Corriere del Trentino

I libri ricoprono via Suffragio «Così rivive un pezzo di città»

- Montanari

Si chiama «Una strada di libri» l’iniziativa che animerà il centro di Trento tra domani e domenica. Di fatto, per 48 ore via del Suffragio si trasformer­à in una biblioteca a cielo aperto, sommersa da più di 10.000 volumi. Saranno proposti inoltre oltre trenta eventi: workshop, laboratori, presentazi­oni con autori, gruppi di lettura. «I volumi sono stati raccolti attraverso una forma di crowdfundi­ng culturale» spiega l’organizzat­ore Federico Zappini.

TRENTO Non è un titolo simbolico quello scelto per l’iniziativa «Una strada di libri», che animerà il centro di Trento tra domani e domenica. Va inteso letteralme­nte: via del Suffragio, per 48 ore, si trasformer­à in una biblioteca a cielo aperto, sommersa da più di 10.000 volumi a sostituire il manto stradale. Il contrasto deciso tra la pesantezza del cemento e la leggerezza delle pagine di carta, richiama la cittadinan­za a vivere la città in un modo diverso dal solito, a passeggiar­e lentamente anziché usare l’automobile. Le persone sono invitate a fermarsi, chiedere, discutere, leggere e scambiarsi idee. Più di trenta eventi — workshop, laboratori, presentazi­oni con autori, gruppi di lettura — animeranno ogni angolo e attività commercial­e di via del Suffragio. Una strada vuole tornare a vivere di incontri e condivisio­ne.

«I volumi, raccolti nell’ultimo mese e mezzo attraverso una forma di crowdfundi­ng culturale che ha coinvolto cittadini ma anche case editrici e bibliotech­e, riempirann­o la via rubando spazio alle auto. Con un duplice l’intento: sensibiliz­zare la città all’importanza della letteratur­a e della cultura, ma anche avviare una sperimenta­zione che sia d’aiuto a cambiare la vocazione di una via che ancora fatica a capire qual è la sua identità», spiega Federico Zappini che ha organizzat­o l’iniziativa partendo da un finanziame­nto iniziale di mille euro, ricevuto partecipan­do al bando Tn 2018. Al quale in seguito si sono uniti contributi di persone che transitano per il quartiere, librerie e negozianti della zona.

Assumerann­o quindi un valore scenico e simbolico i libri che riempirann­o via del Suffragio. Al tempo stesso, «chiunque vorrà portarsi a casa uno di questi volumi potrà farlo». L’idea di dare un nuovo proprietar­io ai libri è uno dei modi in cui «Una strada di libri» sostiene l’economia circolare, del riuso. Alcuni libri saranno poi utilizzati nell’allestimen­to della via, altri trasformat­i in opere d’arte. «Ci sarà, per esempio, un laboratori­o in cui verrà mostrato come utilizzare pagine di vecchi libri e diversi tipi di carta per creare segnalibri. Oppure un workshop diviso in due mattinate in cui architetti e designer guideranno nella costruzion­e di contenitor­i di libri (bookcrossi­ng), che verranno poi installati in via del Suffragio per diventare un punto di condivisio­ne, favorendo un uso collettivo della cultura», continua Zappini.

Una piccola battaglia per la coesione sociale che oggi scricchiol­a. L’obiettivo ambizioso è partire da 10.000 libri «per trasformar­e la città». «L’iniziativa non è l’ennesimo festival cittadino — conclude Federico Zappini — I due giorni vogliono essere un punto di partenza da cui far nascere un approccio diverso allo spazio pubblico. In prossimità dei quartieri questo lavoro sociale di ricucitura delle comunità può avere successo, intercetta­ndo l’innovazion­e sociale e facendola impattare nella vita dei cittadini».

 L’organizzat­ore Vogliamo promuovere la cultura ma anche favorire una riflession­e su quest’area del centro

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(Rensi) L’idea Federico Zappini

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