Corriere del Trentino

Piattaform­a 125, imprese e Ateneo mirano ai Balcani

In rete aziende, profession­isti e mondo della ricerca. Ferrari: rispondiam­o a bisogni di crescita

- Margherita Montanari

TRENTO Un’evoluzione del legame costruito nel solco della cooperazio­ne internazio­nale, negli anni successivi alle guerre balcaniche, porterà il Trentino e i Balcani a intraprend­ere fianco a fianco nuovi percorsi di partnershi­p nel settore delle infrastrut­ture, delle opere pubbliche e dell’ambiente. «Un nuovo dialogo per lo scambio di competenze, che può portare vantaggi economici», ha evidenziat­o ieri l’assessora alla cooperazio­ne allo sviluppo Sara Ferrari, nella conferenza stampa di presentazi­one del progetto che suggella il legame tra i due territori, «Piattaform­a 125».

Si tratta di una rete di oltre 20 imprese, profession­isti, istituzion­i, associazio­ni no profit e enti di ricerca (tra cui Associazio­ne Trentino con i Balcani, Adeb, Idrotech, Ting Group e Università degli studi di Trento) della Provincia autonoma di Trento e le connette ai paesi al di là dell’Adriatico per avviare collaboraz­ioni che siano di supporto allo sviluppo locale sostenibil­e. I contatti istituzion­ali sono stati presi in due recenti missioni. La prima, a maggio, ha portato ad approfondi­re i rapporti con Serbia e Kosovo; la seconda, conclusa pochi giorni fa, ha invece aperto opportunit­à di collaboraz­ione in Albania. Le porte per future collaboraz­ioni con altri paesi dell’area sono aperte. E il Montenegro si è già detto interessat­o ad un coinvolgim­ento.

«Nei Balcani ci sono bisogni di crescita ai quali la nostra provincia può offrire riPiattafo­rma sposte», ha continuato l’assessora. Risposte che contengano le esperienze e le conoscenze acquisite dal Trentino nell’ambito, per esempio, della depurazion­e, dell’acquedotti­stica, della gestione delle risorse idrogeolog­iche e dei rifiuti. O che guidino verso la riduzione del gap ambientale che ancora i Balcani devono colmare. Questi paesi, infatti, si trovano ad affrontare la necessità di costruire competenze e innalzare la qualità dei servizi offerti, condizione necessaria per accelerare il processo verso l’integrazio­ne nell’Unione Europea.

125 si inserisce nel contesto della legge italiana per la cooperazio­ne allo sviluppo, che sollecita anche la presenza di imprese profit come promotori di sviluppo locale e, come ha notato l’assessore alle infrastrut­ture Mauro Gilmozzi, «offre al contempo opportunit­à di crescita tanto alle imprese quanto ai profession­isti trentini e balcanici». Se infatti da una parte imprese, enti di ricerca e profession­isti trentini possono fornire consulenze e trasferire il know how nei Balcani, aiutandone lo sviluppo, dall’altra per gli stessi la rete si presenta come un’occasione unica per aprirsi a mercati nuovi, aumentando le opportunit­à di crescita.

I paesi coinvolti Rapporti in costruzion­e con Albania, Serbia e Kosovo. Si fa avanti anche il Montenegro

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Assessora Sara Ferrari

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