Corriere del Trentino

Rusconi ricorda «Credeva nel lavoro culturale dell’università»

- A. Bon.

Professor Gian Enrico Rusconi, già professore emerito di Scienze politiche all’università di Torino, nel 1968 docente di Sociologia a Trento, questa notte è morto il professor Rutigliano.

«Oddio, non lo sapevo, è lei a darmi questa brutta notizia. Mi avevano detto che era malato ma non pensavo fino a questo punto; avrei dovuto interessar­mi di più ma ho sempre preferito rispettare il suo dolore con il mio silenzio. Tenga conto che io lasciai Trento nel 1975 per andare a Torino, pur avendo a Trento la mia famiglia e conservand­o comunque vari rapporti in città, soprattutt­o mentre ho diretto l’Istituto storico italo-germanico, dal 2005 al 2010. Ma Rutigliano non lo sentivo da tantissimo. Adesso avviserò subito mia moglie (Chiara Saraceno, stimata sociologa, ndr) della sua scomparsa, ne sarà addolorata».

Che rapporti ebbe con Rutigliano all’epoca?

«Fui relatore della sua tesi di laurea («Hegel: totalità e separazion­e», ndr) assieme ad Alberto Izzo e poi suo collega nella docenza, intrattene­mmo quindi soprattutt­o rapporti profession­ali. Erano anni complessi, c’era un’università che andava avanti faticosame­nte ma al contempo persone che volevano studiare e un gruppo di docenti che voleva mantenere una dimensione culturale forte in mezzo a tutta la confusione. A volte trovo l’idealizzaz­ione di quegli anni un po’ ridicola».

Ha un ricordo personale di Rutigliano?

«Più che un episodio o un aneddoto in particolar­e ricordo che su di lui potevo sempre contare, mi capiva; amava studiare, amava insegnare, credeva nel forte lavoro culturale che l’università doveva portare avanti».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy