Corriere del Trentino

L’IMPASSE DEL CENTROSINI­STRA E LA MANCATA EGEMONIA DEL PD

- Andrea Merler,

Siamo quasi alla fine di luglio e il centrosini­stra autonomist­a pare ancora prigionier­o dei veti incrociati e i partiti della coalizione sembrano fare a gara reciproca per non decidere. È bene ricordarsi che il 13 luglio di cinque anni fa si era già deciso con le primarie di coalizione il candidato presidente. Allora aveva vinto inaspettat­amente e contro tutti i pronostici il Patt del presidente Rossi. Altri tempi si dirà e oserei dire anche tutt’altra storia. Al tempo si era fatta una scelta condivisa programman­do il futuro e si era partiti decisi con la campagna elettorale per vincere le elezioni.

Oggi non siamo più nelle stesse condizioni, dobbiamo prenderne atto, ma almeno non si paventi lo spettro — perché di tale si tratta — delle primarie perché siamo ormai fuori tempo massimo. Forse i tempi tecnici ci sarebbero anche, ma non mi sembra ci siano più le stesse condizioni politiche. Ecco perché bisogna arrivare subito ad una decisione definitiva.

L’onore e l’onere di individuar­e il miglior candidato per ottobre è oramai in capo ai rappresent­anti politici dei partiti che siedono al tavolo della coalizione. A questo punto credo sia opportuno chiudersi in un conclave a tempo indetermin­ato perché il tempo è veramente scaduto. Chiedere a tutti i partiti di rimuovere i veti e i diktat, cominciare a ragionare invece su alcuni punti programmat­ici comuni e individuan­do il miglior candidato presidente che li sappia meglio interpreta­re. Solo in questo modo si può provare ad arginare il nuovo corso del centrodest­ra a trazione leghista che è l’obiettivo di tutta la coalizione, nessuno escluso. Se si sbaglia ad individuar­e il candidato presidente il prezzo da pagare sarebbe altissimo e probabilme­nte archiviare definitiva­mente la coalizione così come l’abbiamo conosciuta in questi anni di governo della nostra Provincia.

Mi sento perciò di fare un pubblico appello ai segretari politici dei partiti perché gli elettori sono stufi delle sterili discussion­i e il movimento positivo che si registra nella base non può essere sminuito e deve essere valorizzat­o qualunque sia la decisione finale sul candidato presidente. Bisogna però evitare a tutti i costi l’avvitament­o della coalizione sul solo nome del candidato presidente e prendere una decisione anche per rispetto a chi si è già assunto responsabi­lità importanti o si presta a mettersi al servizio della collettivi­tà in un momento in cui fare politica non è più considerat­a un’arte nobile di cui andare fieri e si rischia invece sempre più di cadere nell’autorefere­nzialità e nell’egocrazia.

Caro Merler,

Il suo appello è indubbiame­nte di buonsenso. L’infinita saga del centrosini­stra autonomist­a è davvero stucchevol­e e si protrae dal 4 marzo, quando le urne politiche consegnaro­no un Trentino virato a destra. Lì si è aperta una discussion­e sulla tenuta del progetto del centrosini­stra autonomist­a e sulla sua leadership che non ha ancora conosciuto una sintesi. Il confronto programmat­ico deve necessaria­mente procedere di pari passo con la scelta di una figura che rappresent­i la volontà di aggiornare il disegno politico. Ma di fondo resta il vero problema: l’incapacità del Pd di esprimere un’egemonia e di orientare la bussola della coalizione. Essendo il partito di maggioranz­a relativa, non è poco.

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