Corriere del Trentino

Predatori, ora Coldiretti difende l’abbattimen­to Lupi, l’esperta rassicura

- Enrico Orfano

Coldiretti del Trentino si schiera a difesa della legge provincial­e che consente l’abbattimen­to di grandi predatori in caso mettano in pericolo l’economia di montagna. Un ragionamen­to in continuità fra il leader uscente Gabriele Calliari e il suo successore Gianluca Barbacovi. «Dobbiamo essere assolutame­nte della partita — osserva quest’ultimo — perché fra i nostri allevatori la paura c’è. E dirò di più: la paura comincia a esserci anche fra i turisti».

TRENTO Coldiretti del Trentino si schiera a difesa della legge provincial­e approvata la scorsa settimana che consente l’abbattimen­to di grandi predatori in caso mettano in pericolo l’economia di montagna. Un ragionamen­to in continuità fra il leader uscente Gabriele Calliari, in sella per 25 anni, e il suo giovane successore, il neo presidente Gianluca Barbacovi.

La questione è diventata un caso politico, soprattutt­o dopo che domenica scorsa il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha annunciato di volere impugnare il provvedime­nto delle Province autonome (anche Bolzano ha approvato una legge identica) perché «palesement­e incostituz­ionali».

Al di là della sensibilit­à personale verso il tema della protezione degli animali, ieri la questione è stata affrontata dalla più importante associazio­ne di categoria nel settore agricolo. Calliari argomenta: «Il punto fondamenta­le è il concetto di sostenibil­ità: quando tu garantisci la sostenibil­ità economica alle zone di montagna, allora favorisci anche la sostenibil­ità sociale. Significa che il presidio umano in montagna è possibile, ci si vive ogni giorno della settimana, non solo nel week end, grazie al fatto di aver ottenuto un equilibrio». I grandi carnivori, lupo e orso, in questi ultimi anni a ripetizion­e hanno ferito e ucciso gli animali da allevament­o di tanti proprietar­i. «Quando una specie non è più a rischio estinzione, e quindi non ha più bisogno di essere protetta, allora è giusto che vengano rimossi quegli esemplari che sono di troppo. Per una questione di equilibrio».

Il nuovo presidente, Barbacovi, considera la questione dei grandi carnivori uno dei problemi che la categoria deve affrontare e su cui è importante uno scambio con la Provincia. «Dobbiamo essere assolutame­nte della partita — osserva — perché fra i nostri allevatori la paura c’è. E dirò di più: la paura comincia a esserci anche fra i turisti. Quindi la legge provincial­e che consente l’abbattimen­to non ci dispiace». Ora servirà massima attenzione nei diversi passaggi a Roma, al ministero e nella Commission­e dei 12. Infatti proprio oggi l’assessore trentino Michele Dallapicco­la incontrerà alle 12 il ministro Costa a Firenze, anche per conto del collega altoatesin­o Arnold Schuler, in occasione della Festa nazionale delle guardie forestali.

Sempre ieri ha preso posizione l’intergrupp­o parlamenta­re per i diritti degli animali, prendendo atto con soddisfazi­one della decisione di Costa di impugnare le leggi. Secondo Michela Vittoria Brambilla (Fi) «le amministra­zioni regionali devono concordare con il ministero dell’Ambiente un piano per la gestione del lupo che faccia leva sulle numerose azioni alternativ­e in grado di garantire la convivenza tra l’uomo e i grandi carnivori».

Tornando a Coldiretti, è evidente che all’uscente Calliari piacerebbe impegnarsi sul versante politico, «ho sollecitaz­ioni da entrambi gli schieramen­ti. Rispetto a quando ero presidente adesso però ci ragiono con un approccio diverso. Infatti sono fiero di lasciare in eredità una Coldiretti autorevole e libera da condiziona­menti politici». Un impegno che potrebbe mettere in agenda la richiesta del ripristino dei voucher, «strumento di cui si è abusato, ma che, con le giuste regole, è di fondamenta­le importanza per chi, in agricoltur­a o in altri settori, vuole operare nel rispetto delle norme».

Per Barbacovi, che per un po’ rimarrà anche leader dei giovani di Coldiretti, l’orizzonte è quello di settore: «Con la cooperazio­ne dovremo fare in modo di prevenire i problemi, prima che sia tardi, anche con decisioni drastiche».

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