«Credito coop, riforma da tutelare»
Parla l’ex presidente Angeli. «Raiffeisen contrarie? Temono di essere spazzate via»
Domani il ministro Fraccaro, il sottosegretario Fugatti e la delegazione dei parlamen- tari trentini incontrerà i vertici della Federazione Trentina, in una settimana che dovrebbe essere decisiva per le sorti della riforma del credito coop. L’ex presidente Angeli spezza una lancia a favore di un processo che non deve bloccarsi, «non è possibile partire sempre daccapo». E sulle Raiffeisen: «Temono di essere spazzate via» a causa delle piccole dimensioni del gruppo.
TRENTO «Non è possibile ripartire sempre daccapo, bisogna lasciar camminare la riforma». Ne è convinto Pierluigi Angeli, punto di riferimento per la cooperazione in Trentino e nel collegamento alle dinamiche nazionali del settore. Il riferimento è alla volontà della maggioranza giallo-verde di imporre la moratoria sulla riforma del credito cooperativo, nonostante la contrarietà del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Uno stop auspicato dalle Raiffeisen altoatesine perché, secondo Angeli, «temono di essere spazzate via» dall’impianto che le vede unico gruppo provinciale, con dimensione molto ridotta rispetto ai poli nazionali di Iccrea e Cassa centrale banca.
Domattina, alle 9.30, la presidente di Federcoop Marina Mattarei assieme ai suoi vicepresidenti — Bruno Lutterotti (vicario), Walter Facchinelli, Mariangela Franch, Marco Misconel e Germano Preghenella — incontrerà la delegazione dei parlamentari trentini, in primis il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro (M5s), che ha assicurato la sua presenza. Con lui ci saranno il sottosegretario Maurizio Fugatti (Lega), le senatrici Donatella Conzatti ed Elena Testor (Forza Italia), il senatore Andrea de Bertoldi (FdI), gli onorevoli Diego Binelli, Vanessa Cattoi, Stefania Segnana, Giulia Zanotelli (Lega) e l’onorevole Emanuela Rossini (Svp-Patt). Si parlerà ovviamente anche della riforma del credito cooperativo, la cui moratoria di 6 mesi potrebbe essere inserita nel decreto Milleproroghe in discussione in settimana. Sempre in settimana è previsto l’arrivo dell’autorizzazione della Bce alla creazione dei gruppi di Iccrea e Ccb.
Secondo Angeli «è sensato quanto dice il ministro Tria: dopo 3-4 anni di lavoro non si può bloccare tutto. C’è stata attenzione verso le Bcc, si è arrivati a un’autoriforma. Certo, qualcuno che si lamenta c’è sempre, che vuole di meglio e cerca il tornaconto suo». In questa fase in particolare c’è molta attenzione a capire quali siano i poteri in grado di suggerire la controriforma alla maggioranza giallo-verde. Il punto è «non bloccare tutto ogni volta — riprende Angeli —. Proviamo a vedere se l’impianto scelto funziona. Magari si potrà migliorare qualcosa, ma non stravolgere il tutto. Casomai fra dieci anni si cambia, se i risultati lo chiederanno». «Magari secondo me sarebbe stato meglio creare un gruppo unico — aggiunge, in riferimento alla dura battaglia fra Iccrea e Ccb, che ha visto alla fine le dimissioni di Alessandro Azzi, presidente di Federcasse per 25 anni, contrario ai due gruppi nazionali —. Ma adesso andiamo avanti: bisogna garantire alle Bcc la possibilità di operare».
Un punto non è molto chiaro: perché le banche Raiffeisen, pur avendo ottenuto la possibilità di creare il gruppo provinciale autonomo in Alto Adige, si schierano così apertamente contro la riforma, chiedendo la moratoria e l’eliminazione dell’obbligo di adesione a una holding? «Secondo me si rendono conto della difficoltà di governare un piccolo gruppo — ragiona Angeli —. Hanno paura di essere spazzati via. Si rifanno al modello tedesco Ips, ma in Germania fanno le cose in grande». L’ex presidente di Federcoop e della Provincia ragiona anche sulla Banca d’Italia «che potrebbe essere favorevole a un ritorno di potere a livello nazionale», mentre con la riforma Iccrea (che lo è già) e Ccb saranno vigilate dalla Bce. «Ma l’Europa la vogliamo o no? Non hanno il coraggio di dirlo».
Tornando alla dimensione politica, Angeli ritiene sia giusto non dimenticare la lezione democristiana: «In politica si può cambiare, ma non si può rivoluzionare tutto. Serve continuità, altrimenti non si va avanti». Domani a Trento la Federazione incontrerà i parlamentari, compreso il ministro Fraccaro che vorrebbe «abolire» la riforma. Il clima dovrebbe essere più disteso rispetto a quello in Ccb. «Il gruppo si è sentito tagliato fuori, per questo c’è stato lo scontro. Federcoop ha ragione: vedere cosa si può migliorare stante le situazione attuale» e mantenendo il cronoprogramma, chiude Angeli.