarmente piovosa di quest’anno, infatti, Sopra alcuni turisti impegnati in una escursione in quota: molti rinunciano a causa delle piogge. A fianco un albergo anche le prenotazioni per la stagione estiva stanno andando a rilento «anche se gli ultimi giorni di sole — ammette — hanno favorito una ripresa». Fondamentale è, dunque, presentare un’offerta variegata ai turisti, esattamente come accade con le guest card, offrendo loro la possibilità di accedere facilmente, con trasporti accessibili ed efficienti, a musei, centri culturali, visite enogastronomiche, insomma: a tutto ciò che può caratterizzare il territorio senza la presenza di sole. «Abbiamo anche proposto a Trentino Marketing di prevedere delle campagne che promuovano il soggiorno in provincia
Gianni Battaiola
«Le prenotazioni stanno andando a rilento, anche se il sole ha aiutato»
Il problema da risolvere Dobbiamo far capire che un po’ di pioggia è normale e non rovina la vacanza
Manfred Pinzger
«Il segreto è proporre ai visitatori un’ampia gamma di servizi che soddisfi tutti»
in periodi non caratterizzati da clima favorevole. E vorremmo lanciare anche delle iniziative che spieghino come leggere il meteo per comprendere che qualche ora di pioggia pomeridiana in un territorio come il nostro è normale e non inficia il buon andamento della vacanza».
La stessa riflessione, ovviamente, vale anche per il periodo invernale. Con un’ammissione: «La presenza di neve naturale in abbondanza in in- verno e di estati soleggiate è ciò che può consentire a una buona stagione di diventare ottima o addirittura eccezionale. Ma — conclude Battaiola — non possiamo né dobbiamo più dipendere solo dal clima».
Parole simili, anche se meno preoccupate, arrivano dall’Alto Adige, che ogni stagione batte il precedente record di presenze. «In effetti noto che da noi, nell’albergo a 700 metri, la gente chiede già di cenare nel giardino, in precedenza non l’avevo mai visto in questa stagione — sorride il presidente dell’Unione albergatori (Hgv), Manfred Pinzger — certo, il clima cambia e noi dobbiamo essere pronti ad adeguarci alle esigenze dei clienti, che per ora comunque non hanno manifestato trend in ribasso. In sostanza noi qui in Sudtirolo abbiamo il plusvalore di un clima mediterraneo rispetto al Nord delle Alpi e in questi anni, almeno d’estate, questa caratteristica “vantaggiosa” sta diventando più marcata. L’inverno è diverso. Ci sono state stagioni senza neve (supplite comunque dagli impianti di preparazione delle piste) e altre, come quella scorsa, con precipitazioni enormi. In ogni caso i turisti sanno che qui la neve, alla fine, si trova sempre». E per quanto riguarda il bel tempo, è da anni che il marketing altoatesino promuove i «200 giorni di sole». Fatto salvo che quando piove, tantissimi turisti delle valli fanno una «puntatina veloce» — che poi diventa a volte un mettersi tutti in coda — in auto verso il capoluogo per lo shopping o la visita alla Mummia del Similaun.
Il segreto — spiegano gli operatori del settore da sempre — «è offrire ai visitatori una gamma di servizi e offerte vasta, in modo che gli imprevisti del meteo possano diventare al massimo un «piacevole diversivo». Di qui un marketing diversificato che punta alla storia, alla gastronomia, all’enologia e quant’altro. L’offerta è grande e di certo attira tutti. In Alto Adige in particolare è da un paio di anni che si registra un arrivo ancora più massiccio di turisti tedeschi: «Potrebbe essere per il clima che si riscalda, come potrebbe essere per il marketing che si fa su Internet, non saprei», allarga le braccia un albergatore bolzanino. Sempre di globalizzazione si tratta.