L’IMPASSE DEL CENTROSINISTRA E LA MANCATA EGEMONIA DEL PD
Siamo quasi alla fine di luglio e il centrosinistra autonomista pare ancora prigioniero dei veti incrociati e i partiti della coalizione sembrano fare a gara reciproca per non decidere. È bene ricordarsi che il 13 luglio di cinque anni fa si era già deciso con le primarie di coalizione il candidato presidente. Allora aveva vinto inaspettatamente e contro tutti i pronostici il Patt del presidente Rossi. Altri tempi si dirà e oserei dire anche tutt’altra storia. Al tempo si era fatta una scelta condivisa programmando il futuro e si era partiti decisi con la campagna elettorale per vincere le elezioni.
Oggi non siamo più nelle stesse condizioni, dobbiamo prenderne atto, ma almeno non si paventi lo spettro — perché di tale si tratta — delle primarie perché siamo ormai fuori tempo massimo. Forse i tempi tecnici ci sarebbero anche, ma non mi sembra ci siano più le stesse condizioni politiche. Ecco perché bisogna arrivare subito ad una decisione definitiva.
L’onore e l’onere di individuare il miglior candidato per ottobre è oramai in capo ai rappresentanti politici dei partiti che siedono al tavolo della coalizione. A questo punto credo sia opportuno chiudersi in un conclave a tempo indeterminato perché il tempo è veramente scaduto. Chiedere a tutti i partiti di rimuovere i veti e i diktat, cominciare a ragionare invece su alcuni punti programmatici comuni e individuando il miglior candidato presidente che li sappia meglio interpretare. Solo in questo modo si può provare ad arginare il nuovo corso del centrodestra a trazione leghista che è l’obiettivo di tutta la coalizione, nessuno escluso. Se si sbaglia ad individuare il candidato presidente il prezzo da pagare sarebbe altissimo e probabilmente archiviare definitivamente la coalizione così come l’abbiamo conosciuta in questi anni di governo della nostra Provincia.
Mi sento perciò di fare un pubblico appello ai segretari politici dei partiti perché gli elettori sono stufi delle sterili discussioni e il movimento positivo che si registra nella base non può essere sminuito e deve essere valorizzato qualunque sia la decisione finale sul candidato presidente. Bisogna però evitare a tutti i costi l’avvitamento della coalizione sul solo nome del candidato presidente e prendere una decisione anche per rispetto a chi si è già assunto responsabilità importanti o si presta a mettersi al servizio della collettività in un momento in cui fare politica non è più considerata un’arte nobile di cui andare fieri e si rischia invece sempre più di cadere nell’autoreferenzialità e nell’egocrazia.
Caro Merler,
Il suo appello è indubbiamente di buonsenso. L’infinita saga del centrosinistra autonomista è davvero stucchevole e si protrae dal 4 marzo, quando le urne politiche consegnarono un Trentino virato a destra. Lì si è aperta una discussione sulla tenuta del progetto del centrosinistra autonomista e sulla sua leadership che non ha ancora conosciuto una sintesi. Il confronto programmatico deve necessariamente procedere di pari passo con la scelta di una figura che rappresenti la volontà di aggiornare il disegno politico. Ma di fondo resta il vero problema: l’incapacità del Pd di esprimere un’egemonia e di orientare la bussola della coalizione. Essendo il partito di maggioranza relativa, non è poco.