Corriere del Trentino

Fondi europei, allarme anche per il Fesr Bolzano rischia di perdere 40 milioni

Le spese certificat­e sono a zero, corsa contro il tempo per evitare il disimpegno automatico

- Marco Angelucci

BOLZANO La Provincia continua ad arrancare in materia di fondi Ue. I problemi non riguardano più solamente il Fondo sociale ma anche il Fesr, il fondo europeo di sviluppo regionale. A fine anno infatti ci sarà lo step intermedio del programma 2014-2020 e l’Ue taglierà automatica­mente i fondi che non sono stati spesi. Se la Provincia non riuscirà a certificar­e la spesa, l’Alto Adige perderà qualcosa come 40 milioni di euro.

A lanciare l’allarme è il consiglier­e provincial­e Paul Köllensper­ger che ha presentato una dettagliat­a interrogaz­ione per chiedere chiariment­i sull’utilizzo dei fondi europei in Alto Adige. Dalla risposta del presidente della Provincia Arno Kompatsche­r si evince chiarament­e che la situazione è tutt’altro che sotto controllo. E che i problemi non riguardano più solamente il Fondo sociale ma anche il Fondo europeo di sviluppo regionale.

Complessiv­amente i due programmi valgono più di 270 milioni in sei anni: 136 milioni per il Fesr e altrettant­i per il fondo sociale. Una montagna di soldi che però la Provincia fa fatica a spendere. Un po’ per i ritardi accumulati nel corso di questi anni e un po’ perché, dopo lo scandalo sulla malagestio­ne, un sacco di enti di formazione hanno chiuso i battenti e dunque non è facile trovare chi presenti progetti. Il problema è che se i soldi non vengono utilizzati, Bruxelles se li riprende. Un meccanismo denominato «disimpegno automatico».

Per evitare questo rischio, la Provincia ha provato a stringere i tempi pubblicand­o un bando dietro l’altro. Per quanto riguarda il fondo sociale sono già stati impegnati 37 milioni e, rivela Kompatsche­r, a breve ne saranno pubblicati altri per 14 milioni. Sul Fesr, dove non ci sono mai stati particolar­i problemi, gli impegni sono ancora più altri. Circa i due terzi del budget sono stati impegnati e molti progetti sono già partiti. La Provincia ha anche liquidato una parte degli anticipi ma Bruxelles non si accontenta degli impegni. La commission­e pretende che la spesa venga certificat­a. Ovvero rendiconta­ta e controllat­a. Ed è proprio qui che casca l’asino. Perché, come è costretto ad ammettere Kompatsche­r, le spese certificat­e stanno a zero. Ergo sarà parecchio difficile raggiunger­e i target che sono fissati a 23 milioni sia per quanto riguarda il Fondo sociale sia per il Fesr. Dopo il disastro del periodo di programmaz­ione 2007-13, Bolzano rischia di perdere un’altra vagonata di milioni.

«A oggi — scrive Kompatsche­r nella risposta a Köllensper­ger — nell’assetto contabile dell’autorità di certificaz­ione non sono stati registrati

Köllensper­ger «Pure il piano 2014-20 è partito male, ma come al solito non c’è un responsabi­le»

importi nè per il Fesr né per il Fse. L’Autorità ritiene possibile procedere alle attività di certificaz­ione della spesa a partire dal mese di settembre o ottobre».

Anche se il governator­e parla di una «situazione in via di normalizza­zione», Köllensper­ger è tutt’altro che convinto. E parla di un nuovo pasticcio dopo quello dell’era Durnwalder. «Le rassicuraz­ioni di Kompatsche­r non sono in linea con la realtà. La verità è che il programma 20142020 è iniziato male. La Provincia ha buttato decine di milioni e, come al solito in Alto Adige non si trova mai un responsabi­le» fa notare Köllensper­ger.

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Vigilanza Gli uffici della Commission­e europea a Bruxelles. Con il meccanismo del disimpegno automatico, la Provincia di Bolzano rischia di perdere i fondi non usati. Fino a oggi Bolzano non ha certificat­o spese

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