I Dialoghi parlano dell’Ottava
Rara collocazione in un festival musicale sia pure di rango come le «Settimane Mahleriane» di Dobbiaco, intuizione coraggiosa di Federico Celestini, ordinario di Musicologia all’ateneo di Innsbruck, i «Dialoghi mahleriani 2018» scaldano il cuore e accendono la ragione. Spazio allora alla seconda edizione dei «Dialoghi», a cura di Celestini e Milijana Pavlovic. Il tema di quest’anno è la grandiosa Ottava sinfonia di Gustav Mahler, composta nell’estate del 1906 ed eseguita la prima volta a Monaco di Baviera nel 1910. E come se non bastasse, proprio stamane è confermata alle 11 (partenza dal Grand hotel) l’escursione che farà incontrare i relatori delle conferenze di questi giorni con il pubblico di appassionati.
«Del resto — è proprio Federico Celestini a parlare — i Dialoghi sono concepiti per permettere un incontro tra studiosi e visitatori del Festival, un dialogo che si protrae per quattro giorni, culminando proprio il 20 luglio con l’escursione lungo i percorsi mahleriani di Dobbiaco».
Grande attenzione da parte del direttore scientifico Celestini al tenore e alla profondità delle conferenze («Dialoghi» perché ci si aspetta il confronto con il pubblico) ma anche all’aspetto divulgativo e di confronto. Tanto più che a corollario delle conferenze spicca una mostra (con luci e ombre) allestita a Dobbiaco e frutto della collaborazione degli atenei di Innsbruck, Bolzano e Trento. Un segno anche di trasversale approccio didattico e sperimentale in tempi di vecchi e nuovi sovranismi.
«Le conferenze di quest’anno sono incentrate sul tema dell’Ottava Sinfonia e hanno lo scopo di fornire ai visitatori del festival spunti di riflessione e di discussione», tiene a dire ancora Celestini. Maurizio Giani, professore di estetica
musicale all’università di Bologna, ha aperto il ciclo di conferenze discutendo le caratteristiche musicali e illustrando i problemi compositivi derivati dall’utilizzo di due testi così diversi, l’inno di pentecoste di Rabano Mauro Veni creator Spiritus e la scena finale del Faust II di Goethe, nonché il modo in cui Mahler li ha risolti. Kurt Drexel, musicologia all’Università di Innsbruck ha affrontato il tema della recezione di Mahler nel contesto delle principali correnti ideologiche del XX secolo e dei loro disegni identitari.
Il produttore e direttore newyorkese Gene Gaudette, in collaborazione con la maestra Sybille Werner, ha ripercorso la storia delle esecuzioni dell’Ottava, collocando questa vicenda nella più generale storia della riproduzione musicale, dalle primissime registrazioni fino agli streaming di oggi. Il germanista Torsten Voss, dell’Università di Bielelfeld, ha illustrato gli aspetti più affascinanti della scena finale del Faust II di Goethe, discutendo anche la lettura che Mahler ne dà con la sua composizione musicale. Infine Angela Bellia, dell’Istituto per i Beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle ricerche, ha discusso l’impianto musicale e filosofico dell’Ottava sinfonia di Mahler.