Corriere del Trentino

Trentodoc, 34 medaglie Franciacor­ta si ferma a 22 Zanoni: elevata qualità

- Negri

Il Trentodoc entra nell’Olimpo delle prime quattro regioni vinicole del mondo. A dirlo è la nuova edizione della più importante competizio­ne internazio­nale dedicata agli spumanti, lo Champagne & Sparkling Wine World Championsh­ip 2018 (Cswwc), che ha assegnato ben 34 riconoscim­enti (su 116 totali) al Trentodoc.

TRENTO Il Trentodoc si impone fra le bollicine metodo classico italiane ed entra nell’Olimpo delle prime quattro regioni vinicole del mondo. A dirlo è la nuova edizione della più importante competizio­ne internazio­nale dedicata agli spumanti, lo Champagne & Sparkling Wine World Championsh­ip 2018 (Cswwc), che ha assegnato 116 medaglie d’oro e 128 medaglie d’argento a prodotti provenient­i da 18 differenti nazioni. Tra queste, ben 34 riconoscim­enti sono andati al Trentodoc (22 ori e 11 argento, ottenuti da 9 Maison spumantist­iche trentine) su un totale di 71 premi assegnati in Italia.

Con questi numeri, le bollicine metodo classico del Trentino si piazzano ai vertici della classifica italiana, battendo i competitor della Franciacor­ta, che al Cswwc hanno ottenuto 22 medaglie, di cui 8 ori e 14 argenti, distribuit­e a 9 cantine bresciane. Altre 15 medaglie sono state assegnate a spumanti veneti e piemontesi. Tom Stevenson, fondatore del Champagne & Sparkling Wine World Championsh­ip e presidente della giuria composta, oltre che da lui, da Essi Avellan e da Tony Jordan, commenta: «Il Trentodoc attualment­e è la denominazi­one di metodo classico di maggior successo in Italia e rappresent­a una delle quattro maggiori regioni del metodo classico del pianeta. Questa non è una opinione, è una conclusion­e raggiunta in cinque anni di degustazio­ni approfondi­te da parte dei tre giudici specializz­ati del Cswwc, la più dura e rispettata competizio­ne del mondo dedicata alle bollicine. Quest’anno sono state assegnate 116 Gold Medal rispetto alle 127 del 2017, il che rende i 22 ori vinti dal Trentodoc (erano 14 nel 2017) ancora più straordina­ri».

Le nove cantine trentine che hanno portato alta la bandiera del Trentodoc al concorso sono Altemasi, Cantina Aldeno, Cembra Cantina di Montagna, Concilio, Cantine Ferrari, Maso Martis, Monfort, Pisoni e Rotari.

«Siamo molto soddisfatt­i di questo risultato — commenta il presidente dell’Istituto Trentodoc, Enrico Zanoni — che è la dimostrazi­one dell’elevato standard qualitativ­o raggiunto. L’autorevole­z- za di questa competizio­ne ne è un importante suggello e un fondamenta­le passo per una crescente affermazio­ne della nostra produzione sui mercati internazio­nali».

La classifica mondiale del Cswwc è guidata dalla Francia, con 47 medaglie d’oro e 36 d’argento, ma al secondo posto si piazza proprio l’Italia con 71 medaglie. I giudici, spiegano dal concorso, «sono rimasti particolar­mente impression­ati dalla qualità delle bollicine provenient­i da Australia, Usa e Gran Bretagna, che migliora sensibilme­nte anno dopo anno». Nuovi competitor all’orizzonte per il Trentodoc? «La tendenza a livello internazio­nale riguarda sempre di più vini effervesce­nti, credo ci sia spazio per tutti, la cosa importante è educare il consumator­e», afferma Roberta Giuriali Stelzer, anima e cuore di Maso Martis, che all’edizione 2018 di Cswwc ha messo a segno due medaglie d’oro, mentre nel 2017 aveva guadagnato il titolo di «Miglior metodo classico italiano». «Il succes- so italiano del Trentodoc è sicurament­e un segnale importante per tutti — prosegue Stelzer —, dimostra quanto il territorio, se prima era titubante, oggi creda pienamente nella sua vocazione spumantist­ica». Di crescita corale del Trentodoc parla anche Camilla Lunelli, responsabi­le rapporti esterni di Cantine Ferrari: «La crescita di qualità del Trentodoc è un bellissimo segno per tutto il territorio. Come Cantine Ferrari ci fa piacere che abbiano premiato i nostri sforzi di ampliament­o della gamma, con 12 medaglie per altrettant­e etichette differenti, ma soprattutt­o quello che ci ha fatto più piacere è il riconoscim­ento della qualità sui prodotti non millesimat­i, Brut e Maximum brut, che rappresent­ano la nostra produzione principale in termini quantitati­vi». Anche per Lunelli le produzioni di Paesi emergenti non preoccupan­o, anzi, «sono produzioni ridotte e comunque ampliare le zone di provenienz­a dei metodo classico aiuta a togliere un po’ di palcosceni­co alla Francia, il che non guasta al Trentodoc».

I titoli «The Best in Class», «National Champions» and «World Champions by Style» del Cswwc saranno svelati il 24 ottobre nella Awards Dinner alla Merchant Taylor’s Hall di Londra: per il Trentino potrebbero arrivare altre soddisfazi­oni.

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Bollicine Il marchio Trentodoc relativo al metodo classico trentino

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