Doppio passaporto, un no trasversale Zoderer: è un’idiozia
Zeller (Svp) difende l’iniziativa: «Valore aggiunto». Knoll (Sf): «Concediamolo anche agli italiani»
Se il doppio passaporto non sembra interessare più di tanto gli altoatesini, lo stesso non si può dire per i partiti politici, che, in un senso o nell’altro, di questo tema ne stanno facendo il proprio cavallo di battaglia in vista delle provinciali di ottobre.
A trovarsi in una situazione di difficoltà è la Svp, partito di raccolta di buona parte degli altoatesini di madrelingua tedesca e ladina che su questo tema rischia di giocarsi un numero di preferenze molto importante. L’imperativo è quindi trattare la proposta austriaca con la massima attenzione.
L’ex senatore Karl Zeller ha però le idee chiare: «Questa opportunità può essere per noi un elemento che congiunge, un valore aggiunto senza mettere in discussione confini — afferma — Dopo 100 anni è vero che ci sono tante persone che non si sentono più legate all’Austria, ma anche tante che conservano ancora questo legame patriottico. Per esprimersi in questo modo abbiamo pensato alla doppia cittadinanza. Lasciando campo libero a Eva Klotz e Sven Knoll, la doppia cittadinanza diventerebbe un elemento divisivo e non un elemento per aumentare i rapporti tra Italia e Austria».
Per la consigliera provinciale dei Verdi Brigitte Foppa, la doppia cittadinanza non è altro che un pretesto della destra tedesca utilizzato per aumentare consensi in vista di ottobre: «Abbiamo la Svp che si presta a questo gioco della destra tedesca — denuncia la consigliera dei Verdi — trasferire il doppio passaporto a un solo gruppo etnico è devastante. Crea due categorie: i tedeschi altoatesini che hanno la doppia cittadinanza e gli italiani altoatesini che invece non l’avrebbero. Questo vuol dire giocare con il fuoco. Se ci fosse la possibilità non lo richiederei. Non sono una collezionista di passaporti».
Karl Zeller, dal canto suo, respinge al mittente ogni accusa di prestare il fianco alla destra tedesca, dalla quale, come spiega, permangono differenze abissali: «L’autonomia e i confini sono valori fondamentali — sottolinea l’ex senatore — Crediamo siano un elemento di successo per la risoluzione dei conflitti. Per Pöder, Klotz e altri l’autonomia è solo fumo negli occhi. Loro hanno sempre detto che l’autonomia non è la soluzione ai problemi ma è un minus. Noi siamo favorevoli al doppio passaporto — precisa — purché sia fatto di intesa tra Italia e Austria e senza essere divisivi. Se uno non lo vuole non è obbligato a chiederlo. Io sicuramente per tutta la mia famiglia lo richiederei».
Il consigliere provinciale dei SüdTiroler Freiheit Sven Knoll, raggiunto sul suo cellulare con numero rigorosamente austriaco, è l’unico ad essere davvero convinto che il doppio passaporto possa risolvere diversi problemi: «La gran parte di sudtirolesi studia a Innsbruck o a Vienna — commenta Knoll — Per rimanere a lavorare in Austria serve però la cittadinanza austriaca. Questo è un esempio nel quale il doppio passapor- to porterebbe dei vantaggi personali. Se lei chiede la mia opinione personale io lo darei a tutti quelli che lo vogliono — precisa — Se ci sono italiani che vogliono diventare cittadini austriaci io non vedo nessun problema».
Ad essere irritati sono però soprattutto i partiti della destra italiana, che vedono nella proposta di Kurz una vera e propria minaccia alla sovranità nazionale.
Alessandro Urzì di Alto Adige nel cuore non rinuncia a stoccate agli avversari: «Zeller è la massima espressione dell’integralismo etnico - accusa il consigliere provinciale — È un tradimento da parte austriaca nei confronti dei patti assunti con l’Italia. Oggi il governo Kurz si rimangia tutto, straccia accordi internazionali e quietanza liberatoria. Sostanzialmente dice che l’autonomia non è più da considerarsi approdo finale ma una tappa. Kurz accende un conflitto modello balcanico in Europa con responsabilità gravissima. Dopo la leva obbligatoria chi dice che non potrebbe essere richiesta la piena sovranità austriaca su un territorio a maggioranza di madrelingua tedesca?».
Sulla stessa linea di pensiero anche il commissario locale della Lega, Massimo Bessone: «Sono a favore delle autonomie e tutto quello che mina l’autonomia mi infastidisce — spiega — Il doppio passaporto crea cittadini di serie a e serie b. I tedeschi sono minoranza in Italia, ma ladini e italiani sono minoranza in Alto Adige. Un gruppo linguistico discriminato non lo tollero».
Il Carroccio
Bessone: «Non tollero che un gruppo linguistico venga discriminato»