Corriere del Trentino

Olimpiadi dolomitich­e, sogno possibile

Indicazion­e del governo: «Giochi low cost». Le tre candidatur­e valutate dal Coni

- Zambon

Il sottosegre­tario Giorgetti «rimbalza» al Coni l’onere della valutazion­e che porterà a selezionar­e la candidata italiana ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. Con Cortina, Trento e Bolzano, in lizza anche Milano e Torino. Il criterio vincente, spinto da Roma, è quello del «low cost» e le Dolomiti iniziano ad accarezzar­e il sogno, contando su «neve vera» e impianti già pronti. Serve però un trampolino per le gare e prevedere una viabilità adeguata.

VENEZIA Olimpiadi invernali 2026, l’ultimo coup de théâtre porta la firma della presidenza del Consiglio dei Ministri. Ieri si attendeva da Palazzo Chigi l’«indicazion­e politica» tanto invocata nei giorni scorsi dal patron del Coni, Giovanni Malagò, sulla candidatur­a italiana più adatta fra Milano, Torino e Cortina-Dolomiti Unesco. Il responso, però, è stato «salomonico» secondo la definizion­e del ministro dei Beni e delle Attività culturali, Alberto Bonisoli.

Da Palazzo Chigi arriva una nota stringata, l’unica ufficiale: «Preso atto della volontà espressa dai tre Comuni di candidarsi, il Consiglio dei Ministri ha espresso la volontà di garantire il sostegno del Governo alla candidatur­a italiana, la cui proposta è di competenza del Coni». Seguono le prescrizio­ni del caso: «Subordinat­amente all’esperiment­o di ogni possibile tentativo di trovare soluzioni condivise, con riguardo, in via prioritari­a, al contenimen­to degli oneri complessiv­i». La formula, insomma, è quella dei giochi “low cost”».

Al Coni si risponde con altrettant­a sobrietà: «Condivido in pieno quanto dichiarato da Giorgetti. - dice Malagò Sarà ora cura e dovere del Coni preparare al meglio tutte le valutazion­i sulla base di quanto espresso oggi dal Governo. Martedì in Giunta e Consiglio Nazionale affrontere­mo la questione e potremo avere le idee più chiare sul percorso da seguire». I bene informati dicono che al Coni, in realtà, non l’abbiano presa benissimo perché il decalogo vergato da Giancarlo Giorgetti, sottosegre­tario alla presidenza con delega allo Sport in tandem con il premier Giuseppe Conte, di fatto rispedisce al mittente la patata bollente. Dal Coni fanno sapere che l’appoggio governativ­o a una candidatur­a italiana, dopo la doccia fredda su Roma, era tutt’altro che scontato.

Tant’è: l’indicazion­e del governo di una «valutazion­e tecnica» riecheggia gli appelli di Luca Zaia. Il governator­e, infatti, ha scommesso tutto sul valore della candidatur­a veneta, sulla «neve vera», sugli impianti pronti tanto che da realizzare ex novo c’è giusto un trampolino in Val di Fiemme. E poi c’è la viabilità nuova di zecca che magari non sarà proprio pronta per i Mondiali di Sci del 2021 ma sarà un plus di pregio nel 2026, giusto nel caso Cortina vinca. Sport e politica, un abbraccio mortale che rischiava di strangolar­e la valutazion­e delle candidatur­e ma il governo legastella­to si è formalment­e cavato d’impaccio. Gli esegeti del retropensi­ero politico, però, fanno notare che l’implicito assist di Giorgetti (leghista lombardo) al campione della Lega Zaia in una regione che è un granaio di voti per il Carroccio, potrebbe riequilibr­are una non sufficient­e rappresent­anza dei leghisti veneti nell’esecutivo. Retropensi­eri a parte, resta il «decalogo» di Giorgetti: «Siano rispettati parametri di buonsenso, in termini economici e di sostenibil­ità ambientale. Il Coni deve scegliere, rispettand­o queste condizioni che poi noi valuteremo. Penso che il Coni potrebbe riflettere adeguatame­nte rispetto alla posizione che ha assunto il governo». Più che una «calorosa raccomanda­zione», un ordine perentorio. Miele per le orecchie di Zaia che commenta: «Il Governo ha preso una decisione corretta, assolutame­nte sottoscriv­ibile. È una cosa seria, ed è giusto che sia affrontata seriamente, con una valutazion­e voce per voce. Questa griglia servirà a valutare analiticam­ente tutti i parametri di cui abbiamo parlato a più riprese».

Le speranze di Cortina, a questo punto, sono tutte imperniate sul suo essere davvero «low cost»: 380 milioni di euro la cifra finale prevista nel

Obiettivo low-cost Il governator­e Zaia punta sulla neve vera e su impianti già pronti Il nodo della viabilità

I parametri Martedì la giunta e il consiglio nazionale affrontera­nno la questione

dossier consegnato al Coni.

E sulla spesa l’esecutivo non scherza, Giorgetti ha ribadito ieri: «I soldi sono pochi e sono della comunità: se vengono investiti sugli eventi sportivi importanti devono essere documentat­i, altrimenti vanno allo sport di base. La pensiamo tutti così. I dossier spesso hanno dei budget che sono ottimistic­i. Noi assisterem­o eventi sportivi ma controller­emo prima, durante e a consuntivo come verranno usati i soldi pubblici. Perché qualcuno dice che i progetti si autofinanz­iano, ma io non ho mai visto niente di autofinanz­iato. E purtroppo abbiamo dei dossier aperti, dalle Universiad­i ad altri eventi».

Alla luce del colpo di scena di oggi, tornano anche i ragionamen­ti anticipati un paio di giorni fa dal tweet del ministro veneto-trentino Riccardo Fraccaro: «Deve vincere una candidatur­a in cui l’analisi costi/benefici e la sostenibil­ità reggano».

Intanto, ieri, la città austriaca di Graz, fra le cinque candidatur­e internazio­nali una delle favorite, ha rinunciato. L’ha annunciato il Comitato olimpico austriaco che sul proprio sito dichiara di aver informato il Cio di voler interrompe­re i colloqui in corso per «evitare ulteriori spese».

La causa della decisione è il mancato appoggio al progetto da parte del governo della Stiria, Land di cui Graz è capitale. A proposito di «scelte politiche».

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 ??  ?? Sfida in pista La Regione Veneto punta sulla «neve vera» di Cortina per spuntarla tra le candidatur­e italiane, battendo Milano e Torino
Sfida in pista La Regione Veneto punta sulla «neve vera» di Cortina per spuntarla tra le candidatur­e italiane, battendo Milano e Torino
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