Corriere del Trentino

«Marchionne era atteso per il mese di ottobre»

Il rettore: «Era atteso ad un evento, gli avevo già scritto»

- Ferro

Il rettore dell’Università di Trento Collini ricorda il manager di Fca Marchionne, che non ce l’ha fatta. «Era atteso a un evento per ottobre, gli avevo già scritto». «Era una persona cordiale» lo ricorda Petri, direttore di Ingegneria.

TRENTO Nel mese di ottobre, a un anno di distanza dalla sua ultima visita in occasione del conferimen­to della laurea honoris causa, sarebbe dovuto tornare in Trentino. «La sua presenza era prevista a un evento insieme a esponenti dell’ambasciata americana — fa sapere il rettore dell’università di Trento Paolo Collini — gli avevo già mandato un messaggio per incontrarc­i». La vita, invece, ha preso un altro corso. Sergio Marchionne si è spento ieri all’ospedale di Zurigo dove era ricoverato da fine giugno. «Era una persona cordiale e affabile — ricorda Dario Petri, direttore del dipartimen­to di Ingegneria industrial­e dal quale era partita la proposta del riconoscim­ento — aveva già auspicato di ritornare, “vengo a mangiare una pizza con voi” disse».

Ecco che allora, accanto al profilo del manager di successo, quella seppur breve giornata trentina consente di raccoglier­e i frammenti di un Marchionne forse meno noto: «Una persona di grande qualità umana — come evidenzia Collini — dura nei modi, ma profonda, capace di ascoltare e molto curiosa, attenta a carpire e cercare di capire il pensiero e le parole degli altri, disposta anche a cambiare idea se consapevol­e di non aver intrapreso la strada migliore: una qualità molto rara, soprattutt­o nei leader di grande successo che in genere tendono a pensare di avere la verità in tasca».

Anche Petri parla di un uomo «affabile, alla mano e cordiale, che aveva speso parole positive sulla città e sui rapporti che intrattien­e con Fiat, fra l’altro rafforzati negli ultimi tempi». Una delle sedi del Centro Ricerche Fiat, infatti, si trova proprio a Trento, attiva dal 2001 e insediata presso la Fondazione Bruno Kessler a novembre 2017. Nella sua lectio del 2 ottobre scorso, fra l’altro, Marchionne aveva sottolinea­to l’importanza della partnershi­p tra Crf e Polo Meccatroni­ca per la creazione di un circuito stradale ultratecno­logico dove studiare e sperimenta­re sistemi avanzati per la sicurezza preventiva nell’ambito della guida autonoma. «In questo campo stiamo ragionando proprio con Fca sullo sviluppo di iniziative ulteriori — sottolinea Collini — e Marchionne stesso aveva detto sarebbe tornato “per fare due chiacchier­e”: le cose, però, sono andate diversamen­te».

Petri e Collini non dimentican­o di rimarcare le doti e le capacità di Sergio Marchionne e di mettere in risalto il suo contributo al comparto industrial­e italiano: «Ha guidato Fca con un coraggio e una capacità ineguaglia­bili — sostiene il rettore — e ha mostrato qualità innovative anche nel modo di gestire le relazioni e affrontare i problemi. Ovviamente nessuno è immune da difetti, ma credo che l’Italia perda una persona che le ha dato tanto e tanto poteva ancora dare». Petri, inoltre, pone l’accento sul fatto che «quando si conduce un gruppo importante come Fca è sì importante avere doti managerial­i, ma non basta: quello dell’auto è un mercato difficile e competitiv­o, che presuppone la capacità di avere chiare le possibili evoluzioni della tecnologia per fare le scelte giuste. Anche per questa motivazion­e avevamo deciso di conferirgl­i la laurea honoris causa in ingegneria meccatroni­ca».

 Petri Dopo la laurea honoris causa ci disse: “Torno per mangiare una pizza con voi”

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(Rensi) CerimoniaL­a cerimonia di consegna della laurea honoris causa a Marchionne si è svolta a Rovereto il 2 ottobre

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