«Non impongo il mio nome Prima c’è la nostra unità Occorre allargare il campo»
La neosenatrice: «Non abbiamo perso tempo»
TRENTO Il nome della senatrice di Forza Italia Elena Testor è ancora sul tavolo della coalizione di centrodestra come possibile candidato presidente alle imminenti elezioni provinciali di ottobre. Unica donna peraltro, visto che gli altri contendenti sono il sottosegretario alla Salute Maurizio Fugatti (Lega), il consigliere provinciale di Progetto trentino Marino Simoni e il professor Geremia Gios (Rivoluzione felice). La candidatura della parlamentare di Forza Italia — nonché Procuradora del Comun general de Fascia — ha ricevuto recentemente il pieno appoggio da parte di Silvio Berlusconi, espresso in un comunicato diramato da Maurizio Perego, commissario provinciale di FI. Un appoggio che ha rilanciato il nome della Testor, complicando forse ulteriormente le discussioni di un tavolo che dovrebbe riunirsi a breve per esprimere un verdetto definitivo sul nome del candidato presidente.
Senatrice, recentemente la sua candidatura ha ricevuto il pieno appoggio da parte di Silvio Berlusconi, che l’ha definita «fotografia vivente dei valori dell’Autonomia». Come ha accolto questo endorsement?
«Mi ha fatto ovviamente un enorme piacere, sia per il riconoscimento dato in questo modo alle minoranze linguistiche sia per la fiducia espressa sulla mia persona».
Crede che questo sostegno possa aver creato qualche malumore nella coalizione?
«Siamo sempre stati dialoganti e trasparenti in merito. Preciso che io non impongo la mia candidatura, non è un diktat o una presa di posizione contro chicchessia. Il bene prioritario è la coalizione, serve un nome da essa condiviso e che sia capace di allargarla rappresentando una pluralità di movimenti, ad esempio facendo convergere su di sé i movimenti civici. Serve una persona che unisca e che rappresenti al meglio il Trentino»
Nel caso questa persona sia lei, sarebbe disponibile ad accettare la candidatura a presidente e ad abbandonare quindi lo scranno in Senato?
«Ho preso un impegno sia come procuradora che come senatrice, pertanto mi riservo di riflettere su questa decisione, se e quando essa dovrà effettivamente compiersi»
Per Forza Italia si è fatto anche il nome dell’imprenditrice Ilaria Vescovi, cosa ne pensa?
«Ribadisco quanto detto prima: chiunque sia il candidato presidente deve essere una figura sulla quale deve necessariamente convergere tutta la coalizione e che sia poi capace di allargarla».
Il candidato presidente del centrodestra più probabile è sempre stato Maurizio Fugatti, qual è la sua valutazione?
«Stesso medesimo discorso anche per lui. Personalmente lo stimo e di sicuro non ho alcuna riserva nei confronti».
La Lega è l’elemento trainante della coalizione, forte anche dei risultati e della visibilità ottenuta a livello nazionale con l’attività di governo: su quale basi Forza Italia rivendicherà il suo ruolo e la sua forza in Trentino?
«Lavorando sul territorio come abbiamo sempre fatto finora, in squadra, in sinergia con le altre forze della coalizione e offrendo il nostro contributo».
Siamo a fine luglio, non pensa che il centrodestra abbia già perso troppo tempo con la questione del candidato e non abbia quindi ad esempio sfruttato appieno il vento favorevole del 4 marzo? A quest’ora potevate già essere in campagna elettorale.
«I risultati delle politiche hanno dato un segnale forte anche in Trentino, una gran voglia di cambiamento da recepire al meglio, e questo ha fatto sì che ci sia stato un lungo lavoro di confronto sul programma: non parlerei quindi di tempo perso».
Non vi siete quindi adagiati sugli allori, magari guardando alle difficoltà quasi speculari del centrosinistra autonomista?
«No, affatto, finora ci siamo sempre confrontati prioritariamente sulle idee da proporre ai cittadini, per poi successivamente concentrarci sul candidato presidente, cercando in esso una figura guida. Prima le idee, poi le persone».
A quando la nomina del candidato presidente dunque?
«Spero il prima possibile; il tavolo dovrebbe riunirsi nel breve periodo».