Kompatscher: riforme e stabilità «Autonomia sempre più forte per garantire la pace sociale»
Il bilancio del governatore: le nostre politiche hanno creato sviluppo
BOLZANO Al termine di una legislatura che definisce «difficile», il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha fatto un bilancio dell’attività svolta e fissato gli obiettivi per i prossimi cinque anni. Poche promesse e tanto pragmatismo, così il Landeshauptmann si prepara ad una tornata elettorale dove tutto può succedere. La speranza è che gli altoatesini scelgano l’usato sicuro. Quella Svp che finora ha garantito «benessere economico e pace sociale» per dirla con le parole di Kompatscher che punta su stabilità e la competenza. Due qualità che il governatore incarna perfettamente.
«Quello di presidente della Provincia è un ruolo per il quale non si nasce imparati» ha esordito Kompatscher davanti ad una platea di oltre duecento persone. C’era tutto lo stato maggiore della Volkspartei, tanti dirigenti provinciali e poi sindacalisti, i vertici della banche e delle associazioni di categoria. E persino qualche politico di opposizione. Il giornalista Klaus Egger ha intervistato Kompatscher ponendo le domande arrivate via social network.
Ma prima di tutto Kompatscher mette sul tavolo i risultati ottenuti in campo economico. «Abbiamo superato la crisi anche grazia all’Autonomia. La disoccupazione è scesa dal 5 al 3,1%, la quota di occupati è oltre il 78% e l’economia cresce più che nel resto d’Italia. Abbiamo ridotto la pressione fiscale su imprese e famiglie ha aiutato» spiega Kompatscher secondo cui il momento più importante della legislatura è stata la firma, nell’ottobre del 2014, del patto finanziario di garanzia, blindato a fine maggio di quest’anno, da una sentenza della Corte costituzionale. «Normalmente prima di decidere mi confronto con molti interlocutori. In questo caso la decisione l’ho presa praticamente da solo» racconta il presidente ricostruendo la trattativa serrata con Roma. «Abbiamo messo in sicurezza l’accordo con un doppio scambio di note tra Italia e Austria, questo ha rafforzato la
Se non ci fosse stata l’Euregio, l’Austria avrebbe già messo una rete alla frontiera del Brennero
nostra autonomia. E mentre i patti finanziari stipulati dalle altre autonomie speciali non hanno evitato ulteriori contributi alla finanza pubblica, il nostro ha tenuto all’esame della Consulta» insiste Kompatscher che ha incassato gli applausi dei sindaci quando ha affrontato la questione degli avanzi di bilancio. «É grazie ai Comuni che ci siamo attivati per sbloccare gli avanzi, i risultati si ottengono con la collaborazione di tutti» ha detto ringraziando i parlamentari per le tante norme di attuazione approvate in questa legislatura.
Il governatore pigia più volte sul tasto della continuità. Difende i pilastri dell’Autonomia come la proporzionale e il bilinguismo ricordando che «sono la base per regolare la convivenza tra i gruppi linguistici». Una convivenza che, chiarisce Kompatscher, è il tesoro più grande da preservare. «L’Autonomia non è fine a sè stessa ma serve a tutelare le minoranze e ne beneficiano tutti i gruppi linguistici che abitano questa terra».
Nel bilancio di Kompatscher c’è anche spazio per un mea culpa. «L’immigrazione ha colto tutte le regioni impreparate. Nessuno in Europa era pronto a questo fenomeno» ammette Kompatscher . «Ora però la situazione è sotto controllo: abbiamo 1.370 richiedenti asilo e uno su tre lavora» fa notare Kompatscher che rivendicare anche un ruolo nel giro di vite sulle espulsioni. «Dopo l’accordo con Minniti, chi non rispetta le regole viene spedito al Cie di Torino. E il Landeshauptmann rivendica anche un ruolo da protagonista nella vicenda del Brennero. «Senza l’Euregio, l’Austria avrebbe già messo la barriera. Grazie al nostro impegno lo scenario è stato scongiurato. L’Euregio c’è, e funziona» insiste il governatore.
L’altro grande tema dell’Euregio è il traffico. Anche qui Kompatscher rivendica i successi. «Abbiamo firmato i contratti per ammodernare le infrastrutture: i lavori del tunnel del Brennero avanzano e rifaremo anche la linea Bolzano Merano. Rfi investe in Alto Adige come in nessun altra regione italiana anche se siamo noi a gestire il servizio». L’altra sfida sono le autostrade digitali. Anche qui Kompatscher sottolinea gli investimenti per la banda larga nelle zone rurali e nell’innovazione con la creazione del Noi Techpark. «La riforma del turismo e il Tachpark sono andate così veloci che abbiamo dovuto fare un passo indietro separando la società Techpark da Idm».