Corriere del Trentino

Solo Roma può stoppare Fugatti Verso la delega sui punti nascita

- T. Sc.

TRENTO «Fugatti non rinuncerà mai alla sua comoda poltrona di sottosegre­tario». È questa la versione che circola nel mondo civico che guarda a destra. Lasciare un ruolo di governo certo per uno incerto da governator­e potrebbe anche non entusiasma­re il deputato trentino del Carroccio, ma a decidere sarà Roma, o direttamen­te Milano.

Maurizio Fugatti attende a giorni, se non ad ore, le deleghe del suo sottosegre­tariato e tra queste dovrebbe esserci anche quella sui punti nascita. Non serve avere la sfera di cristallo per predire che, ottenutala, il sottosegre­tario farà di tutto per riaprire il punto nascita di Cavalese prima del voto di ottobre. Per il centrodest­ra, sarebbe un colpo notevole. Ma se poi Matteo Salvini decidesse che è Fugatti il candidato giusto, il deputato non potrebbe opporre un rifiuto, a meno di non voler decretare la propria fine politica. «Fedriga — ricordano in Lega — era già ministro quando gli è stato detto che doveva candidarsi a governator­e del Friuli». Cosa abbia deciso il ministro in pectore è ormai storia. Certo, la Lega dovrebbe condivider­e la propria decisione con Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma al momento nessuna delle due forze ha un candidato da opporre a Fugatti. Elena Testor, già incredula senatrice, non pare in grado di competere.

Se prima delle ultime amministra­tive si poteva coltivare ancora qualche dubbio, dopo l’ultimo successo della Lega è evidente che il centrodest­ra in questa fase è a trazione leghista e quindi ben difficilme­nte il Carroccio rinuncerà a tentare di mettere la propria bandierina su Piazza Dante, a lungo unica roccaforte del centrosini­stra nel Nord Italia. «Io — ha già più volte detto Fugatti interrogat­o in materia — faccio ciò che decide il partito. Sono pronto a dimettermi se mi verrà chiesto».

A livello locale, il centrodest­ra è compattame­nte su di lui. Ieri si è aggiunta l’Udc. «Io — si limita a dire Giacomo Bezzi — sto lavorando per l’unità del centrodest­ra. Fugatti sarebbe un ottimo candidato». Le uniche difficoltà per il sottosegre­tario potrebbero arrivare dagli alleati civici. Walter Kaswalder, con i suoi Autonomist­i popolari, quasi certamente seguirebbe il Carroccio, ma per Civica Trentina di Rodolfo Borga il discorso è diverso. Anche se il peso politico di Geremia Gios è tutto da valutare, Borga è da sempre convinto che il centrodest­ra, da solo, non ce la possa fare. L’idea resta quella di dare vita a un soggetto territoria­le centrista che solo in seconda battuta cercherà eventuali alleati, ma senza chinare il capo all’alleato leghista. Poca voglia di sostenere Fugatti candidato presidente ha anche Progetto Trentino di Silvano Grisenti e Marino Simoni, ma l’ex superasses­sore non sembra avere la forza politica di imporre il suo candidato. Insomma, salvo diversa indicazion­e di Roma, il campione del centrodest­ra sarà Fugatti. La variabile potrebbe essere rappresent­ata da un quarto polo civico.

Lo scenario

Gli alleati non sembrano in grado di opporsi se Salvini lo sceglierà per ottobre

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