Corriere del Trentino

Mosè Ricci prende tempo: niente gip Abuso e turbativa Ateneo sotto tiro, altri dieci indagati

Si allarga l’inchiesta. Colpiti prof e funzionari

- Rossi Tonon

Si allarga l’inchiesta della guardia di finanza sull’università di Trento. Le indagini coordinate dal pm Carmine Russo coinvolger­ebbero altre 10 persone tra cui professori, dirigenti e personale amministra­tivo. Accuse sarebbero rivolte anche nei confronti di uno studio di profession­isti trentino.

TRENTO Come l’effetto risacca anticipa lo tsunami, così l’indagine della guardia di finanza di Trento sull’università che ha coinvolto tre professori e quattro architetti non sarebbe che l’anticipazi­one di un cataclisma.

Il lavoro degli inquirenti sarebbe molto più ampio e coinvolger­ebbe altre dieci persone. Dieci nuovi indagati tra cui professori, dirigenti e personale amministra­tivo dell’ateneo ma anche uno studio tecnico. L’ampia inchiesta sarebbe in dirittura d’arrivo e determiner­ebbe nuove accuse per presunti reati comunque simili a quelli contestati agli altri sette indagati. Fra le contestazi­oni che la Procura di Trento sarebbe pronta a rivolgere ai dieci nuovi soggetti coinvolti vi sarebbe il concorso in abuso d’ufficio e in falso ideologico ma anche in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, in peculato e in truffa.

Per ciò che riguarda dirigenti e personale amministra­tivo dell’ateneo le accuse riguardere­bbero la mancata verifica della disponibil­ità di tecnici della pubblica amministra­zione a cui affidare lavori di manutenzio­ne e messa in sicurezza di alcune strutture distribuit­e fra la città e la collina, quindi appartenen­ti a diversi dipartimen­ti. Piccoli ma numerosi interventi, pare oltre una decina, per un importo complessiv­o che supererebb­e i 300.000 euro. Il presunto omesso controllo della disponibil­ità di personale interno avrebbe così portato al conferimen­to di progetti esecutivi, direzione dei lavori e altre mansioni a profession­isti esterni, causando in questo modo un presunto danno patrimonia­le all’amministra­zione pubblica e al tempo stesso determinan­do un vantaggio economico a coloro che ricevevano tali incarichi.

Nel caso dei professori, invece, questi sarebbero accusati di aver accettato incarichi nelle vesti di liberi profession­isti durante l’attività di docenza svolta a tempo pieno presso l’università di Trento, possibilit­à che non sarebbe concessa ai professori.

Non si può dunque escludere che come il troncone di indagine che ha coinvolto tre professori ordinari e quattro giovani architetti rappresent­a un duro colpo anche per Palazzo Thun, perché ha portato alla misura interditti­va del professor Mosè Ricci, coordinato­re scientific­o del tavolo di lavoro che si occupa della definizion­e del nuovo Piano regolatore generale del capoluogo, così il coinvolgim­ento di ulteriori profession­isti potrebbe determinar­e dei rallentame­nti ad altri progetti.

Le spese

Gli interventi contestati sarebbero oltre una decina per un ammontare totale di oltre 300.000 euro

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