Federparchi con Costa: «Giusta la sua posizione, necessario convivere»
TRENTO I parchi naturali d’Italia stanno dalla parte degli orsi e dei lupi. O meglio: l’associazione degli enti che gestiscono i parchi d’Italia, la Federparchi, per voce del suo presidente, Gianpiero Sammuri, sta con il ministro per l’Ambiente, Sergio Costa. «La presa di posizione del ministro la condivido — dichiara il numero uno di Federparchi — anche se sono sempre stato a favore delle autonomie locali. In questo caso la questione popolazione orsi e lupi però non può essere sottratta alle decisioni di Roma».
Sammuri dunque non ha dubbi: il piano di Trento e Bolzano deve puntare a un controllo della popolazione di questi carnivori più che all’abbattimento. «Sull’orso c’è da perderci poco tempo — afferma —: sulle Alpi la specie ha ancora numeri molto contenuti e l’impatto con le attività umane è modesto». «Diverso il discorso sul lupo — precisa ancora Sammuri —. La popolazione è aumentata, la consistenza della specie infatti è passata da 1070 animali nel 2014 a 2472 e ci sono ragionevoli motivi per ritenere che da allora sia ulteriormente cresciuta. «C’è però la necessità di far convivere la tutela della biodiversità con le attività sostenibili degli agricoltori e allevatori. Mi sento dunque di condividere in pieno la posizione del ministro». Per Sammuri, dunque, prima di pensare all’abbattimento degli animali ci sono diverse azioni da intraprendere. «Ritengo — chiude — che questo sia un punto irrilevante del piano predisposto dalle due Province, a differenza di tanti altri aspetti trattati nel piano». Fra le azioni da cui partire, dunque, c’è quella che prevede il controllo della popolazione, come, secondo la direttiva Ue «Habitat» fanno già Austria, Germania, oltre all’Italia, ovviamente. Secondo le relazioni tecniche presentate in passato da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il numero di lupi presenti nell’intera regione non risultava pericoloso per l’uomo.