Levico, danno erariale per l’affido diretto
La Corte del Conti bacchetta il cda della Apsp San Valentino: danno da 23.000 euro
Un danno erariale di quasi 23.000 euro. È questa la colpa contestata a sei componenti del consiglio di amministrazione dell’Azienda pubblica di servizi alla persona «San Valentino» di Levico Terme, condannati da una sentenza della Corte dei conti di Trento dello scorso 14 giugno a risarcire l’azienda: 4337 euro a carico di Adolfo Pasquale, Sandra Andreatta, Marco Francescatti e Trentini Cristina, 2666 euro a carico di Avancini Giuliano e 1670 euro per Roberto Vettorazzi, oltre alle spese di giudizio.
Questa la vicenda: i sei componenti del Cda nel 2012 avevano assegnato tramite deliberazione un servizio di fornitura di prestazioni infermieristiche presso l’Azienda in trattativa diretta, senza alcun confronto concorrenziale, a un’Associazione di infermieri professionali per un compenso lordo orario feriale diurno di euro 25 e festivo diurno - straordinario di euro 27. Tale incarico era stato poi prorogato per i primi sei mesi del 2013, con una riduzione di un solo euro per entrambe le tipologie di compensi. L’Azienda «San Valentino» era stata poi costretta da un’ordinanza del Tar a bandire una regolare gara per assegnare il servizio in questione; la gara era stata poi vinta dalla stessa associazione, presentando l’offerta migliore e prevedendo così corrispettivi orari decisamente inferiori a quelli pagati nell’anno e mezzo precedente. Da qui il maggiore esborso di denaro pubblico e il danno subito dall’Azienda, nonché le violazioni delle regole di evidenza pubblica e della concorrenza.
Il tar
La giustizia amministrativa aveva già ordinato una gara per il servizio