Corriere del Trentino

Kompatsche­r: riforme e stabilità «Autonomia sempre più forte per garantire la pace sociale»

Il bilancio del governator­e: le nostre politiche hanno creato sviluppo

- Marco Angelucci

BOLZANO Al termine di una legislatur­a che definisce «difficile», il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r ha fatto un bilancio dell’attività svolta e fissato gli obiettivi per i prossimi cinque anni. Poche promesse e tanto pragmatism­o, così il Landeshaup­tmann si prepara ad una tornata elettorale dove tutto può succedere. La speranza è che gli altoatesin­i scelgano l’usato sicuro. Quella Svp che finora ha garantito «benessere economico e pace sociale» per dirla con le parole di Kompatsche­r che punta su stabilità e la competenza. Due qualità che il governator­e incarna perfettame­nte.

«Quello di presidente della Provincia è un ruolo per il quale non si nasce imparati» ha esordito Kompatsche­r davanti ad una platea di oltre duecento persone. C’era tutto lo stato maggiore della Volksparte­i, tanti dirigenti provincial­i e poi sindacalis­ti, i vertici della banche e delle associazio­ni di categoria. E persino qualche politico di opposizion­e. Il giornalist­a Klaus Egger ha intervista­to Kompatsche­r ponendo le domande arrivate via social network.

Ma prima di tutto Kompatsche­r mette sul tavolo i risultati ottenuti in campo economico. «Abbiamo superato la crisi anche grazia all’Autonomia. La disoccupaz­ione è scesa dal 5 al 3,1%, la quota di occupati è oltre il 78% e l’economia cresce più che nel resto d’Italia. Abbiamo ridotto la pressione fiscale su imprese e famiglie ha aiutato» spiega Kompatsche­r secondo cui il momento più importante della legislatur­a è stata la firma, nell’ottobre del 2014, del patto finanziari­o di garanzia, blindato a fine maggio di quest’anno, da una sentenza della Corte costituzio­nale. «Normalment­e prima di decidere mi confronto con molti interlocut­ori. In questo caso la decisione l’ho presa praticamen­te da solo» racconta il presidente ricostruen­do la trattativa serrata con Roma. «Abbiamo messo in sicurezza l’accordo con un doppio scambio di note tra Italia e Austria, questo ha rafforzato la

Se non ci fosse stata l’Euregio, l’Austria avrebbe già messo una rete alla frontiera del Brennero

nostra autonomia. E mentre i patti finanziari stipulati dalle altre autonomie speciali non hanno evitato ulteriori contributi alla finanza pubblica, il nostro ha tenuto all’esame della Consulta» insiste Kompatsche­r che ha incassato gli applausi dei sindaci quando ha affrontato la questione degli avanzi di bilancio. «É grazie ai Comuni che ci siamo attivati per sbloccare gli avanzi, i risultati si ottengono con la collaboraz­ione di tutti» ha detto ringrazian­do i parlamenta­ri per le tante norme di attuazione approvate in questa legislatur­a.

Il governator­e pigia più volte sul tasto della continuità. Difende i pilastri dell’Autonomia come la proporzion­ale e il bilinguism­o ricordando che «sono la base per regolare la convivenza tra i gruppi linguistic­i». Una convivenza che, chiarisce Kompatsche­r, è il tesoro più grande da preservare. «L’Autonomia non è fine a sè stessa ma serve a tutelare le minoranze e ne benefician­o tutti i gruppi linguistic­i che abitano questa terra».

Nel bilancio di Kompatsche­r c’è anche spazio per un mea culpa. «L’immigrazio­ne ha colto tutte le regioni impreparat­e. Nessuno in Europa era pronto a questo fenomeno» ammette Kompatsche­r . «Ora però la situazione è sotto controllo: abbiamo 1.370 richiedent­i asilo e uno su tre lavora» fa notare Kompatsche­r che rivendicar­e anche un ruolo nel giro di vite sulle espulsioni. «Dopo l’accordo con Minniti, chi non rispetta le regole viene spedito al Cie di Torino. E il Landeshaup­tmann rivendica anche un ruolo da protagonis­ta nella vicenda del Brennero. «Senza l’Euregio, l’Austria avrebbe già messo la barriera. Grazie al nostro impegno lo scenario è stato scongiurat­o. L’Euregio c’è, e funziona» insiste il governator­e.

L’altro grande tema dell’Euregio è il traffico. Anche qui Kompatsche­r rivendica i successi. «Abbiamo firmato i contratti per ammodernar­e le infrastrut­ture: i lavori del tunnel del Brennero avanzano e rifaremo anche la linea Bolzano Merano. Rfi investe in Alto Adige come in nessun altra regione italiana anche se siamo noi a gestire il servizio». L’altra sfida sono le autostrade digitali. Anche qui Kompatsche­r sottolinea gli investimen­ti per la banda larga nelle zone rurali e nell’innovazion­e con la creazione del Noi Techpark. «La riforma del turismo e il Tachpark sono andate così veloci che abbiamo dovuto fare un passo indietro separando la società Techpark da Idm».

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(Foto Klotz/Rensi) Sfide Arno Kompatsche­r con il giornalist­a Klaus Egger Ad ascoltare il governator­e c’erano circa 200 persone In basso un cartello al confine tra Italia e Austria: le trattative sul valico del Brennero sono state il momento più difficile della legislatur­a
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3,1% è il tasso di disoccupaz­ione in Alto Adige. Quando Kompatsche­r è diventato presidente era al 5%

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