Migranti, l’Svp sposa la linea Kurz «Porti chiusi per salvare Schengen»
Kompatscher chiama il cancelliere: «Sul Brennero saremo coinvolti in ogni scelta»
BOLZANO Ai confini dell’Austria sono iniziati i preparativi per blindare le frontiere tanto che al Brennero sono comparse delle casette di legno in corrispondenza della barriera di confine. Una mossa che non ha nulla a che fare con i migranti, si tratta di una misura presa per garantire la sicurezza del summit dei ministri dell’interno dell’Ue che si terrà il 12 luglio a Innsbruck. Tuttavia in molti temono che siano le prove generali della chiusura dei confini interni dell’Ue.
Non sarà però l’Austria a fare la prima mossa. Vienna attende le decision di Berlino che, dopo aver minacciato azioni unilaterali, ora sta cercando un dialogo direttamente con l’Italia.
«Il governo tedesco proverà ad ottenere un accordo con l’Italia, e solo in un secondo momento con l’Austria» ha spiegato ieri la portavoce del ministro tedesco dell’interno Horst Seehofer. Secondo Berlino «il 75% dei migranti, che hanno già chiesto asilo in altri paesi, e che tentano illegalmente di entrare in Germania arriva dalla Grecia e dall’Italia».
Anche da Vienna è arrivata la conferma che Austria e Germania non si accorderanno alle spalle dell’Italia. La speranza di entrambi è che Roma tolga le castagne dal fuoco di tutti chiudendo la rotta mediterranea e introducendo regole più restrittive sul diritto di asilo. Due campi su cui il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si sta già muovendo.
«Seehofer ha garantito che non ci saranno respingimenti in Austria per i profughi per i quali non siamo responsabili. Era comunque chiaro che non avremmo chiuso accordi svantaggioso per l’Austria» ha dichiarato ieri il cancelliere austriaco Sebastian Kurz a margine dell’incontro con il presidente della Commissione, Jean Claude Junker.
L’Svp intanto continua a confidare nel cancelliere austriaco con cui c’è un confronto costante ma anche piena unità di vedute. «Ci fidiamo dell’Austria, Kurz ha dimostrato ancora una volta l’efficacia della propria azione politica. Siamo concordi sul fatto che fughe in avanti di singoli Stati non siano la soluzione per bloccare l’immigrazione irregolare e i movimenti migratori in genere. Occorrono soluzioni a livello europeo per proteggere i confini esterni così non sarà ne- cessario ripristinare le frontiere interne» insiste Kompatscher che in questi giorni si è più volte sentito con il cancelliere austriaco. «L’accordo con Kurz prevede di rimanere in costante contatto e di assumere in modo congiunto ogni ulteriore decisione che riguardi il confine del Brennero».
Intanto sulla vicenda Brennero, intervengono anche Alessio Manica e Giuliano Muzio, rispettivamente capogruppo in Consiglio provinciale e segretario del Pd trentino: «A distanza di oltre due anni dalla manifestazione che promuovemmo al Brennero contro l’ipotesi di chiusura del confine italo-austriaco — affermano i due esponenti dem — in questi giorni si è tornati a parlare con forza di chiusura del Brennero. Come
Manica «La chiusura dei confini non è giustificabile Vogliamo un’Europa veramente unita»
allora, dichiariamo la nostra più totale contrarietà a questo tipo di azioni, ingiustificate nei numeri e nella retorica di un’emergenza che non esiste. Ma è soprattutto un no deciso ai muri, simbolo dell’assenza di una politica europea e pietra tombale di un’idea di unità sovra e trans nazionale. Dobbiamo esprimere con convinzione il nostro essere cittadini europei e il bisogno di un’Europa unita e senza confini».
In ogni caso il confine del Brennero chiuderà a partire da lunedì notte. L’Austria ha infatti annunciato la sospensione dell’accordo di Schengen dal 9 al 13 luglio. Si tratta di una misura presa anche in passato per garantire la sicurezza dei summit internazionali. Quello tra i ministri dell’Interno — che si terrà il 12 luglio a Innsbruck — è considerato tra quelli più a rischio. I gruppi antagonisti austriaci e tedeschi hanno già lanciato un appello a contestare i ministri e il manifesto è stato tradotto anche in italiano. Il timore è che accorrano black bloc da mezza europa.
Seehofer «Il 75% degli irregolari che entra in Germania arriva dalla Grecia oppure dall’Italia»