ROM E SINTI, LEGGE INATTUATA PER TIMORE DI PERDERE CONSENSO
Le dichiarazione di Salvini spaventano e ci trovano completamente contrari a questo atteggiamento di discriminazione nei confronti dei popoli sinto e rom. Ricordiamo al ministro che questi popoli hanno subito la furia omicida dei fascisti e dei nazisti attraverso le leggi razziali e poi i campi di sterminio. Finita la seconda guerra mondiale la situazione di discriminazione continua inarrestabile tanto che anche oggi non esiste una politica di integrazione a livello nazionale. O meglio: l’Europa ha stanziato i fondi affinché le varie nazioni della comunità agiscano per creare per sinti, rom e camminanti le condizioni abitative, scolastiche e lavorative che permettano la partecipazione attiva di tutte le culture presenti nel territorio. La Comunità europea ha quindi invitato i vari Stati membri a creare insieme ai diretti interessati una «strategia nazionale» nella quale si possono leggere le indicazioni del progetto… italiano.
Correva l’anno 2011: la strategia nazionale diventa realtà con l’apporto di tutte le associazioni che si occupano a vario titolo di popolazioni rom, sinte e camminanti. Poi? Il vuoto…In più occasioni Aizo Sinti e rom onlus ha chiesto quali sono i progetti che hanno ricevuto i soldi stanziati dall’Europa per i progetti di inclusione per le popolazioni sinta, rom e camminanti; in più occasioni abbiamo chiesto le modalità di accesso ai fondi previsti dalla Comunità europea per l’inclusione delle popolazioni rom sinti e camminanti: senza ricevere risposte.
Il percorso nato fra le associazioni e l’Unar (Ufficio nazionale antirazzismo) non porta trasparenza al progetto voluto dal parlamento europeo e non crea — come visto in questi anni trascorsi dal 2011 al 2018 — una linea politica nazionale o locale sulle problematiche legate al popolo sinto rom e camminanti. Da 30 anni le associazioni consegnano ai vari tavoli nazionali e territoriali sempre la stessa richiesta: la ricerca di un progetto di integrazione condiviso che valorizzi l’identità e la cultura dei popoli sinti, rom e camminanti, che sollevi dalla povertà i più deboli, che permetta modelli abitativi tradizionali e abituali (microaree o appartamento), che attivi l’inserimento nelle scuole per l’assolvimento dell’obbligo scolastico da parte di tutta la popolazione minorenne e percorsi di formazione lavoro per facilitare autonomia economica e responsabilità nelle persone.
Su questi temi lo Stato è latitante discriminando questi popoli ieri come oggi, costringendo alcuni di loro di vivere in campi-ghetto in condizioni disumane. Aizo sinti e rom onlus sta da sempre dalla parte della giustizia, con sinti e rom denunciando e combattendo ogni tipo di razzismo. Rifiutiamo le schedature di un tempo come quelle di oggi.
Caro Magagni,
La strategia del capro espiatorio ritorna ciclicamente perché agitato di fronte alla massa produce consenso e identità. La schedatura dei sinti e dei rom è un’aberrazione che purtroppo non stupisce date le premesse. La politica non ha più un limite nella produzione delle affinità elettorali e non ha alcuna attenzione all’uso delle parole. Oggi tutto è drammaticamente sdoganato perché niente ha fondamentalmente senso, essendo privi di un disegno politico-culturale. Anche a livello locale, dove pure non governa Salvini (ma la su presenza si fa sentire), tante promesse sono state disattese. La legge provinciale del 2009, promossa dal consigliere Mattia Civico (Pd), prevedeva la realizzazione delle microaree per sinti e rom che in Trentino sono 700 (0,13% della popolazione). È rimasta lettera morta, senza finanziamenti, per timore che potesse drenare consensi. Mala tempora currunt.