«Ci sono 5 incarichi da assegnare L’interramento della ferrovia è tra gli snodi più importanti»
TRENTO Gianmaria Barbareschi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Trento e del Comitato interprofessionale Ordini e Colleghi tecnici della Provincia di Trento, apprende dell’interdizione di Mosè Ricci dai pubblici uffici e pensa, immediatamente, al destino del Piano Regolatore comunale a cui stavano lavorando insieme.
Presidente, cosa succederà adesso?
«Noi continueremo a mandare avanti i lavori, seguendo il calendario che ci eravamo prefissi. Abbiamo ultimato la prima fase che comprendeva la definizione degli obiettivi e la comunicazione alla popolazione e siamo ora nel pieno della seconda fase con importanti scadenze all’orizzonte».
Quali le principali?
«Entro le prossime due settimane ci riuniremo per definire i termini per il conferimento di cinque incarichi a professionisti esterni che dovranno realizzare operativamente quanto è stato deciso nella fase preliminare. Rientra tra questi, ad esempio, l’incarico per la redazione del masterplan dell’interramento della ferrovia. È uno snodo importante e abbiamo chiesto all’amministrazione di procedere in tempi celeri».
Crede che la vicenda Ricci potrà rallentare ulteriormente i lavori?
«Mi auguro di no. Non spetta a me dire se il suo ruolo di coordinatore scientifico andrà affidato a qualcun altro o meno, posso garantire però che gli Ordini continueranno a operare con trasparenza e con impegno rispettando quanto previso dalla convenzione stipulata con il Comune. Peraltro, ci terrei a sottolineare una cosa che forse non tutti hanno compreso».
Prego.
«L’attività che svolgiamo al tavolo è completamente gratuita. Operiamo con un fine culturale, il nostro è un supporto scientifico di stimolo, indirizzo, risoluzione di eventuali problemi e non operativo. L’operatività viene svolta, appunto, dai professionisti esterni su cui noi vigiliamo come attente sentinelle per il bene della popolazione».
Ha avuto modo di sentire il professor Ricci? Si immaginava una simile misura?
«Non posso e non voglio giudicare quanto accaduto. Non è mio dovere entrare nel merito e non ho sentito il professore. Posso dire, però, che l’attività che ha portato avanti da un anno e mezzo a questa parte per il Prg è stata eccellente».
Riuscirete a rispettare tutte le scadenze?
«Anche in questo caso, non siamo noi a dettare i tempi. Le redini del progetto sono nelle mani dell’amministrazione così come le linee di indirizzo. Se l’amministrazione riesce a essere coesa, efficace e determinata nelle scelte, il lavoro è ovviamente più agile. Ma noi non possiamo far altro che seguire le linee politiche».