Civici, Oss Emer lancia Valduga «L’uomo giusto»
Elezioni, Oss Emer deciso: «Siamo pronti. Gli altri? Non ci interessano le appartenenze, ma le persone» Dopo l’incontro tra i potenziali protagonisti, Gios mette le mani avanti: prima devo verificare la lista
Il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer conferma: il polo civico si farà. «Se poi ci saranno altre persone, va bene. Ma sia chiaro — precisa —: noi non saremo la quarta gamba del centrosinistra o del centrodestra». Il primo cittadino del centro valsuganotto lancia anche la candidatura a presidente di Francesco Valduga: «È l’uomo giusto».
TRENTO «Il polo civico? Si farà». Roberto Oss Emer non sfugge a una domanda politica nemmeno il giorno del suo compleanno (ieri). E nemmeno nel pieno di una festa di laurea. «Nessun problema, chiarisco in un attimo la nostra posizione» sorride il sindaco di Pergine Valsugana, che al termine di una settimana fitta di impegni sul fronte elettorale ci tiene a mandare un messaggio chiaro alle forze politiche di centrodestra e centrosinistra che si preparano all’appuntamento di ottobre.
«Noi ci siamo» dice deciso Oss Emer. Che con il collega di Rovereto Francesco Valduga e quello di Tione Mattia Gottardi giovedì scorso ha incontrato i potenziali alleati del polo territoriale: il professore della «Rivoluzione felice» Geremia Gios, la Civica Trentina, la senatrice del centrodestra Donatella Conzatti, Mauro Ottobre, l’ex presidente degli Artigiani Roberto De Laurentis, ma anche qualche esponente dell’Upt (l’ex presidente del partito Fabio Pipinato e il consigliere cittadino Paolo Castelli). «Abbiamo dei contatti aperti» conferma il sindaco di Pergine.
Certezze, però, ancora non ce ne sono. Anzi: una, a ben vedere, c’è. «Del nuovo polo — chiarisce Oss Emer — faranno parte sicuramente le liste che fanno riferimento ai sindaci civici». Anche se il numero non è stato ancora definito. Così come, in parte, i protagonisti. «Per quanto mi riguarda — sgombra però il campo da possibili dubbi il primo cittadino di Pergine — confermo che non ho alcuna intenzione di candidarmi e di lasciare la carica di sindaco del mio Comune». Ci sarà invece il primo cittadino di Rovereto Francesco Valduga. E — questo l’auspicio di Oss Emer — non come semplice comparsa. «Mi auguro che sia lui il candidato presidente» ammette. «Lo considero — prosegue — una persona capace e in grado di svolgere il ruolo di presidente della Provincia».
Ma la parola decisiva spetterà a tutti i soggetti del polo. Quali saranno, alla fine? Oss Emer non si sbilancia. «Chi c’è c’è» butta lì sicuro. Poi va oltre: «Noi ci siamo. Se poi arrivano altre persone o altre liste, va bene». Con un passaggio in più: «Sia chiaro, a noi non interessa il fatto che si tratti di figure di destra o di sinistra. Ci interessano le persone, non i partiti».
Un concetto che il sindaco di Pergine, a nome dei civici, aveva già ribadito in passato. Oggi, a meno di tre mesi dal voto, la posizione è se possibile ancora più netta: «Lo diciamo a tutte le coalizioni. Noi non abbiamo alcuna intenzione di essere la quarta gamba del centrosinistra autonomista. Ma, allo stesso modo, non saremo mai la terza o la quarta gamba del centrodestra autonomista. Noi siamo altro».
E su quell’«altro» i sindaci civici sono decisi a costruire il loro progetto e la loro identità. «Non possiamo dire che il governo provinciale attuale — osserva Oss Emer — non abbia fatto nulla di buono. Ma i cittadini, con il voto del 4 marzo, hanno espresso il loro malcontento. Noi portiamo il modello avviato a Pergine nel 2013 e a Rovereto nel 2015. In entrambi i casi non ci sono
Il sindaco di Pergine «Io non sarò della partita, non ho intenzione di lasciare il mio Comune»
stati stravolgimenti. Abbiamo creato coalizioni con persone di diverse provenienze e abbiamo dimostrato che si riesce a governare bene. Credo che questa esperienza possa essere trasferita a livello provinciale». I tempi, però, stringono. «La prossima settimana sarà decisiva» chiude il sindaco.
Chi si è dato scadenze ancora più strette è Gios, che «nel giro di due giorni» vuole capire gli umori all’interno del suo «bacino». «Voglio verificare — spiega il professore — se i potenziali candidati della mia lista sono ancora disponibili a presentarsi alle elezioni di ottobre. Sto sentendo le varie aree. Con loro, poi, valuterò attentamente dove collocarmi».