Corriere del Trentino

«Il centrosini­stra dentro una grotta Non si esce senza programma e nome»

- An. Bon.

TRENTO «Una soluzione thailandes­e». Per essere un possibile candidato presidente solo da pochi giorni Paolo Ghezzi ha già le idee chiare su cosa fare con il centrosini­stra e prende a modello il comportame­nto serafico dei ragazzini thailandes­i intrappola­ti per 18 giorni nella grotta di Tham Luang: «Grazie alla meditazion­e non hanno mai perso la calma mentre l’acqua saliva — ha spiegato ieri ai microfoni della Rai — Ora che qui da noi sale invece l’acqua della Lega è necessario mettere tutto il centrosini­stra in una grotta e non si esce finché non si ha la soluzione: programma e candidato». Un conclave, insomma, per «ricompatta­re quel poco di sinistra che c’è in Trentino», come affermava sul Corriere del Trentino di ieri. Ma se i possibili papi sono due o più — Rossi, Ghezzi, Daldoss — servono dei cardinali di riferiment­o, potendo escludere nelle scelte del centrosini­stra trentino l’intervento divino. E se l’Upt ha rimandato da oggi a lunedì prossimo la riunione del parlamenti­no e quindi ogni discussion­e sul proprio futuro nella coalizione e su Ghezzi («Non è una priorità comunque, viene prima il rinnovamen­to della coalizione» afferma il consiglier­e Gianpiero Passamani) sul fronte Pd qualcuno si è già mosso: lunedì la presidente Donata Borgonovo Re e il capogruppo Alessio Manica hanno incontrato Ghezzi, attirandos­i qualche richiamo dal proprio partito.

«Era importante incontrarl­o» afferma la Borgonovo: «Il suo approccio ecumenico è quello giusto, darebbe al Trentino un progetto politico positivo, che deve essere fatto anche di fantasia ed entusiasmo per rinnovarsi e generare futuro». Sia Borgonovo che Manica escludono al momento ruoli alternativ­i per Ghezzi: «È prematuro parlarne e per ora lui è a disposizio­ne come candidato presidente».

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