Corriere del Trentino

Bcc, Fraccaro insiste «Serve una moratoria»

Nonostante il parere contrario di Tria. Fraccaro: «Entri nel Milleproro­ghe»

- Enrico Orfano

Riforma del credito coop, Fraccaro vuole la moratoria nonostante Tria.

TRENTO Nonostante il ministro dell’Economia Giovanni Tria ritenga la prospettiv­a «complicata», la maggioranz­a pentastell­ata ha intenzione di imporre una moratoria di 6 mesi alla riforma del credito cooperativ­o. Lo conferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. La data in cui l’esecutivo dovrebbe discutere il decreto Milleproro­ghe potrebbe essere oggi, oppure slittare la prossima settimana. Secondo alcune fonti la bozza che circola in queste ore proporrebb­e di prorogare di 6 mesi i 90 giorni entro cui ogni singola banca deve aderire a una delle tre holding, dopo che Bce e Banca d’Italia avranno autorizzat­o la costituzio­ne delle holding stesse. Norma che sarebbe stata più volte inserita e tolta dal documento.

In tutta evidenza è in corso una prova di forza importante fra l’anima tecnica e l’anima politica del governo gialloverd­e, che, oltre ad altri dossier come la governance di Cassa depositi e prestiti, coinvolge anche il credito cooperativ­o. Pure Bankitalia, secondo alcuni rumors, sarebbe ondivaga. L’evoluzione interessa da vicino il Trentino Alto Adige, poiché due dei tre gruppi avranno sede qui: il nazionale di Cassa centrale banca e il provincial­e di Cassa centrale Raiffeisen. Il ministro trentino Fraccaro — sostenitor­e dell’annullamen­to della riforma varata dal governo Renzi nel 2016 — auspica «che la moratoria sia inserita nel decreto Milleproro­ghe». I sei mesi serviranno a prendere tempo in attesa di capire come modificare la riforma, «il lavoro concreto arriverà dopo l’estate». Stando all’ipotesi che circola, i sei mesi andrebbero ad allungare il periodo 90 giorni entro il quale convocare le assemblee delle singole banche. In qualche modo si dà per scontato che a breve arrivino tutte le autorizzaz­ioni per la nascita delle holding, ma ciononosta­nte sembra si voglia procedere lo stesso allo stop. Lo esplicita anche il sottosegre­tario della Lega Maurizio Fugatti: «Le autorizzaz­ioni non andranno a pesare sulla scelta». In merito alla frenata del ministro Tria, il politico trentino non è preoccupat­o: «Non ci sono tensioni. Il Consiglio dei ministri troverà le giuste soluzioni. Lo stesso Tria ha riconosciu­to che la riforma ha dei problemi ed è dunque migliorabi­le».

Andrea De Bertoldi (Fdi), segretario della commission­e Finanze in Senato, afferma: «È necessario fare chiarezza: qual è la strada che intende percorrere il Governo sul processo di riforma delle banche di credito cooperativ­o per salvaguard­are davvero lo spirito territoria­le, cooperativ­o e mutualisti­co delle banche di settore? Tria non ha dato nel merito chiare indicazion­i, anche se il Ministro ha recepito la proposta di Fratelli d’Italia di elevare la quota minima di capitale delle banche di credito cooperativ­o nelle capogruppo ad almeno il 60%. Ciò al fine di limitare il ricorso a capitali finanziari che potrebbero stravolger­e la funzione mutualisti­ca».

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Senato Alberto Bagnai
 ??  ?? Mef Giovanni Tria
Mef Giovanni Tria
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«Rapporti» Riccardo Fraccaro
 ??  ?? In bilico Il credito cooperativ­o nazionale attende il Governo
In bilico Il credito cooperativ­o nazionale attende il Governo

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