«Moratoria» Tria in bilico fra Bankitalia e Lega-M5s
TRENTO Settimana decisiva, dicono i ben informati, la prossima per le sorti della riforma del credito cooperativo varata dal governo Renzi nel 2016, che Lega e Cinque stelle vogliono fermare o addirittura riscrivere. L’accelerazione di Bce e Bankitalia di questi giorni — con l’autorizzazione anzitempo arrivata a Cassa centrale Raiffeisen e annunciata pure a Iccrea (il direttore Rubattu lo ha confermato) e Ccb (che invece preferisce il profilo basso) — non impensierisce la maggioranza.
«Se c’era la volontà di prevedere una moratoria prima, c’è anche adesso — afferma il sottosegretario della Lega Maurizio Fugatti —. Il decreto arriverà settimana prossima, anche con questi colpi di coda». Più cauto Andrea De Bertoldi (Fdi), segretario in commissione Finanze al Senato. «Adesso siamo al 50%-50%, uguali probabilità fra moratoria e tempi regolari previsti dalla riforma. Certo, se il ministro Tria, sotto il pressing di Bankitalia, decide di non far nulla, ciò può determinare un problema nella maggioranza. Magari una moratoria di sei mesi potrebbe calmare le acque».
Donatella Conzatti (Fi), anche lei in commissione, dopo gli ultimi avvenimenti ritiene che sia stia chiarendo il quadro: «Abbiamo capito che Bce e Banca d’Italia appoggiano la direzione scelta. A questo punto dobbiamo attendere l’emissione vera e propria delle autorizzazioni e la sottoscrizione da parte di ogni singola banca, nei 90 giorni seguenti. Credo che il decreto del Governo interverrà prima di questo secondo passaggio». «Personalmente — continua — mi sento sollevata del fatto che l’impianto non muti e si rispetti la scelta fatta a monte. Se ci saranno modifiche interverranno nella normativa secondaria o nel patto di coesione. Il credito cooperativo o lo si rimette in pista, oppure si lasciano le banche sparse, ma non mi sembra questa la scelta migliore».
Dopodomani, martedì 17, a commissioni finanze riunite è previsto l’intervento del ministro Tria, che finora non si è ancora espresso sulla questione moratoria. Passaggio delicato fra due fuochi, quello di Bankitalia-Bce-banche e quello di Lega-M5s. Ci fosse un ok alla moratoria se ne potrebbe discutere già nel decreto Milleproroghe all’esame venerdì 20. Intervenisse la moratoria alcune banche potrebbero lo stesso convocare le assemblee e dare l’ok definitivo all’ingresso nel gruppo, ma il tutto sarebbe congelato. Poi bisognerà vedere quali modifiche saranno proposte e i tempi di una nuova approvazione.