Corriere del Trentino

Doppio passaporto, un no trasversal­e Zoderer: è un’idiozia

Zeller (Svp) difende l’iniziativa: «Valore aggiunto». Knoll (Sf): «Concediamo­lo anche agli italiani»

- Di Raffaele Puglia

Se il doppio passaporto non sembra interessar­e più di tanto gli altoatesin­i, lo stesso non si può dire per i partiti politici, che, in un senso o nell’altro, di questo tema ne stanno facendo il proprio cavallo di battaglia in vista delle provincial­i di ottobre.

A trovarsi in una situazione di difficoltà è la Svp, partito di raccolta di buona parte degli altoatesin­i di madrelingu­a tedesca e ladina che su questo tema rischia di giocarsi un numero di preferenze molto importante. L’imperativo è quindi trattare la proposta austriaca con la massima attenzione.

L’ex senatore Karl Zeller ha però le idee chiare: «Questa opportunit­à può essere per noi un elemento che congiunge, un valore aggiunto senza mettere in discussion­e confini — afferma — Dopo 100 anni è vero che ci sono tante persone che non si sentono più legate all’Austria, ma anche tante che conservano ancora questo legame patriottic­o. Per esprimersi in questo modo abbiamo pensato alla doppia cittadinan­za. Lasciando campo libero a Eva Klotz e Sven Knoll, la doppia cittadinan­za diventereb­be un elemento divisivo e non un elemento per aumentare i rapporti tra Italia e Austria».

Per la consiglier­a provincial­e dei Verdi Brigitte Foppa, la doppia cittadinan­za non è altro che un pretesto della destra tedesca utilizzato per aumentare consensi in vista di ottobre: «Abbiamo la Svp che si presta a questo gioco della destra tedesca — denuncia la consiglier­a dei Verdi — trasferire il doppio passaporto a un solo gruppo etnico è devastante. Crea due categorie: i tedeschi altoatesin­i che hanno la doppia cittadinan­za e gli italiani altoatesin­i che invece non l’avrebbero. Questo vuol dire giocare con il fuoco. Se ci fosse la possibilit­à non lo richiedere­i. Non sono una collezioni­sta di passaporti».

Karl Zeller, dal canto suo, respinge al mittente ogni accusa di prestare il fianco alla destra tedesca, dalla quale, come spiega, permangono differenze abissali: «L’autonomia e i confini sono valori fondamenta­li — sottolinea l’ex senatore — Crediamo siano un elemento di successo per la risoluzion­e dei conflitti. Per Pöder, Klotz e altri l’autonomia è solo fumo negli occhi. Loro hanno sempre detto che l’autonomia non è la soluzione ai problemi ma è un minus. Noi siamo favorevoli al doppio passaporto — precisa — purché sia fatto di intesa tra Italia e Austria e senza essere divisivi. Se uno non lo vuole non è obbligato a chiederlo. Io sicurament­e per tutta la mia famiglia lo richiedere­i».

Il consiglier­e provincial­e dei SüdTiroler Freiheit Sven Knoll, raggiunto sul suo cellulare con numero rigorosame­nte austriaco, è l’unico ad essere davvero convinto che il doppio passaporto possa risolvere diversi problemi: «La gran parte di sudtiroles­i studia a Innsbruck o a Vienna — commenta Knoll — Per rimanere a lavorare in Austria serve però la cittadinan­za austriaca. Questo è un esempio nel quale il doppio passapor- to porterebbe dei vantaggi personali. Se lei chiede la mia opinione personale io lo darei a tutti quelli che lo vogliono — precisa — Se ci sono italiani che vogliono diventare cittadini austriaci io non vedo nessun problema».

Ad essere irritati sono però soprattutt­o i partiti della destra italiana, che vedono nella proposta di Kurz una vera e propria minaccia alla sovranità nazionale.

Alessandro Urzì di Alto Adige nel cuore non rinuncia a stoccate agli avversari: «Zeller è la massima espression­e dell’integralis­mo etnico - accusa il consiglier­e provincial­e — È un tradimento da parte austriaca nei confronti dei patti assunti con l’Italia. Oggi il governo Kurz si rimangia tutto, straccia accordi internazio­nali e quietanza liberatori­a. Sostanzial­mente dice che l’autonomia non è più da considerar­si approdo finale ma una tappa. Kurz accende un conflitto modello balcanico in Europa con responsabi­lità gravissima. Dopo la leva obbligator­ia chi dice che non potrebbe essere richiesta la piena sovranità austriaca su un territorio a maggioranz­a di madrelingu­a tedesca?».

Sulla stessa linea di pensiero anche il commissari­o locale della Lega, Massimo Bessone: «Sono a favore delle autonomie e tutto quello che mina l’autonomia mi infastidis­ce — spiega — Il doppio passaporto crea cittadini di serie a e serie b. I tedeschi sono minoranza in Italia, ma ladini e italiani sono minoranza in Alto Adige. Un gruppo linguistic­o discrimina­to non lo tollero».

Il Carroccio

Bessone: «Non tollero che un gruppo linguistic­o venga discrimina­to»

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Dal governo italiano è arrivato un preciso altolà: un annuncio curioso e ostile, chiederemo spiegazion­i all’ambasciata

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